Paola Mastrocola, ribellarsi al conformismo
Paola Mastrocola, scrittrice piemontese di romanzi di successo legati al mondo dell’adolescenza e della scuola, ha negli ultimi anni accantonato lo stile narrativo per dedicarsi alla saggistica, o ad una scrittura che a quest’ultima si avvicina alquanto.
Anche nel suo ultimo lavoro, pubblicato da Laterza, dal titolo “La passione ribelle”, si mantiene fedele a questa scelta e si racconta nei suoi pensieri e nelle sue riflessioni ai suoi lettori.
Dopo averci abituati a galline volanti allevate da insegnanti dall’incrollabile ottimismo o a studenti che, sebbene persi nel mondo come barche nel bosco, alla fine del cammino trovano una loro strada ed una loro collocazione, ora, ad anni di distanza e con una onorata carriera da insegnante appena conclusa, manifesta invece il suo pessimismo nei confronti di un contesto, quello scolastico, sempre più difficile da decodificare.
UN CAMBIO DI ROTTA PER PAOLA MASTROCOLA
Abbiamo a lungo avuto in cattedra, ed abbiamo tuttora, visti i tempi ormai biblici dei ricambi generazionali, insegnanti figli di un’epoca in cui il termine “ribellione” veniva costantemente associato alla negazione, al “non”.
Non ubbidire, non conformarsi, non studiare ciò che veniva imposto: così ci si sentiva pilastri fondanti del futuro, capaci di rovesciare il mondo come un guanto per dargli una nuova veste.
A colpi di negazioni, però, abbiamo finito col perdere di vista questo importante obiettivo, trascinati alla deriva dalla nostra indolenza.
Soprattutto abbandonare lo studio, faticoso ed impegnativo, che dovrebbe costituire un punto fermo di tutta la vita è stato vissuto con malcelato orgoglio.
Oggi tutti credono di sapere, nessuno sa di non sapere.
Paolo Mastrocola, dichiarando serenamente di essere partita da un assunto che potrebbe apparire addirittura banale nella sua semplicità, smonta questa convinzione col suo pamphlet: nessuno più ha voglia di studiare, non solo gli studenti, ma neppure gli stessi insegnanti, i giornalisti, i politici….
Convinti che la chiave del successo e della conoscenza sia in internet, fagocitano velocemente e superficialmente informazioni che non sedimentano, aborrono il ri-leggere, il fermare la mente e a volte anche il cuore sulle parole e sul loro significato più profondo.
Panta rei, ma bisognerebbe fermarlo.
L’autrice, Paola Mastrocola, ha un’idea chiara del senso del termine “studiare”, un’azione che implica lo stare seduti e fermi a lungo, in un luogo appartato, con un libro le cui parole devono trasferirsi dalla pagina al cervello, lentamente ma in modo permanente.
Riuscire a portare a termine questa operazione è, per Paola Mastrocola, la vera rivoluzione.
Allenamento over 40: consigli ed esercizi per tornare in forma
L’invecchiamento è un processo naturale e inevitabile. È però possibile contrastarlo e mantenersi in forma, ottenendo…STUDIARE, PERCHE’? LA RISPOSTA DI PAOLA MASTROCOLA
Allenamento over 40: consigli ed esercizi per tornare in forma
Perché compiere questo sforzo che all’homo tecnologicus appare davvero sovrumano?
A cosa serve, studiare?
L’errore sta proprio nell’uso di questo verbo, servire.
Troppo schiavi dell’utilità di tutto ciò che facciamo, abbiamo perso il piacere del compiere un’azione fine a se stessa, per il solo fatto che ci arricchisce “dentro” e non a livello economico.
Chi ama lo studio nel senso più profondo del termine conosce il sottile e sublime piacere che esso dona, sa quanto la conoscenza renda migliori di fronte a se stessi, perché esserlo di fronte agli altri non è ciò che si cerca maggiormente.
Le pagine di Paola Mastrocola , il suo presentare ai suoi lettori questo suo ultimo lavoro ci confortano in questa convinzione: non è necessario che la nostra vita, le nostre giornate siano riempite come un vaso colmo sino all’orlo, è anzi un bene che si torni a ritagliarsi degli spazi da dedicare all’otium.
Gli antichi ce l’hanno insegnato, ma noi l’abbiamo dimenticato: cerchiamo la solitudine come Petrarca, raggiungiamo talvolta qualche luogo “ermo e solitario” come Leopardi e lì, soli di fronte a noi stessi e ai nostri desideri, dedichiamo del tempo a studiare.
Riscopriremo, a ogni età, la bellezza del sapere, che sembra non interessare più nessuno e contribuiremo a rendere questo mondo migliore, consegnando ai nostri figli ricchezze non dissimili da quelle che Socrate , Platone o Aristotele hanno lasciato a noi.
«Chi studia è sempre un ribelle.
Uno che si mette da un’altra parte rispetto al mondo e, a suo modo, ne contrasta la corsa.
Chi studia si ferma e sta: così, si rende eversivo e contrario.
Forse, dietro, c’è sempre una scontentezza: di sé, o del mondo. Ma non è mai una fuga. È solo una ribellione silenziosa e, oggi più che mai, invisibile.
A tutti i ribelli invisibili è dedicato questo libro.»
TITOLO : La passione ribelle
EDITORE : Laterza
PAGG: 160, EURO 14,00