Artrite reumatoide, farmaci biotecnologici efficaci?

Artrite reumatoide, farmaci biotecnologici efficaci?

Per l’artrite reumatoide sono disponibili terapie innovative, basate sull’utilizzo di farmaci biotecnologici (biologici antiTNF), tali da modificare la qualità della vita dei malati e la loro attesa di vita. Determinati biomarcatori permetteranno di individuare in anticipo i pazienti con artrite reumatoide sui quali le nuove terapie sono efficaci, in modo da evitare false speranze e terapie non necessarie. Uno studio in questo senso è stato posto in essere dall’Università La Sapienza di Roma. Pubblica la ricerca la rivista Plos one.

L’artrite reumatoide, che cos’è?

Parliamo di una patologia autoimmune cronica. Secondo le stime, ne è affetta una percentuale tra lo 0,3 e l’1% della popolazione mondiale. Sulla nostra Penisola, sono trecentomila le persone di ogni età colpite dalla malattia.

Artrite reumatoide, la parola all’esperto

Così si è espresso Guido Valesini, docente di Reumatologia del dipartimento di Medicina interna e specialità mediche della Sapienza: “Quello che abbiamo fatto è stato analizzare il siero di un campione di pazienti trattati con terapia biologica anti-TFN, utilizzando metodi di risonanza magnetica nucleare, e ne abbiamo derivato così il profilo metabolomico. I pazienti per i quali la cura risulta maggiormente efficace, presentano un profilo caratteristico e diverso dai cosiddetti non-responders: questo consente di predire l’efficacia del farmaco con grandissima attendibilità e quindi di risparmiare i costi di cure che si rivelerebbero inutili, in circa il 30 per cento dei malati, nonché i rischi ingiustificati di possibili effetti collaterali“.

Una rete di profili è determinata dalle tracce chimiche dell’attività cellulare. In questa rete, pazienti con caratteristiche simili sono vicini e i soggetti per i quali il farmaco è utile si muovono nella medesima direzione.

Artrite reumatoide e risonanza magnetica

Secondo Valesini, “Questo dato può essere ricavato mediante l’uso delle analisi di risonanza magnetica nucleare sui fluidi biologici, da fare necessariamente in laboratorio. Nel caso si riuscissero a individuare i descrittori essenziali è ipotizzabile dotare il paziente di una sorta di ‘navigatore metabolomico’ che permetta l’interazione anche a distanza. Infatti questa tecnologia a basso costo rivela la concentrazione dei biomarcatori e mette i dati a disposizione del medico per valutare in tempo reale la risposta alla terapia”.

Grazie ai dispositivi di tipo lab-on-a-chip, ai quali gli scienziati stanno lavorando, sarà possibile cercare il profilo di risposta del singolo paziente affetto da artrite reumatoide e seguirlo nel corso della terapia.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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