Non tutte le voci in merito alle recenti morti per parto sono volte a sedare la polemica. Resta, comunque, la diffusa cautela, in attesa del pronunciarsi del patologo legale.
E’ a Brescia, presso gli Spedali Civili, che c’è stato uno dei casi di morte per parto: là agiscono gli ispettori della task force istituita dal ministero della Salute. Entro il 6 gennaio i dirigenti del ministero e dell’Agenas, i Carabinieri del Nas, nonché un rappresentante delle Regioni, che formano un’équipe, attueranno un’ispezione anche nelle strutture sanitarie di Bassano del Grappa e San Bonifacio-Verona.
Per quanto concerne gli accadimenti legati all’ospedale S. Anna di Torino, per il momento, si parla di un evento eccezionale e imprevedibile. Faranno luce sull’argomento i risultati definitivi degli esami autoptici.
Recenti morti per parto, la parola al ministro della Salute
Così si è espresso il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, parlando ai microfoni di a SkyTg24: “Stiamo però anche investigando su tutta la fase precedente all’arrivo in ospedale, di questa come delle altre puerpere. E quindi probabilmente lì c’è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio. Questo è un tema che riguarda tutta l’Italia, per cui ho chiesto di predisporre delle nuove linee guida per quanto riguarda la fase prima di arrivare in gravidanze e sulle gravidanze a rischio. Bisogna essere più attrezzati a gestire le complessità. Non è questo il caso, perché gli ospedali in cui sono avvenuti questi casi sono d’eccellenza e gestiscono migliaia di casi, ma dobbiamo avere una panoramica di tutto il Paese“.
Sms lamentavano la scarsa assistenza, in occasione di una delle morti per parto
Una delle donne aveva inviato sms al marito, nei quali parlava della scarsa assistenza. Così ha commentato il ministro:
“Aspettiamo di avere tutti i risultati degli ispettori e c’è anche un’inchiesta della Procura. Il modo in cui si gestiscono i pazienti negli ospedali si riferisce a procedure, poi c’è l’aspetto umano, la capacità di dialogare col paziente e con la famiglia, che è altrettanto importante. Il susseguirsi di questi casi mi hanno colpita come ministro e come donna, ma ricordo che sono avvenuti in strutture diverse e ogni donna aveva una condizione diversa e dunque credo si tratti veramente di una drammatica casualità. Bisogna indagare caso per caso. Io mi sento di dire che sono vicina a queste famiglie, che stanno vivendo il momento più brutto della loro vita”.