Asma e fanciulli: non è sotto controllo un bambino su due
Salute

Asma e fanciulli: non è sotto controllo un bambino su due

04/06/2018
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Asma e fanciulli: come capire se il bambino è a rischio di attacco asmatico?

L’asma colpisce il 12% dei bambini e il 14% degli adolescenti, ma troppe volte non è controllata. Molto spesso, i genitori non ne sono consapevoli. Che cosa avviene? Si temono gli effetti collaterali dei farmaci, si interrompe il trattamento senza consultare il medico, oppure non si riconoscono sintomi o si commettono errori nella somministrazione della terapia (anche a causa della mancata corretta comunicazione tra medico e paziente). Ecco, dunque, le principali cause dello scarso controllo pediatrico dell’asma.

Asma e fanciulli molto piccoli

I bambini molto piccoli (0-4 anni) costituiscono un caso a parte. Parliamo di casi nei quali l’asma è Asma e fanciulli: non è sotto controllo un bambino su dueaddirittura sotto-diagnosticata, a causa della ricorrente frequenza di infezioni respiratorie che possono esercitare un ruolo confondente. La conseguenza sono le riacutizzazioni, l’evoluzione verso la cronicità, l’alterata qualità della vita. E ancora: i rischi per la salute e il maggior ricorso a farmaci di soccorso. I costi per la sanità pubblica aumentano di conseguenza.

La Società italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica (Siaip) dal 17 al 19 maggio a Milano, nel corso di un congresso ha presentato i risultati preliminari dello studio “ControL’Asma”, il primo completamente italiano. L’argomento? Il controllo dell’asma in età pediatrica, condotto su 13 centri allergologici.

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Asma e fanciulli: la parola agli esperti

Mariangela Tosca, consigliere della Siaip e responsabile Uosd centro allergologico, Ist. G. Gaslini, Genova, si è espressa in questo modo: “Da questo studio è emerso che nel 55% dei bambini asmatici l’asma non è controllata o è solo parzialmente controllata”.

Si tratta di un fenomeno non circoscritto all’Italia. Dati simili sono emersi nella letteratura scientifica internazionale, in Europa come negli Usa. Negli Stati Uniti, di recente, è stato condotto un sondaggio. E’ stato rilevato che lo scarso controllo dell’asma riguarda il 47% dei bambini tra 0 e 4 anni, il 38% tra 5 e 11 anni e il 34,8% nella fascia 12–17 anni.

Asma e fanciulli: scarsa aderenza alla terapia

Ma da che cosa può dipendere la scarsa aderenza alla terapia? Secondo Mariangela Tosca, “Una delle ragioni è la paura degli effetti collaterali dei farmaci e in particolare la preoccupazione dei genitori che i cortisonici somministrati per via inalatoria possano influire negativamente sulla crescita dei bambini. E’ stato dimostrato che gli effetti collaterali di questi farmaci possono manifestarsi quando si somministrano continue e alte dosi di terapia, ad esempio nei casi di asma grave. Se i cortisonici vengono prescritti e somministrati alla ‘dose minima efficace’ e per il tempo necessario (che potrebbe essere anche prolungato), i loro benefici superano i potenziali effetti collaterali perché riducono i rischi associati ad un’asma poco controllata”.

Il ripetersi degli episodi acuti di asma e la persistenza dell’infiammazione delle vie aeree provocano nel tempo una progressiva perdita della funzionalità polmonare, che può diventare irreversibile. Gli attacchi acuti possono essere di tale gravità da mettere a rischio la vita del bambino: è raro, ma può accadere. Inoltre lo scarso controllo dell’asma dà luogo a riacutizzazioni della malattia. Ne consegue l’assunzione di cortisonici sistemici (ben più tossici), con il ricorso a visite mediche non programmate, accessi al pronto soccorso, assenze lavorative dei genitori.

