L’uomo vuol diventare sempre più longevo: vivere più di cento anni, e farlo restando vigile e in buona salute. Intende abbracciare, con la sua vita, un periodo il più possibile lungo.
Gli scienziati indagano, chiedendosi come e perché si invecchia: un domani, potrebbero essere in grado di incidere su questo fenomeno. La longevità ha meccanismi complessi.
La Stanford university e l’Università di Bologna hanno lavorato alle basi genetiche della longevità.
E’ apparso chiaro che i ‘loci genetici’ di recente scoperta sono associati con la capacità di sopravvivere a lungo.
In precedenti studi, erano state analizzate le abitudini dei centenari: è stato acclarato che non differiscono molto da quelle degli altri individui. Per questa ragione si è pensato a fattori importanti nel loro patrimonio genetico.
Per il momento, un solo gene singolo è stato identificato: Apoe, collegato all’Alzheimer. Nei centenari, ha una configurazione differente rispetto al resto della popolazione.
DNA e longevità, i risultati della nuova ricerca
Pubblica la nuova ricerca la rivista PLoS genetics: sulla base dei risultati, nell’ambito dei quali sono stati protagonisti anche ricercatori italiani, nei centenari possono essere assenti diverse varianti della malattia.
L’obiettivo era reperire i geni coinvolti: è stato determinato un nuovo metodo statistico. Si chiama ‘informed Gwas’ o iGwas e, basandosi sulle conoscenze relative a 14 malattie, restringe la ricerca dei geni associati alla longevità. In questo modo si è giunti a isolare 5 loci, nei quali sono contenuti che indizi sui meccanismi fisiologici che si determinano in chi vive a lungo. Si tratta di loci coinvolti in diversi processi: senescenza cellulare, autoimmunità e segnalazione cellulare, nonché malattia di Alzheimer.
DNA e longevità, la parola agli esperti
Così si sono espressi gli studiosi: “L’incidenza di quasi tutte le malattie aumenta con l’età, quindi comprendere i fattori genetici legati all’invecchiamento sano potrebbe avere un grande impatto sulla salute. Si potrà arrivare a una migliore comprensione di come questi geni promuovono la longevità e anche individuarne degli altri, estendendo la ricerca su più centenari“.
DNA e longevità, a chi giova?
Longevità indispensabile? Ecco quanto scriveva Guido Gozzano: “Vivere cinque ore?/Vivere cinque età?…/
Benedetto il sopore che m’addormenterà…/Ho goduto il risveglio/dell’anima leggiera:/meglio dormire, meglio/prima della mia sera./Poi che non ha ritorno/il riso mattutino./La bellezza del giorno/è tutta nel mattino”.