La Dottoressa Giovanna Maria Gatti e la scrittrice MariaGiovanna Luini sono le due identità della stessa donna, di colei che ha fatto della medicina e di tutte le sue sfumature la ragione del proprio esistere.
Essere medico non è una professione, o per lo meno non dovrebbe essere soltanto questo, indossare un camice timbrare un cartellino spegnere il proprio cuore per otto ore, essere medico è qualcosa di assai più profondo, una sorta di vocazione, grazie alla quale l’empatia col paziente riesce a migliorare la qualità di vita di quest’ultimo.
Se poi si ha la fortuna di condividere il proprio tempo con una delle personalità che hanno segnato la medicina italiana del secolo scorso portandola a livelli di eccellenza, allora non si può che testimoniare i passi compiuti, i successi raggiunti, i cambiamenti epocali introdotti.
Giovanna Maria Gatti, senologa (chirurgia e senologia clinica), dal 1994 svolge la sua opera all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO) dove, per circa sedici anni, è stata Medical Advisor personale del Direttore Scientifico Umberto Veronesi. Con lui ha scritto saggi pubblicati da Mondadori, Cairo, Bollati Boringhieri e Brioschi e centinaia di articoli scientifici e divulgativi.
Nel corso degli anni ha partecipato attivamente a tutti gli studi di ideazione, sviluppo e realizzazione della Radioterapia Intraoperatoria con Elettroni, della ROLL (inventata da Alberto Luini e Giovanni Paganelli e ora in uso in tutto il mondo) e della biopsia del linfonodo sentinella nel tumore mammario, tutti termini purtroppo noti alle donne che sono state colpite da tumore al seno.
La speranza di una guarigione, per tutte loro, è aumentata notevolmente proprio grazie a questi studi compiuti sotto l’egida del Dott. Veronesi, che ha saputo curare non solo il corpo ma anche la mente delle donne, aiutandole ad affrontare in modo nuovo e meno invasivo la mutilazione del proprio corpo, il distacco da una parte di sé che ne incarna la specificità di genere.
MariaGiovanna Luini, che firma i suoi lavori col cognome del marito, è l’altra faccia di questa donna, che ha vissuto da sempre il conflitto interiore tra la volontà di diventare medico e di quella di essere una scrittrice, come preannunciava la sua precocità nel leggere e nello scrivere: di fronte a tale scelta la soluzione adottata è stata salomonica, questo e quello anziché questo o quello.
Nel suo ultimo lavoro, “Il Grande Lucernario”, racconta le sue esperienze di medico, i momenti più significativi tra quelli condivisi con Veronesi, le storie delle donne che a lei si sono rivolte, ma anche il suo progressivo avvicinamento alla medicina integrata, quella che non esclude a priori le tecniche alternative nella cura delle persone.
Le pagine di MariaGiovanna Luini racchiudono l’omaggio del cuore a Umberto Veronesi.
“Ciao, Umberto, sei stato il più magico, razionale, colto, infallibile stregone che abbia incontrato. Ti ho amato con ogni mia energia e quell’amore è sempre vivo: sei il mio Grande Lucernario. È stato un onore lavorare con te. Non c’è giorno che la mia parte umana non ti rimpianga, ma so che ci rivedremo (anche se non l’avresti mai detto).”
Con queste parole, prima di concludere il suo racconto, Mariagiovanna Luini saluta l’uomo per il quale nutre affetto ed ammirazione da sempre, da quando fu lui stesso, incontrandola nei corridoi dello IEO, a coinvolgerla nel suo lavoro, nell’ambito della Direzione Scientifica dell’Istituto.
Fu dunque per merito suo se la Dottoressa Gatti poté conciliare le sue due anime, convogliare le sue energie verso un unico obiettivo, iniziando con la pubblicazione di articoli scientifici per poi passare alla narrativa.
