Le donne conquistando il mondo del lavoro non hanno, per questo, attutito gli altri loro impegni quotidiani in famiglia, che riguardano l’ordine dell’abitazione, la prole, la cura degli anziani. La loro attività si è raddoppiata. Parliamo, in particolare, delle esponenti del gentil sesso dai 30 ai 40 anni. In Gran Bretagna, ha posto l’accento su questa realtà la psichiatra Judith Mohring del Priory wellbeing centre di Londra. Sulla base delle statistiche ufficiali, del resto, si registra un picco di stress sul lavoro in questa fascia di età. Le responsabilità, per le donne, sono in eccesso.
Donne tuttofare, ecco i dati
Di recente ha pubblicato dati in questo senso l’ente pubblico britannico Health and safety executive (Hse): le signore britanniche soffrono di stress lavoro-correlato con il 70% di probabilità in più, rispetto agli uomini. La problematica riguarda le donne tra i 35 e i 44 anni: in questa fascia, i casi si sono incrementati di quasi un quinto in 4 anni.
I ruoli tradizionali premono su queste donne, aggiungendosi all’attività lavorativa, come afferma sul Telegraph Judith Mohring. Si tratta di un’attività da equilibrista e di uno sdoppiamento di ruoli che non può essere senza conseguenze.
Le donne cercano, dunque, di diminuire la mole di lavoro alla quale sono sottoposte: per questa ragione la prole della classe media frequenta il dopo-scuola almeno 5 giorni a settimana.
Donne tuttofare, stress da lavoro
Lo stress da lavoro dai 35 ai 40 anni riguarda 2.090 donne con impiego su 100.000, mentre la problematica riguarda soltanto 1.250 uomini della stessa età: quasi la metà.
Le signore, in sostanza, hanno il 67% di proprietà in più, rispetto agli uomini, di non riuscire a sopportare il peso delle loro attività. Sono sotto pressione, data la mole di lavoro e la varietà dei compiti. Lo stress da ufficio tra le donne in 4 anni ha avuto un incremento pari al 18%.
Tra i 45 e i 55 anni, poi, i casi di stress da lavoro sono 2.180 ogni 100.000 donne con impiego, mentre 4 anni fa si raggiungevano i 2.200 casi per 100.000.
Mohring: “alle donne si chiede di più”
Queste le parole di Mohring: “In termini professionali, la posizione femminile si è trasformata negli ultimi 50 anni e ora possono raggiungere tutto quello che prima era prerogativa maschile. Ma forse quello che non siamo riusciti a fare così bene è il contrario: trasferire le responsabilità legate ad alcuni dei ruoli tradizionali delle donne. I livelli di stress sono alti ovunque. Viene chiesto sempre di più, le giornate in ufficio si allungano, non sono rari impieghi da oltre 60 ore a settimana. E il lavoro, via smartphone, ci insegue a casa fin sul comodino. La maggior parte delle persone che vedo sono troppo stanche per godersi la vita fuori. Le donne non chiedono aiuto fino a quando non raggiungono il punto di rottura assoluto. Spesso, diventa l’alcol il loro ‘anestetico’. Ma i signori del business non ritengono che lo stress, l’ansia e la depressione siano un motivo abbastanza valido per permettere ai loro dipendenti di staccare dal lavoro”.