Il concetto di “soluzione definitiva” in medicina, si può applicare solo se l’esecuzione di una terapia avviene dopo che si è individuata con precisione la causa del problema.
In flebologia, l’altissima incidenza nella nostra popolazione, delle varici venose e delle dilatazioni capillari a carico degli arti inferiori, è stata finora accompagnata da un’insoddisfazione per i trattamenti di scleroterapia, laser endovenoso, e flebectomie (asportazione di vene) con elevati tassi di recidiva. Questo perché si tratta di terapie “bidimensionali”, rivolte a singoli distretti venosi o a singoli vasi sfiancati.
La patologia venosa invece è tridimensionale e deve essere trattata, se si vuole eradicare il problema in modo definitivo, con una tecnica tridimensionale. Va premesso, per capire come mai insorge la malattia venosa con varici e capillari visibili, che il circolo venoso degli arti inferiori è espressione di un complesso sistema di pompa tridimensionale collegata in tutti i suoi elementi.
La progressiva cedevolezza delle pareti delle vene perforanti, che pongono in connessione il circolo venoso superficiale con quello profondo, determina un’insufficienza delle valvole, con conseguente pressione anomala che si riversa sui vasi superficiali che si sfiancano. Con un sofisticato strumento a fibre ottiche è possibile proprio diagnosticare e curare le vene perforanti, che sottendono le dilatazioni veno-capillari presenti in superficie. Cosicchè la fleboterapia rigenerativa a fibre ottiche è un capitolo della medicina rigenerativa perchè il suo obiettivo non è togliere o chiudere un vaso (come avviene con la chirurgia o la scleroterapia) ma ripristinare la struttura vascolare alterata e la funzione, puntando a restaurare l’elasticità della parete venosa, restringendo il lume delle vene, ricostituendo la funzionalità valvolare e permettendo la scomparsa alla vista di tutti i vasi visibili. Ne deriva che la fleboterapia rigenerativa a fibre ottiche diventa trattamento di scelta per togliere anche tutti i sintomi associati all’insufficienza venosa, come crampi, prurito, dolenzia, gonfiori; nonché per eliminare anche il disagio estetico indotto dalle reti capillari dilatate e dalle grosse vene ectasiche.
Il trattamento, altamente specialistico, avviene in ambito ambulatoriale e non richiede interruzione delle normali attività lavorative e sociali.
Lo specialista fotografa accuratamente gli arti inferiori con varici e capillari sfiancati, poi fa distendere il paziente sul lettino e ne esamina accuratamente con le fibre ottiche, tutto l’albero venoso,comprese le vene perforanti. Dopodichè procede alla seduta di trattamento, che non è dolorosa ed avviene sempre con l’ausilio dello strumento a fibre ottiche, con metodicità, partendo dal piede e risalendo poi in progressione, sulla gamba e sulla coscia.
La terapia, efficace anche negli stadi molto avanzati di malattia venosa, persino in presenza di ulcere venose, è consigliabile anche con finalità preventiva nei soggetti giovani, che abbiano una predisposizione familiare alle vene varicose e alle dilatazioni capillari, proprio allo scopo di evitare lo sviluppo futuro di ectasie venose visibili in superficie.
Con la fleboterapia rigenerativa a fibre ottiche quindi, viene raggiunto un duplice importantissimo traguardo della medicina, ossia la concretezza di risolvere persistentemente la malattia venosa, quando si è già manifestata, ed in tutti i suoi gradi di gravità; nonché di giocare d’anticipo, evitandone l’insorgenza in persone predisposte.
Dott.ssa Elena Guarneri. Medicina rigenerativa
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