Le critiche degli altri possono essere difficili da accettare, specialmente se la persona che le esprime lo fa in modo poco diplomatico. Non è facile sentirsi dire che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, forse per un desiderio inconscio di essere perfetti, o forse, più semplicemente, perché la “tirata d’orecchi” ci ricorda l’infanzia e i rimproveri dei nostri genitori, che spesso sfociavano in punizioni. Comunque sia, per moltissime persone, è difficile non prendere le critiche sul piano personale.
Eppure sappiamo che non esiste qualcuno bravo in tutto, sono poche le persone straordinarie che riescono a fare bene le cose al primo colpo. C’è sempre spazio per migliorare, qualunque cosa stiamo facendo, e il modo migliore per crescere è imparare ad accettare le critiche costruttive da persone che hanno le capacità e il know-how che a noi mancano.
La chiave per uscirne vincenti è separare il costruttivo dal distruttivo, il nostro valore personale dall’oggetto della critica.
Imparare a gestire le critiche
La prima cosa da fare per imparare a gestire le critiche è stabilire se la persona che le rivolge è importante o meno per te. Ha valore la sua opinione? Forse è il tuo capo e devi ascoltare attentamente le sue critiche se vuoi fare carriera. O forse è una persona conosciuta come una “saccente”, che ama criticare e basta. Anche quest’ultima, in realtà, potrebbe offrirti qualcosa di prezioso, ma è bene prendere la sua opinione con le “pinze”.
Una volta che hai deciso, quanto è importante l’opinione della persona che ti ha apostrofato, ecco alcuni modi in cui puoi estrarre perle di saggezza dalle critiche che ti sono mosse e usarle a tuo vantaggio:
- Ringrazia sempre chi ti critica: prova a separare le critiche dall’ambiente in cui sono state espresse.
- Fai finta che la persona non stia parlando di te e cerca di leggere tra le righe.
- Chiediti: quale parte di questa critica mi è utile a perseguire il mio scopo con successo? Quando pensi: “Ecco, questo aspetto della critica ha senso, posso trovare un modo per riuscire nel mio intento”, mantieni l’informazione e filtra tutto il resto.
- Scrivi tutte le informazioni utili che hai ricevuto attraverso le critiche con parole tue. In questo modo rimuoverai l’emozione sgradevole collegata alla critica ricevuta e potrai osservarla con mente più lucida. Separa il consiglio da come ti sei sentito quando l’hai ottenuto, in questo modo è più facile che tu riesca a integrarlo e ad applicarlo in futuro.
Trasforma le critiche in consigli e falli diventare obiettivi
Una volta che hai individuato suggerimenti specifici e fattibili, trasformali in atteggiamenti utili. Se qualcuno si lamenta che la tua scrittura è troppo prolissa, per esempio, rileggi e individua ciò che è superfluo nel tuo lavoro dopo ogni sessione di scrittura. Se il tuo capo si lamenta che finisci i tuoi lavori sempre all’ultimo minuto, prova a fissare le date di scadenza un giorno prima del dovuto, quindi inizia a lavorare prima.
Le critiche di deprimono? Peccato: sono un’opportunità
Anche se metti in atto i suggerimenti appena esposti, potresti lo stesso sentirti scoraggiato e depresso quando qualcuno ti dice come puoi migliorare. Qui l’atteggiamento è la chiave. Se non ti sforzi di essere più positivo riguardo alle critiche che ricevi, sarai sempre depresso. È più facile a dirsi che a farsi, ma imparare a considerare le critiche come un’opportunità per crescere e migliorare, o addirittura per superare la persona che esprime la critica, è la cosa più potente che puoi fare.
Certo, può essere scoraggiante quando il tuo capo ti rimanda il lavoro con revisioni e modifiche da fare, ma sono queste le opportunità per migliorare. Anche quando ricevi delle lodi o dei complimenti, non dimenticare di chiederti se puoi comunque migliore.
Senza critiche non si cresce
Se ci pensiamo bene, è grazie alle critiche/rimproveri dei nostri genitori che siamo cresciuti e abbiamo imparato. Da adulti la cosa non cambia. Può sembrare un controsenso ma nella vita non c’è miglior alleato di chi ti critica, perché ti sta dicendo chiaramente che puoi fare di più e meglio. Non sta puntando il dito su un tuo difetto, sta evidenziando un tuo potenziale, qualcosa cui non avevi pensato. Questo è ciò che pensava anche Winston Churchill, considerato non certo un perdente: “La critica può non essere piacevole, ma è necessaria. Compie la stessa funzione del dolore nel corpo umano. Richiama l’attenzione su uno stato malsano delle cose. Se è ascoltata in tempo, il pericolo può essere evitato; se viene messa da parte, si può sviluppare un morbo fatale”
Tiziana, sei una “banca ricca di saggezza intelligente acquisibile a buon prezzo, amicizia inclusa!”. Tutto l’articolo lo dimostra! Un sincero abbraccio!