Imparare ad accettare la realtà, anche quando non ci piace. E' possibile
Eros & Psiche

Imparare ad accettare la realtà, anche quando non ci piace. E’ possibile

28/05/2018
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Nonostante ognuno di noi abbia il desiderio di vivere una vita tranquilla, senza problemi, oserei dire quasi perfetta, sappiamo tutti benissimo che i giorni perfetti, semplicemente, non esistono. Eppure dobbiamo imparare ad accettare gli eventi anche quando sono francamente dolorose. Un tradimento, una morte prematura, un fallimento.

Indipendentemente dal numero di agende che compriamo, dalle liste di cose da fare che stiliamo, da quante volte “incrociamo le dita”, non c’è quasi mai un momento o un periodo della nostra vita in cui le cose vanno esattamente come vorremmo che andassero.

Ma anche accettare questa realtà non rende più facile gestire imprevisti, errori o delusioni, anzi, a volte ci fa sentire ancora più frustrati. Ci chiediamo “come posso accettare tutto questo? Com’è possibile dimenticare e lasciar andare?

Nel mondo della crescita personale la maggior parte delle citazioni e dei libri di auto-aiuto ci parlano dell’accettazione come la chiave per lasciare andare ogni dolore, delusione, tristezza, rabbia e proseguire nella vita più fluidamente. Ma come si fa a mettere in pratica l’accettazione quando la nostra realtà è insopportabile?

Non sempre è più facile da dire che da fare. Ecco tre modi per iniziare a imparare ad accettare la realtà.

Imparare ad accettare: lascia andare l’idea di controllo.

Se sei un fanatico del controllo sai già che non sarà facile, ma puoi farcela.

Anche se la tentazione di provare a sistemare una situazione è forte, è già un bel passo avanti riuscire ad ammettere a te stesso che controllare anche le situazioni più sfortunate non è possibile. E’ importante che ti renda conto che non è in tuo potere controllare gli eventi esterni, e che non puoi cambiare ciò che è già successo. Puoi solo scegliere come rispondere agli eventi e andare avanti.

Imparare ad accettare: chiediti perché una cosa è così difficile da accettare.

Potresti odiare sentirti dire “tutto accade per una ragione” quando stai lottando per accettare qualcosa di sfortunato, ma internamente ci sono alcune esperienze passate, cattive abitudini o ricordi negativi che sono la ragione per cui stai resistendo così fortemente all’accettazione. Capirai di essere sulla strada giusta quando sarai anche in grado di accettare il fatto che non avrai mai risposte a molte domande, ma sarai in grado comunque di risolvere eventuali situazioni spiacevoli che ti impediscono di vivere serenamente.

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Imparare ad accettare: la vita non è sempre giusta

Per quanto speriamo e desideriamo, semplicemente non abbiamo la risposta alla più grande domanda della vita: perché certe cose accadono?

Ricordiamoci che, per quanto credi che una cosa debba o non debba verificarsi, non tutto ciò che ottieni, per buono o cattivo che sia, ci viene assegnato in modo equo. Le cose accadano, giuste o ingiuste che ci possano sembrare. Assimilare questo concetto ci renderà più facile accettare quello che giusto non è. Solo uscendo dalla logica che la vita debba essere giusta a ogni costo potrai imparare ad accettare le cose e a superarale.

Non importa, quindi, quanto possiamo sentirci delusi, tristi, addolorati, arrabbiati di fronte a certi fatti della vita, tutto questo non cambierà il risultato. Solo quando riusciremo a capire che non abbiamo letteralmente altra scelta che accettare le situazioni, potremo intraprendere un percorso più grande per superare l’angoscia, tenendo ben presente che “Ogni giorno può non essere buono, ma c’è qualcosa di buono ogni giorno”.

Sono una Life & Business Coach, vivo a Imperia, nella bellissima Liguria di Ponente, e lavoro in tutta Italia conducendo corsi per privati e aziende sul potenziamento e sviluppo delle risorse umane, Tengo inoltre sessioni individuali di coaching anche via skype.Il coaching nasce con l'idea di abbracciare il cambiamento, liberarsi dalle credenze limitanti e superare gli ostacoli al fine di creare i risultati che si vogliono nella vita, di lavoro ma, soprattutto, di BEN-ESSERE. E per me, BEN-ESSERE, significa1) apprezzare ogni giorno della propria vita 2) scoprire e valorizzare ciò che funziona 3) apprendere continuamente 4) essere connessi alle persone 5) inserire gioia e divertimento in tutto ciò che si fa 6) apprezzare le idee, i sogni, gli obiettivi diversi 7) vivere in modo ottimista

6 Commenti

  • Ma così non si rischia, una volta morti e tornati a Dio, di dire a Lui: bel dono che mi hai fatto! Eventi ed esperienze negativi, sofferenza passata, lacrime versate, perdite, separaziini, offese ricevute… e in più l’onta anche di accettare? Beh, caro Dio, non ti rattristare, se ogni anno, al mondo 2 milioni, se non più, di persone si suicidano! Se questo lo chiami dono d’amore, contento Tu! Io di certo, una volta morto, spero con tutto me stesso di non diver MAI PIÙ fare un’altra esperienza come quella di vivere! E delle cosiddette cose positive, come le chiami tu, caro Dio, chessò io, spiagge e montagne, uccelli meravigliosi nel cielo… eccetera, non me ne facvio niente e non me ne frega un ottavo di niente! Ciao a tutti! Contenti voi che vi piace così tanto la vita da esserne diventati schiavi!

