Fabio Cavallari, un viaggio nei meandri della giustizia italiana

Fabio Cavallari, un viaggio nei meandri della giustizia italiana

Chiunque abbia avuto la buona sorte di non cadere mai nelle maglie della giustizia , essendo innocente, difficilmente può capire a fondo che cosa significhi un passaggio come questo per chi non è stato altrettanto fortunato.

Per rendere più chiaro questo concetto Fabio Cavallari, giornalista e scrittore, ha raccolto la testimonianza di Paola Della Chiesa, imputata senza prove, e ha raccontato la sua storia, una vicenda giudiziaria paradossale, che in realtà potrebbe coinvolgere chiunque si trovi nello stato di assoluta innocenza.

Prima di affrontare la lettura della storia che Fabio Cavallari ha scritto in prima persona, vestendo i panni di una donna, come se a raccontarla fossa la stessa vittima, occorre uno sforzo di immedesimazione.

Provate a immaginare che in un momento qualsiasi di una giornata anonima come tante altre diventiate oggetto di un avviso di garanzia o di una custodia cautelare, che veniate sottoposti a interrogatori senza neanche capire bene cosa vogliano sapere da voi, che nei casi limite veniate rinchiusi in carcere addirittura in isolamento, come i mafiosi o i camorristi, e che per giorni la vostra vita reale appaia dissolta nel nulla.

Questo accade molto più spesso di quanto si possa pensare e trasforma le persone coinvolte in personaggi kafkiani, che, come il Josef  K. de “Il processo”, finiscono per affondare nelle sabbie mobili di una giustizia insondabile.

Se poi a ciò si aggiunge la risonanza mediatica che oggi travolge ogni avvenimento, senza che vi sia alcuno scrupolo a mescolare realtà e finzione, si può capire come si possa diventare il mostro sbattuto in prima pagina quasi in tempo reale.

La storia di Paola Della Chiesa strumento di denuncia da parte di Fabio Cavallari

Fabio Cavallari, un viaggio nei meandri della giustizia italianaNella storia di Paola Della Chiesa per fortuna non si è arrivati alla detenzione, ma l’autore dimostra come si sia comunque distrutta in poco tempo l’immagine di una donna onesta e forte, che aveva saputo raggiungere i suoi obiettivi lavorativi con impegno e grinta.

Tutto ha inizio, racconta Fabio Cavallari, la sera in cui Paola, rientrando nella sua casa sul lago di Varese, trova la Digos ad attenderla, per invitarla a ritirare una notifica in Questura. Cinque minuti di dialogo e la vita della dottoressa Paola Della Chiesa cambia direzione, sebbene lei non ne sia ancora consapevole.

A suo carico c’è un avviso di garanzia, è indagata per l’indebita appropriazione di trentamila euro avvenuta negli anni in cui era direttrice dell’Agenzia del Turismo di Varese. Avrebbe richiesto rimborsi non giustificati dal suo incarico professionale.

E’ sotto indagine per un’accusa grave e infamante, data per certa, e a lei toccherà trovare le prove della sua innocenza, ricostruire cinque anni di vita lavorativa di cui non aveva mai dovuto rendere conto, come da contratto.

Paola Della Chiesa ha portato grandi benefici col suo lavoro alla provincia di Varese, e non solo, e adesso si trova a dover gestire da sola un’impresa che sembra impossibile, per quanto il suo essere precisa e metodica sia di certo un’arma a suo vantaggio.

Fabio Cavallari non si risparmia nel tessere le giuste lodi di questa donna che annaspa nel ricostruire le tessere del mosaico che dovrà dimostrare la sua innocenza: la nostra imperfetta giustizia ci chiede di dimostrare con prove fondate la nostra estraneità o innocenza, ma chi mai pensa a conservare prove di questo tipo?  Solo chi è colpevole costruisce degli alibi minuziosi, chi non ha nulla da nascondere semplicemente non ci bada, vive la sua vita senza pensarci.

