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Giornata della memoria: un romanzo per ricordare
Libri

Giornata della memoria: un romanzo per ricordare

30/01/2016

27 gennaio, Giornata della Memoria.

A undici anni di distanza dalla sua istituzione la Giornata della Memoria, voluta affinchè nessuno mai possa dimenticare gli orrori perpetrati nei campi di sterminio nazisti, continua ad essere un momento vissuto in modo particolarmente toccante ed intenso.

Quando il 27 gennaio 1945 i soldati sovietici arrivarono ad Auschwitz ed oltrepassarono le porte del campo si trovarono di fronte all’atroce testimonianza della malvagità umana, videro con i loro occhi ciò che le orecchie del mondo non avevano voluto ascoltare, capirono di essere partecipi di un capitolo della storia che tutti avrebbero dovuto conoscere per esorcizzarlo e fare in modo che mai più fosse scritto.

Attraverso una lunga e lenta metabolizzazione, gli orrori di quel tempo sono diventati oggetto di studio e di riflessione, ma anche materia di scrittura romanzata, di storie costruite seguendo il corso della propria ispirazione.

Anche un romanzo è utile a celebrare la Giornata della Memoria.

Sembra esserci, a più di settant’anni di distanza, il desiderio di raccontare le vicende di uomini e donne che hanno segnato la storia non tanto con il loro esserci, quanto con il loro sparire,il loro volatilizzarsi in volute di fumo attraverso i camini dei forni crematoi nei campi di sterminio.

E forse è giusto così, è necessario continuare ad immaginare vicende, sentimenti, passioni, annichilimenti di queste vittime della brutalità umana, perché le nuove generazioni devono comprendere non solo ciò che è stato realmente, attraverso le testimonianze storiche, ma anche ciò che avrebbe ipoteticamente potuto succedere a chi si fosse trovato prigioniero di quel tempo.

In questa prospettiva vanno valutati i romanzi di Mary Chamberlain, “La sarta di Dachau”, e di Virginia Baily, “Una mattina di ottobre”.

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Due storie di donne per la Giornata della Memoria 2016

In entrambe le vicende le donne ricoprono un ruolo fondamentale: sono donne le autrici, sono donne le protagoniste dei due romanzi.

Giornata della memoria: un romanzo per ricordareLa Chamberlain, docente di storia a Oxford e pertanto profonda conoscitrice degli eventi trascorsi,ha voluto con questo suo primo romanzo immaginare la vicenda di una giovane ragazza inglese, Ada Vaughan, che per una serie di infauste circostanze, senza alcuna colpa, si trova scaraventata nel campo di concentramento di Dachau.

Circondata dall’orrore che regna nel campo, dove è storicamente provato che i deportati venivano sottoposti a esperimenti disumani, Ada cerca di sopravvivere attraverso l’unica cosa che può fare e che sa fare anche molto bene: cucire.

Il sogno della sua vita era quello di diventare una sarta famosa, ma la realtà che si trova a gestire è ben diversa.

Attraverso le pagine del libro il lettore sogna insieme a questa ragazza e comprende come davvero i sogni siano l’unico bene che nessuno può portarci via, in nessun tempo e in nessun luogo.

Giornata della memoria: un romanzo per ricordareQualche volta, poi, i sogni aprono nuove strade: Ada inizia a cucire non più per i reietti del campo ma per le mogli dei gerarchi nazisti e arriva a dover confezionare un abito speciale,raffinatissimo e molto elegante, un abito per un matrimonio che lei non sa essere quello di Eva Braun, l’amante di Hitler.

In una prospettiva di ribaltamento di ruoli l’autrice, che ci garantisce che Eva Braun si sposò con un abito di seta nera, regala a questa  ragazza la forza della sopravvivenza, la trasforma in una vincente, un simbolo di tutti coloro che silenziosamente portarono avanti la loro ribellione, il loro rifiuto alla distruzione, continuando a coltivare la speranza di poter realizzare un loro anche piccolo progetto.

Contrariamente ad altri racconti del genere, come “Il bambino dal pigiama a righe”, questa storia ci regala la convinzione che il 27 gennaio si ricordino non solo le infinite vittime dell’olocausto, ma anche quelle poche persone che, sopravvissute allo sterminio, sono state capaci di dimostrare la vittoria del singolo sulla brutalità.

Di diverso tenore e sviluppo è il romanzo della Baily, ambientato nella Roma del 1943, una città aperta a cui vennero inferte ferite terribili, come lo svuotamento del ghetto ebraico e la deportazione di tutti i suoi abitanti.

Anche questa scrittrice ha scelto la strada della celebrazione della speranza.

Sappiamo tutti fin troppo bene quante furono le vittime incolpevoli della follia nazista, per cui credere che ci sia stato il modo di salvare qualche vita, come in effetti ci fu, aiuta a ricredersi sulla ineluttabilità del male, porta a maturare fiducia nell’uomo.

Giornata della memoria: un romanzo per ricordare

Virginia Baily immagina che una mattina di ottobre la sua protagonista, Chiara Ravello, assista al rastrellamento nel ghetto e, non riuscendo a rimanere impotente, metta a rischio anche se stessa per strappare a un destino di morte certa insieme alla sua famiglia un bambino, Daniele, che lei poi crescerà come se fosse suo.

L’autrice sa bene che essere protagonisti di specifici momenti storici lascia un segno indelebile, per cui, dopo una ellissi narrativa di ben trent’anni, ripropone i suoi protagonisti nella veste di testimoni di un passato indimenticabile, con cui bisogna a distanza di molti anni, tornare a fare i conti.

Le storie narrate in questi libri, per quanto frutto di fantasia , hanno una strettissima aderenza con la realtà, la lasciano trapelare in ogni passaggio, in ogni pensiero dei protagonisti.

Nulla potrà mai essere scordato, la Giornata della Memoria scandita ogni anno ci aiuterà come è giusto che sia a non rimuovere mai il passato, così come ci aiuteranno i libri che leggeremo, compagni inseparabili del nostro percorrere le vite di chi ci ha preceduto.

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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