Roberto Vecchioni, professore, cantautore, scrittore, occupa un posto di rilievo nel panorama culturale italiano da più di quarant’anni e ancora oggi, aggirata la boa dei settanta, “tiene il palcoscenico” con forza carismatica, trasudando empatia.
Le sue canzoni hanno segnato diverse generazioni, spesso attratte dai suoi testi enigmatici, all’interno dei quali si nascondevano le reminiscenze di una cultura classica da lui amata e trasmessa ai suoi studenti di un tempo tra i banchi di un liceo milanese.
L’età dell’oro della canzone d’autore è stata attraversata dalle parole di Roberto Vecchioni, che da tempo le indirizza sia alla musica che alla lettura.
Sono nati così,dalla sua fantasia fertile e dalla sua cultura profonda, i suoi scritti, difficilmente incasellabili mediante la sola etichetta di romanzo, perché Vecchioni riesce sempre ad andare un po’ oltre il limite del genere.
PROSA POETICA O POESIA PROSASTICA PER ROBERTO VECCHIONI?
Scorrendo la bibliografia dell’autore, si incontrano tra i suoi protagonisti personaggi fondamentalmente atipici, avulsi dalle regole del vivere contemporaneo sebbene anagraficamente ad esso legati, in quanto giovani, almeno d’età.
L’autore li estrania dal contesto del tempo che respirano e li proietta altrove, in luoghi e tempi che lui stesso sente come la culla della cultura, il luogo d’origine del pensiero dell’uomo, l’inizio primo del suo diventare tale.
Nel suo ultimo romanzo, però, il passaggio attraverso il tempo si fa ancora più radicale, assoluto, perché il tempo del protagonista diventa moltiplicato ad una velocità irrefrenabile, diventa invivibile, diventa un tempo malato.
“Il mercante di luce”, uno dei vincitori della trentaduesima edizione del premio Cesare Pavese, racconta di un uomo, Stefano, e di suo figlio, Marco, legati da un amore profondo e feroce, quello che unisce sulla soglia dell’abbandono.
Marco ha solo diciassette anni, sulla carta, ma ne ha molti molti di più, perché è condannato dalla progeria, una malattia genetica che genera un invecchiamento precoce del fisico, con una aspettativa di vita che non supera i vent’anni.
Il tempo si confonde, la mente segue un percorso di sviluppo lineare, ma il corpo accelera vertiginosamente il suo progresso e trasforma un adolescente in un vecchio condannato alla fine incombente.
Roberto Vecchioni accompagna nel suo racconto padre e figlio al momento del non ritorno, lasciando più nell’ombra Miranda, madre e moglie dilaniata da questa impotenza di fronte ad un imperscrutabile destino di morte.
E’ Stefano che diventa per il figlio un mercante di luce, è lui a voler regalare al ragazzo sfinito dalla malattia tutta la bellezza possibile che deriva dalla poesia, dalla conoscenza del pensiero degli antichi, a voler donare il suo patrimonio d’eredità intellettuale a chi ama più di ogni cosa al mondo.
E’ qui, in ogni parola del padre, che la scrittura di Vecchioni si fa essa stessa poesia.
UN ATTO D’AMORE DI ROBERTO VECCHIONI
Nelle pagine che scorrono lente, contrariamente al tempo di Marco, appaiono i versi di Saffo, di Omero, di Archiloco, che parlano di amore, di luce, di dolore, bucano il silenzio le parole scritte per la tragedia da Euripide, capace più di ogni altro di rappresentare gli eccessi dell’uomo nel bene e nel male, nel quotidiano e nell’assurdo.
Roberto Vecchioni ama queste pagine antiche di un amore senza limite, che trasfonde a Stefano Quondam Valerio, professore anche lui, vestale a custodia di un tempio del sapere che vuole offrire come ultimo dono al figlio.
La poesia salverà l’uomo, diceva Foscolo, la poesia salva Marco dalla paura della morte, dell’abbandono, lo accompagna nelle passeggiate e nelle discussioni pacate col padre nei suoi ultimi giorni, lo rasserena di fronte all’inevitabile.
La poesia salva anche Stefano, come impazzito alla perdita del figlio, lo salva dalla fatica del vivere quotidiano, dalle delusioni che Roberto Vecchioni impietosamente gli fa vivere, dalla rabbia esplosiva che potrebbe distruggerlo.
Entrambi sono stati, l’uno per l’altro, mercanti di luce, hanno trovato un varco nel buio dell’esistenza, hanno camminato a ritroso sul percorso che conduce a trovare la parola pura, la voce più alta dell’uomo, il senso più intimo del vivere e del morire.
Sono stati entrambi un infinito dono d’amore, per affrontare l’uno la morte, l’altro la vita.
AUTORE : Roberto Vecchioni
TITOLO : Il mercante di luce
EDITORE : Einaudi
PAGG: 124, EURO 15,00