Anche il titolo dell’ultimo lavoro è un riferimento esplicito al Professore, derivato da un giudizio di una donna, che voleva essere un complimento: “Lei è proprio un Grande Lucernario, Professore”, gli disse sostituendo il termine luminare con lucernario.
Umberto Veronesi non se ne dimenticò e continuò a scherzare con questa definizione quando gli venivano rivolti dei complimenti: non sono un grande luminare, al massimo un grande lucernario.
Al fianco di quest’uomo Mariagiovanna Luini ha approfondito il suo impegno di medico senza mai dimenticare la sua formazione scientifica, ma sentendo la necessità di andare oltre, verso una dimensione olistica.
Saper comunicare e saper curare, le regole di vita di MariaGiovanna Luini
Chiunque decida di specializzarsi in oncologia sa di dover mettere in conto il suo rapporto con la morte dei propri pazienti, ma sa anche che ci sono molti modi di approcciarsi a questo evento.
Il libro racconta anche di questo, di come sia stato importante manifestare empatia per le donne condannate senza appello, per poterle accompagnare “al di là del velo”, senza troppa sofferenza.
La Dottoressa Gatti scopre, nell’esercizio della sua professione, di avere una dote particolare nelle sue mani, capaci di dare sollievo se poste su un paziente, senza presunzione di guarigione.
I numerosi esempi che leggiamo nelle pagine del libro ce lo confermano, l’energia sprigionata dalle sue mani ha regalato giorni meno dolorosi alle pazienti, le ha permesso di cogliere segnali che la medicina tradizionale non avrebbe potuto scorgere, di ottenere in cambio il dono dell’equilibrio, in un percorso di dare-avere senza fine.
Anche in questi suoi contesti MariaGiovanna Luini sapeva di avere il Grande Lucernario al suo fianco, che mai la ostacolò o mise in dubbio le sue parole: in lui riconosce la capacità di averle lasciato “la base interiore del Guaritore e non solo la tecnica medica. Ascolto, empatia, ostinazione nel perseguire gli obiettivi, una dose indicibile di coraggio, la carezza che guarisce, il sorriso nella peggiore delle situazioni: ecco la sua eredità. E la tendenza a cercare la pace andando oltre la passionalità. La sua saggezza superava la quota già alta che gli attribuivo, era convinto che fosse inutile prendere posizioni negative potendo usare buonsenso e civiltà” (pag. 139).
Le regole di una buona vita che rappresentano l’invito di MariaGiovanna Luini sono poche e così apparentemente semplici da operare con convinzione su noi stessi: in realtà sono il risultato di un percorso di studio ininterrotto, dal Reiki al Reconnective Healing, sui concetti di energia e meditazione.
Così impariamo che un cristallo, un olio, una candela colorata e profumata possono caratterizzare il nostro tempo e rendercelo migliore, che ogni volta che ci impegniamo a dare stiamo già ricevendo il beneficio della nostra azione, che perdonare dona gioia a noi più che al destinatario del nostro perdono, che è nel silenzio che percepiamo i richiami più forti.
MariaGiovanna Luini è e resta un medico, capace però di aprirsi ad un mondo che fatichiamo ad accettare perché non riusciamo a spiegarlo razionalmente e a dominarlo.
La medicina integrata è la soluzione ottimale, capace di dare risposte anche là dove non arriva quella tradizionale.
“I medici sono medici, ma proprio per questo dovrebbero avere una mente e un cuore pronti a studiare, scoprire, non rifiutare a priori. Combattere i ciarlatani non è sbraitare ai quattro venti: non è essere iperscientifici o iperolistici. La via sta in un mezzo ampio, amorevole, colto, curioso, disposto a scoprire qualcosa più in là. La via è fare nostre le tecniche olistiche e usarle insieme alla medicina con amore e saggezza.”(pag. 224).
AUTORE: MariaGiovanna Luini
TITOLO : Il Grande Lucernario
EDITORE : Mondadori
PAGG: 227, EURO 20,00