Più Paola si addentra nella vicenda più ne capisce l’assurdità, ma non può uscirne prima di un interrogatorio in cui dovranno apparire infondate le accuse a lei rivolte, attraverso la sua straordinaria ricostruzione dei fatti.

Cinque ore per dimostrare di non essersi mai impossessata di nulla, in cinque anni di attività da direttrice.

A dramma si aggiunge dramma, la lentezza dei procedimenti giudiziari che sottraggono ingiustamente agli accusati mesi della loro vita che non riavranno mai indietro: il lavoro di Paola Della Chiesa si arena, i giornali l’hanno sbranata senza alcun riguardo per i brillanti risultati da lei conseguiti negli anni, ne hanno fatto un capro espiatorio per solleticare l’etica fasulla di chi ritiene che i responsabili siano sempre “altri” da sé.

Fabio Cavallari racconta il percorso di lotta e rinascita di Paola Della Chiesa

Rinviata a giudizio: per la gente comune è la conferma della colpa, della realtà dell’accusa.

I fatti sono addirittura falsati dai giornalisti, che affondano senza rispetto i loro strali, la reazione di difesa di Paola assume le vesti di un libro da scrivere, che la terrà occupata almeno in parte. Ma un’altra consapevolezza si fa strada: da soli non si vincono queste battaglie contro un sistema sbagliato, si rischia di scivolare nell’autodistruzione, occorre essere disposti a farsi aiutare.

Un nuovo avvocato, un’associazione che si occupa della tutela delle persone in difficoltà, una psicoterapeuta: passo dopo passo la dottoressa Della Chiesa capisce che può farcela, che è pronta ad andare sino in fondo, convinta com’è della sua assoluta innocenza e trasparenza.

Il libro prende forma e sostanza, “Galateo del Business 3.0 “ viene presentato in un tour di successo, a un anno di distanza dall’inizio della nuova imprevista esistenza.

Un nuovo lavoro appare all’orizzonte, l’insegnamento, vista l’ottima conoscenza delle lingue straniere. Trascorre un altro anno, la questione è sempre sospesa, il peso che ciò può avere nella vita di un individuo sembra interessare a nessuno.

L’udienza preliminare non sembra risolvere i dubbi, si va ad un rinvio a giudizio.

L’ultimo passo compiuto è descritto dall’autore con una precisione assoluta, tale da far percepire la tensione, il dramma, ma anche la follia del momento, la diabolica spira in cui possiamo trovarci avvolti come cittadini italiani, l’inutilità del tempo perso per salvaguardare la propria integrità.

La paradossale vicenda è arrivata alla fine: viene espressa “sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Paola Della Chiesa, in quanto gli elementi acquisiti risultano non idonei a sostenere l’accusa in giudizio”.

Innocente.

A questo punto della storia, i media dove sono? Chi si prende l’impegno di rendere nota l’innocenza dell’imputata? Come sempre accade in queste circostanze la notizia (ammesso che venga data) manca di ogni risonanza, tutti sembrano dimenticare i mesi trascorsi da Paola Della Chiesa nel tunnel dell’attesa, le ripercussioni negative che sono apparse evidenti a livello lavorativo, l’immagine che è stata offuscata e mai ripulita.

Per questo, più che per qualsiasi altro motivo, la scelta di Fabio Cavallari di scrivere “Innocente” deve apparire come un atto coraggioso, una denuncia del silenzio che avvolge gli errori giudiziari e non rende giustizia a chi è stato stritolato da un ingranaggio irrefrenabile.

Per questo Paola Della Chiesa rientra nel novero degli eroi del nostro tempo, anche se pochi ricordano la loro esistenza, per il coraggio con cui è andata avanti, per non essersi arresa, per aver lottato contro un sistema imperfetto, per aver dato a ciascuno di noi più fiducia nella giustizia, anche quando tutto sembra perso.

Fabio Cavallari, un viaggio nei meandri della giustizia italianaAUTORE : Fabio Cavallari

TITOLO : Innocente!

EDITORE : LOG Edizioni

PAGG. 144,  EURO : 14,90

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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