    • Gentile Bruno, mi spiace notare tanta rabbia e sofferenza nel suo commento, ma siamo umani e le sue riflessioni sono più che naturali. Visto che cita Dio voglio riportarle la frase di Pierre Teilhard de Chardin (1881 – 1955), gesuita, filosofo e paleontologo francese. il quale disse “Noi non siamo esseri umani che vivono un’esperienza spirituale. Noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana.”. Per ciò credo che accettare sia l’unica soluzione, perchè l’evoluzione della nostra anima passa dalla vita terrena, che non è rose e fiori, purtroppo, non per tutti almeno..

  • Francamente credo che certe esperienze non sono proprio accettabili per tutti,ancora meno se la psiche è già abbastanza compressa e la persona ha una forte sensibilità.Ed ecco che qui,come diceva l’utente sopra, si innesca il meccanismo “suicidio” perché diventa troppo pesante vivere e trascinarsi nella sofferenza.
    La vita va oltre il tradimenti e fallimenti. È un concentrato di eventi anche troppo dolorosi per essere vissuti e accettati con tanta semplicità. Solo la persona che prova questi sentimenti bui può capire e avere dei motivi per non accettare quel che gli rimbalza addosso.
    In fondo non abbiamo scelto di nascere e sarebbe bello poter almeno vivere gran parte della nostra vita,non dico senza problemi,ma con un po’ più di serenità.
    E invece…

    Un caro saluto.

    • Gentile Biru,
      grazie per il suo commento. Comprendo perfettamente il suo punto di vista, e sono certa che anche lei ha compreso perfettamente che l’articolo non invita ad accettare le cose con tanta semplicità, ma intende fornire spunti di riflessioni utili.
      Purtroppo nessuno ci ha mai garantito che la vita sarebbe stata facile, anche se, come ho scritto, è normale che ognuno di noi abbia il desiderio di vivere una vita tranquilla, senza problemi, pur sapendo che la vita senza problemi non esiste,
      Le voglio offrire il mio punto di vista, insegnatomi dal pensiero della guru indiana Mata Amritanandamayi, nota con il diminutivo di Amma (Madre) , considerata da molti una santa per il suo incredibile impegno umanitario e i suoi preziosi insegnamenti.
      Nata in una zona molto povera del Kerala, pur non possedendo nulla, Amma ha dedicato la sua vita ad aiutare le persone in gravi difficoltà, e a mettere in piedi un’organizzazione che ha costruito scuole, orfanotrofi e ospedali, case per i senzatetto e distribuisce pasti per gli affamati.
      Ebbene, Amma ha paragonato le vita a una partita a carte, in cui ognuno di noi può ricevere dal mazziere (che alcuni chiamano Dio, altri Universo, altri il destino..) un giro di carte bellissime, con cui è facile giocare, oppure un giro di carte scadente.
      In entrambi i casi non abbiamo alcuna facoltà sulla scelta delle carte, ma abbiamo totale padronanza su come intendiamo giocarle.
      Secondo Amma è questo che fa la differenza nella nostra vita e nel mondo.
      Avere chiara questa distinzione ci permette di non sprecare tempo ed energie nel tentativo di cambiare ciò che non possiamo cambiare: sono le carte che la vita ci sta offrendo in questa partita, ma possiamo decidere come usarle.
      Certo, possiamo anche decidere di arrabbiarci, lamentarci, maledire il mazziere, la vita, ma tutto questo renderà migliore il nostro gioco?
      Quando decidiamo di sentirci vittime indifese e senza speranza, stiamo rinunciando al nostro potere personale.
      Questo era il messaggio del mio articolo, un caro saluto e grazie per la condivisione

  • Che dire… Alcuni aspetti della mia vita sono al di sotto della sufficienza. Altri invece sono piuttosto buoni. Alcune cose le so fare piuttosto bene. Tuttavia questi ambiti sono del tutto scollegati tra loro. Ho una quarantina d’anni e giocoforza ho imparato a sottostare alle regole del Fato e del Mondo.
    Conosco anche persone più sfortunate di me che probabilmente ci sono riuscite.
    I sogni che faccio sono a volte molto belli e spesso compensano la scialba realtà fatta di vere e proprie voragini incolmabili, in alcuni ambiti.
    Certo è che quando la Morte verrà a prendermi, non avrò rimpianti; in fondo su molte cose non ho potuto farci proprio nulla…….. Persino se essa giungesse adesso, non sarei dispiaciuto più di tanto; avrei solo timore per il futuro del mio animaletto da compagnia…..
    Per chi è credente, la morte significa ritornare a Dio.
    Ho conosciuto persone che stavano così male e per le quali probabilmente morire è stato un sollievo. O almeno per me, se mi fossi trovato nelle loro condizioni, lo sarebbe stato.
    Invito chiunque a cercare questa accettazione.
    In fondo l’uomo spesso è infelice perchè desidera sempre di più di ciò che ha.
    Certo che a volte alcuni hanno davvero poco, troppo poco.
    Un abbraccio a tutti e tutte e che possiate trovare almeno una serenità interiore, qualsiasi siano i vostri problemi.

    • Grazie per averci lasciato la tua visione delle cose, della vita e della morte. Ma grazie soprattutto per il bellissimo augurio di serenità: ne abbiamo tutti bisogno.

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