“Discesi dal lettino / son là presso il camino, / grandi occhi estasiati, / i bimbi affaccendati / a metter la scarpetta / che invita la Vecchietta / a portar chicche e doni / per tutti i bimbi buoni”. Così Guido Gozzano.
E presso le calze si sono avvicendati i bambini questa mattina, alla ricerca delle chicche e dei doni della Befana.
Oltre a caramelle e cioccolatini, tuttavia, vengono regalati giocattoli. Siamo ancora in tempo per controllarli e archiviare quelli potenzialmente pericolosi.
Befana e giocattoli pericolosi, la parola all’Aduc
Secondo l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc), tali oggetti “ripropongono la questione sicurezza, visto che l’80% dei giocattoli importati nell’Unione europea è di fabbricazione cinese e il 70% dei prodotti pirata che circolano in Europa è di origine cinese”. Che fare? Controllare che sia presente il marchio CE e che il ninnolo non abbia difetti.
Befana, ecco le norme sulla sicurezza
Continua L’Aduc: “Le norme sulla sicurezza dei giocattoli per i minori di anni 14 sono fissate dalla normativa vigente. Sulla confezione devono essere indicate, in lingua italiana: la marcatura CE (Conformità Europea); il nome del fabbricante o dell’importatore; l’indicazione dell’età del bambino; le avvertenze per l’utilizzo. La marcatura viene apposta sui giocattoli da produttori o importatori e dovrebbe certificare la rispondenza alle norme di sicurezza europea. La stragrande maggioranza dei giocattoli proviene, come detto, dai Paesi asiatici dove la garanzia del rispetto delle norme europee lascia a desiderare: situazione assurda per la quale l’etichetta CE non è una garanzia di sicurezza, ma una semplice garanzia giuridica. In Italia ci sono degli organismi privati che effettuano test e rilasciano il relativo attestato, come per esempio, l’Istituto per il marchio di qualità (Imq), che fa test sui giocattoli. Sottoporsi ai controlli degli Istituti non è obbligatorio per fabbricanti e importatori per cui al consumatore, che paga salato un giocattolo per i propri figli, consigliamo di rimboccarsi le maniche e fare test autonomi, verificando, per esempio nelle bambole, la tenuta delle cuciture, dei bottoni, degli occhi e del tessuto“.