Secondo Marzia Duse, presidente Siaip, “I nostri figli giocano, fanno sport, si muovono in continuazione e hanno in genere una scarsa consapevolezza dei loro limiti, per cui spesso sottostimano o non percepiscono i segni premonitori dell’attacco asmatico se non quando è in atto. Hanno sempre fretta e sono restii e poco inclini a sottostare a terapie quotidiane, soprattutto se richiedono collaborazione: sono tutti ingredienti che favoriscono le recidive di asma, ma che non vanno contrastate con il facile ripiego di limitare le loro attività, anzi! Ogni sport, gioco attivo e impegno atletico/fisico va promosso e implementato. Per questo la Siaip propone questo semplice questionario, redatto sulla scorta delle principali linee guida internazionali, che potrà guidare i genitori a riconoscere le ‘bandierine rosse’ che segnano il rischio di una ricaduta e che consente di intervenire precocemente, mantenendo il controllo dell’asma e migliorandone l’evoluzione. Il tutto nella consapevolezza che ogni strumento che consente di controllare l’asma nel bambino si traduce in una prevenzione delle broncopneumopatie dell’adulto”.

Asma e fanciulli: un questionario

Asma e fanciulli: non è sotto controllo un bambino su dueEcco le sei domande che i genitori dovrebbero fare a se stessi, al fine di capire se l’asma del fanciullo è sotto controllo:

  1. Quante volte il tuo bambino ha avuto sintomi asmatici nell’ultimo mese?

Respiro sibilante, tosse e affanno sono i tipici sintomi dell’asma: se si sono presentati più di due volte a settimana nelle ultime 4 settimane può voler dire che l’asma non è ben controllata.

  1. Ha frequenti risvegli notturni?

I risvegli notturni dovuti a sintomi asmatici rappresentano una sorta di aggravamento dell’asma, infatti il bambino a riposo non dovrebbe avere alcun sintomo. Se ha presentato risvegli notturni nelle ultime 4 settimane può significare che l’asma non è ben controllata.

  1. Quante volte hai avuto la necessità di somministrare a tuo figlio broncodilatatori?

Lo scarso controllo dell’asma è caratterizzato dall’aumentato ricorso ai “farmaci di soccorso” (ovvero broncodilatatori) per far fronte alle riacutizzazioni. Se questi farmaci sono stati somministrati al bambino più di 2 volte alla settimana nelle ultime 4 settimane, bisogna prestare attenzione: può significare che l’asma non è sotto controllo.

  1. Hai notato limitazioni delle normali attività a causa dell’asma (etc)?

Salire le scale, correre, svolgere un’attività fisica non dovrebbe affaticare il tuo bambino. Se durante uno sforzo normale si affanna e ha la tosse può vuol dire che l’asma non è ben controllata.

  1. Ti sei ricordato del controllo medico?

Le ultime revisioni delle linee guida internazionali (Gina 2017) enfatizzano l’importanza di ottenere il controllo dell’asma, seguendo il paziente con regolari controlli, rivalutando in maniera accurata i sintomi, la funzionalità respiratoria, prevedendo il rischio di riacutizzazioni e modulando la necessità di farmaci al bisogno e della terapia di fondo. Non bisogna dimenticare i controlli, che saranno indicati dal medico a seconda della gravità, delle eventuali riacutizzazioni e della necessità di rivedere i dosaggi, in base all’andamento dei sintomi.

  1. Hai seguito correttamente le terapie?

Interrompere le terapie in maniera arbitraria, non usare il distanziatore, fare spruzzi troppo veloci senza dare al bambino il tempo di inalare correttamente il farmaco, sono errori frequentemente commessi dai genitori.

Predominio dell’asma sulla qualità della vita?

Se a una o due delle prime quattro domande sono state date risposte affermative, si rientra nel caso dell’asma parzialmente controllata. Se le risposte affermative alle prime quattro domande sono tre, o addirittura quattro, si tratta di asma non controllata.

L’asma non può avere il predominio sulla vita di adulti e bambini: gli ultimi due punti danno raccomandazioni per evitare che ciò accada.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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