Equilibrio posturale: eliminare la tensione al fine di ripristinarlo
Salute

Equilibrio posturale: eliminare la tensione al fine di ripristinarlo

05/03/2020
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Equilibrio posturale: ognuno di noi ha una determinata postura. Parliamo della posizione del corpo umano nello spazio, che è frutto dell’organizzazione del sistema miofasciale portante: una fascia di muscoli avvolti da guaine di tessuto connettivale, che costituisce una rete estesa nel sistema muscolare umano. A volte questo sistema incontra impedimenti.

Equilibrio posturale: rendere efficienti i movimenti

Come rendere efficienti i movimenti? Abbiamo interpellato in argomento l’osteopata e fisioterapista

Equilibrio posturale: eliminare la tensione al fine di ripristinarlo
Marco Alemanno

Marco Alemanno, dell’omonimo studio di fisioterapia di Copertino, in Puglia, in provincia di Lecce: quest’ultimo è dotato di apparecchio per Tecar terapia.
L’esperto ha dichiarato: “Ostacoli al sistema miofasciale portante sono dati da tutto ciò che è rigido e poco mobile in questo sistema fasciale: ossa, muscoli, capsule, legamenti, membrane, persino i visceri. La tensione porta ad alterare l’equilibrio posturale. Proprio quest’ultimo ci permette di eseguire i movimenti nel maggior stato di comfort, economia ed efficienza: le azioni volte a ripristinarlo sono proprio l’ambito di azione dell’osteopata”.

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Equilibrio posturale: chi è l’osteopata

L’osteopata è un terapista manuale. “Parliamo di un un professionista, che opera nell’ambito delle discipline integrate alla medicina ufficiale. Grazie all’uso sapiente ed accurato della mano, questi riconosce le tensioni dei vari tessuti corporei, identificate come disfunzioni di mobilità, e le tratta attraverso tecniche di manipolazione, mirate al recupero della mobilità stessa”.

Equilibrio posturale: tessuto ammorbidito dalla manipolazione

Marco Alemanno ha aggiunto: “Il tessuto, ammorbidito dalla manipolazione, riprende la sua funzione ottimale e ripristina il disequilibrio in precedenza generato. La seduta osteopatica comprende un’anamnesi: essa è volta a raccogliere informazioni utili alla visita. Si attua una serie di test, che permettono di capire dove una determinata zona presenta una mobilità ridotta. Una volta fatta la sintesi del problema, esso viene trattato attraverso varie tecniche: strutturali, viscerali, cranio-sacrali e mio-fasciali”. Parliamo di metodi non pericolosi e non invasivi: “Non sempre bisogna sentire i vari “crack” che molti si aspettano. L’arma in più dell’osteopatia sta proprio nel bagaglio di tecniche tendenti al ripristino della salute: ecco l’obiettivo”.

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