Medicazione cordone ombelicale
Benessere

La medicazione del moncone ombelicale in poche e semplici mosse

27/08/2015
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Nei primi giorni di vita del piccolo, fra le altre cose, i genitori devono occuparsi della medicazione del moncone ombelicale: il pezzetto di cordone ombelicale che rimane dopo il taglio effettuato in seguito al parto. Si tratta di una manovra che spesso spaventa e impressiona. In realtà, non è affatto difficile. Ecco come fare.

Un organo fondamentale nei 9 mesi

Il cordone ombelicale è un organo indispensabile durante i nove mesi: infatti, è proprio attraverso di esso (che è direttamente collegato alla placenta della mamma) che il bambino riceve le sostanze nutritive e l’ossigeno necessari alla sua crescita. Al momento della nascita, il cordone non è più necessario: per questo, viene reciso a pochi centimetri dall’addome del bimbo e pinzato. Dopo circa 7-14 giorni, in genere, cade spontaneamente. In seguito alla caduta del moncone ombelicale rimane l’ombelico, che impiega dai 2 agli 8 giorni per cicatrizzarsi completamente.

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Bagnetto sì o bagnetto no?

Quella del moncone ombelicale è una zona particolarmente delicata e sensibile. Ecco perché, per favorirne la caduta e la cicatrizzazione, è importante seguire alcune semplici regole. In caso contrario, il processo di guarigione può allungarsi e possono subentrare dei problemi, come lievi infezioni. Fino a qualche tempo fa, si riteneva che l’accorgimento più importante da seguire nei primi giorni fosse quello di evitare di bagnare la zona, per non compromettere la rimarginazione della ferita. Per questo, si suggeriva di non immergere il piccolo in acqua finché il moncone ombelicale era caduto e la zona era guarita. In realtà, oggi, molte puericultrici invitano a fare il bagnetto fin dai primi giorni. In questo caso, l’importante è asciugare molto bene il moncone al termine, tamponandolo con un panno di cotone morbido.

Va protetto con garze sterili

Per favorire la cicatrizzazione del moncone ombelicale, è importante mantenerlo pulito e sempre asciutto. L’ideale è pulirlo un paio di volte al giorno, usando una garza imbevuta di soluzione fisiologica oppure una salviettina igienizzante. Poi bisogna asciugare con un panno morbido e proteggere la zona con una garza sterile asciutta. Volendo, si può usare una retina per fissare la garza, ma non è indispensabile (la mamma può scegliere la via che le risulta più comoda). Prima di rivestire il piccolo, è utile aspettare qualche minuto: l’esposizione all’aria (che può filtrare attraverso la garza) favorisce l’essiccamento. Se la garza si bagna o entra in contatto con pipì e cacca va cambiata con una frequenza maggiore. Mentre si eseguono queste operazioni, non bisogna temere di far male al piccolo: il moncone ombelicale non è innervato, quindi, è privo di sensibilità.

Il moncone ombelicale può anche essere disinfettato

Molti consigliano di disinfettare il moncone ombelicale con soluzioni antisettiche specifiche. Per esempio, alcune strutture ospedaliere utilizzano l’alcol etilico a basso volume (60°-70°) per la sua azione essiccante. Altri esperti suggeriscono di utilizzare quotidianamente lo zucchero salicilato (97% di zucchero a velo e 3% di acido salicilico in polvere, con effetto antisettico) fino a ottenere il distacco del moncone ombelicale. Sicuramente queste manovre non fanno male, quindi, ciascuno è libero di scegliere come procedere, sulla base dei consigli ricevuti in ospedale, dall’ostetrica, dalla puericultrice e dal pediatra.

Quando chiedere aiuto

Se durante la pulizia si notano tracce di sangue, è bene rivolgersi al pediatra, che potrebbe invitare a eseguire la medicazione con mercuriocromo al 2%. Meglio chiedere il parere del medico anche nel caso in cui dopo 15-20 giorni il moncone ombelicale non si fosse ancora staccato oppure se subentrano infezioni ombelicali o peri-ombelicali.

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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