Con 350 milioni di persone che si ammalano ogni anno nel mondo, la depressione è di gran lunga la malattia più diffusa del pianeta. Un numero davvero impressionante, se pensiamo che è superiore all’intera popolazione degli Stati Uniti. In più la depressione è una malattia dalle molteplici sfaccettature, con diverse cause scatenanti e diverse modalità di sviluppo. Non esiste una sola forma depressiva, ma tante.
350 milioni di persone depresse? E’ un numero impressionante.
E ancora più impressionante è il milione di persone che ogni anno si toglie la vita per le cause, dirette e indirette, dovute alla depressione. Come ormai è ben noto, infatti, le problematiche che assediano il depresso e la sua sfera familiare sono pesantissime. La forma depressiva, qualunque sia, in qualche modo colpisce la famiglia e coinvolge negativamente tutta l’ambito sociale che gravita attorno al malato.
In quali forme si presenta la depressione?
I ritmi e le dinamiche del vivere moderno presentano ogni giorno nuovi aspetti potenzialmente scatenanti per questa malattia.
In effetti, la depressione sembra presentarsi in forme nuove, sconosciute fino a oggi. Dopo la depressione endogena, reattiva, atipica, con base stagionale, distimia e melanconia, oggi sono state segnalate in Giappone delle forme emergenti, che sembrano individuare una forma depressiva ‘moderna’ tipica della popolazione giovanile. Questa “depressione moderna” era stata segnalata già dal 2000 ed è in attesa ancora di un riconoscimento ufficiale.
Mille sfaccettature diverse per questa malattia.
Non mille, ma moltissime. Non esiste una forma depressiva perché la malattia si presenta con modalità variabili, con sintomi, durata e tipi diversi. Tutto questo ne fa una patologia molto complessa non solo da curare ma anche solo da diagnosticare.
Tanto più che molti depressi non sanno di esserlo.
Esatto. Gli studi dicono che quasi il 70% dei malati non si curano, in quanto malati inconsapevoli e quindi potenziali malati cronici, o comunque più difficili da curare in quanto ritardano di troppo tempo i dovuti trattamenti. Anche perché i loro sintomi sono sfumati, apparentemente insignificanti per loro e, talvolta, anche per il medico di famiglia. E così il depresso inconsapevole vive la sua vita con grande disagio, senso di colpa e di inadeguatezza nell’affrontare quella realtà che tutti affrontano con successo.
Oltre che la sfera del disagio psichico la depressione attacca l’organismo anche con disturbi somatici?
Certamente si. Alla forma depressiva si accompagnano frequenti i mal di testa inspiegabili, certi disturbi della digestione, del sonno. Con tutte le malattie correlabili.
La depressione sembra essere una malattia figlia della vita moderna.
Non solo perché colpisce anche e soprattutto la popolazione anziana. I numeri stanno diventando preoccupanti, anche perché la condizione dell’anziano… malinconico fa parte del sentire comune. Anche di quello di molti medici, che non riescono a collegare certi atteggiamenti a una sindrome depressiva in arrivo, o conclamata, e vedendoli come accessorio obbligatorio per l’età avanzata. Invece, anche gli anziani potrebbero essere efficacemente curati, evitando quel corollario di patologie che seguono di pari passo la depressione.
In effetti la depressione è correlata a malattie molto gravi.
Anche per una debolezza organica correlata con l’età, gli anziani depressi sono più facilmente vittime di infarti, di malattie coronariche, del cancro. Per non parlare del fatto che, con una depressione in atto, si apre la porta a certe forme di demenza, all’Alzheimer e al Parkinson. Eppure ancora oggi solo i medici esperti riescono a distinguere, specie negli anziani, la differenza tra un normale decadimento psico-fisico, nonché dell’umore, e la depressione vera e propria. Ed è un fatto che fra gli anziani depressi i casi di suicidio siano quasi il doppio rispetto a quelli fra i pazienti giovani.