Ogni anno vengono diagnosticati moltissimi casi di cancro alla prostata. Ma almeno 10.000 di questi casi sono scarsamente aggressivi o presentano neoplasie di piccole dimensioni. In questi casi, non è necessario intervenire subito chirurgicamente, ma si può monitorare la malattia mediante specifici controlli periodici. In altre parole, applicando quella che viene denominata “sorveglianza attiva”. E proprio di questa sorveglianza attiva si è parlato durante la terza Conferenza internazionale “Active surveillance for low risk prostate cancer”, organizzata con il supporto della Società Italiana di Urologia Oncologica.
Significa che per il cancro alla prostata le classiche terapie e l’ intervento chirurgico non sono efficaci?
Al contrario, sono certamente efficaci. Ma hanno anche effetti collaterali molto pesanti, con particolare riferimento alla sfera sessuale, urinaria e rettale. Quindi, si sta sempre di più procedendo, almeno per i primi tempi in cui la malattia si è manifestata, con la sorveglianza attiva.
In pratica, a cosa ci si riferisce con il termine “sorveglianza attiva”?
La “sorveglianza attiva”, come suggerisce il nome, è un controllo continuo, periodico e portato avanti nel tempo con analisi specifiche da una equipe multidisciplinare che segue il malato di cancro alla prostata per tutta la vita. E il paziente può quindi andare avanti per anni, senza avere il minimo problema, perché il tumore è costantemente sotto controllo.
La “sorveglianza attiva” sul cancro alla prostata quando deve essere interrotta?
Deve essere interrotta quando e se dovessero cambiare le caratteristiche iniziali della malattia. In questo caso, visto il monitoraggio continuo del paziente, si può intervenire tempestivamente con i soliti protocolli che prevedono l’intervento chirurgico, o trattamenti di altro tipo, come la radioterapia.
Quindi la “sorveglianza attiva” è una novità nel panorama medico scientifico.
Non proprio. All’estero viene riconosciuta nelle più importanti e accreditate linee guida internazionali. Ma ora comincia ad affermarsi anche in Italia. Sembrerà strano, ma lo scoglio più duro da superare è proprio quello dei malati, che molto spesso vorrebbero loro stessi un trattamento radicale e risolutivo fin dal primo accertamento diagnostico. Anche per questo la “sorveglianza attiva” prevede un supporto psicologico mirato proprio a tranquillizzare i pazienti.
Il cancro alla prostata è un tumore molto diffuso?
Molto. Se ne registrano ogni anno 35.000 nuovi casi. Ma di questi, solo il 60% richiede subito un trattamento di tipo… tradizionale. Tutti gli altri, possono essere tenuti sotto controllo seguendo i protocolli previsti per la “sorveglianza attiva”. In questo caso i pazienti devono essere davvero pazienti e accettare di seguire a vita i previsti cicli di controlli per monitorare la malattia. Saranno ripagati da una qualità della vita pressoché normale e dal fatto che sarà loro evitato lo stress di un intervento, con tutti gli effetti collaterali del caso.
salve vorrei sapere se questa visita è Gratuita . intanto sono stato contattato da un medico di Cava Dei Tirenn il quale senza scrupoli mi ha confermato che la visita NON ERA GRATUITA vi informo di più MI HA CHIUSO il telefono FACCIA ( è un misarabile ) approfitta della bonta e nil fabisogno della povera GENTE SALUTI in buona fede
Buongiorno Sig. Franco, la visita urologica della campagna Controllati.it organizzata dalla SIU (Società Italiana di Urologia) è una visita assolutamente gratuita che è resa possibile grazie all’opera di un centianaio di medici urologi volontari che dedicano la propria professionalità e parte del loro tempo a questa iniziativa che dura tutto il mese di giugno. Purtroppo in pochi giorni la disponibilità di posti viene esaurita a causa dell’emorme richiesta da parte degli utenti. Immagino che qualche medico proponga visite a pagamento presso il proprio studio, ma il controllo della prostata può essere eseguito in tutti gli ospedali pubblici e cliniche convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, quindi del tutto gratuitamente con il solo pagamento del tiket. Quindi lei non deve far altro che andare dal suo medico di base e farsi prescrivere un controllo urologico presso l’ospedale più vicino. Se lei ha più di 40 anni il suo medico di famiglia è obbligato a farle la prescrizione.
Non se la prenda se lo specialista le ha chiuso il telefono in faccia, certi gesti si qualificano da soli.
buongiorno,
ho letto un volantino in farmacia per la prevenzione gratuita giugno,
volevo sapere se ne fate parte? ed eventuale prenotare un controllo
Sig. Manuel, ilfont.it è un quotidiano on line che fornisce informazioni di salute e benessere. Chi organizza queste visite è la Società Italiana di Urologia. Per prenotare deve chiamare il numero verde 800 822 822 oppure prenotare on line andando sul sito https://www.controllati.it/.
La informiamo però che i posti sono quasi esauriti