Fertilità maschile a rischio a causa dell'inquinamento atmosferico
Salute

Fertilità maschile a rischio a causa dell’inquinamento atmosferico

13/06/2017
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Lo sappiamo tutti: gli agenti inquinanti sno dannosi per la salute. Il principale organo bersaglio dell’inquinamento atmosferico è l’apparato respiratorio, alcuni elementi tossici sono cancerogeni, così come alcuni metalli, una volta penetrati nell’organismo si depositano nei vari organi e tessuti dove restano in modo permanente. Purtroppo, l’elenco dei danni non finisce qui. Soprattutto tra i giovanissimi, l’inquinamento ambientale può portare ad una diminuzione del numero degli spermatozoi, può quindi compromettere la fertilità e determinare alcune anomalie nello sviluppo dei genitali esterni maschili.

“L’ambiente nel quale viviamo è stato progressivamente contaminato da numerose sostanze chimiche che sono responsabili di danni all’ecosistema ed alla salute della popolazione. Numerosi studi epidemiologici e su modelli biologici hanno suggerito la possibile interferenza di tali sostanze chimiche sui sistemi ormonali dell’uomo”, spiega il professor Sergio Bernasconi Ordinario di Pediatria e docente della Scuola Ambiente della FIMP, la Federazione Italiana Medici Pediatri

Fertilità maschile: Interferenti Endocrini sotto accusa

Proprio per questo motivo, diverse organizzazioni internazionali si sono concentrate sullo studio dei cosiddetti Interferenti Endocrini (IE) definiti come “qualsiasi sostanza o materiale esogeno che possa alterare una o più funzioni del sistema endocrino e conseguentemente causare effetti avversi sulla salute di un organismo sano e della sua progenie”. Purtroppo le ricerche in questo ambito non sono sufficienti. Quindi a titolo cautelativo, sarebbe necessario, anche in assenza di dati definitivi, mettere in atto qualche precauzione, soprattutto nei periodi biologicamente più importanti, come la vita fetale e i primi anni di vita postnatale.

Per questo la FIMP ha pensato di realizzare alcuni corsi di formazione per gli specialisti, al fine di renderli più preparati riguardo al problema della fertilità maschile.

“Attualmente esistono sul mercato oltre 100.000 prodotti chimici di cui almeno 1.000 possono agire come IE. In questa categoria sono stati principalmente identificati pesticidi, sostanze di produzione industriale (tra cui Bifenili Policlorinati o PCBs, Alchifenoli e Ftalati) e composti naturali di origine vegetale, come i fitoestrogeni”, prosegue Bernasconi.

Il contatto con questi Interferenti può portare a diverse complicazioni, tra cui danni prenatali nella fase critica di sviluppo del sistema nervoso centrale, con conseguenti alterazioni a livello cognitivo e comportamentale. Inoltre, gli IE possono causare obesità e diabete di tipo 2.

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L’inquinamento è responsabile anche di anomalie genitali

Non sono poche le evidenze scientifiche che catalogano gli IE tra i fattori che determinano la diminuzione di numero di spermatozoi, e quindi la sterilità, e le anomalie nello sviluppo dei genitali maschili, alterando posizione del testicolo rispetto alla sua sede naturale (criptorchidismo), sia la morfologia del pene (dimensioni ridotte e sbocco uretrale anomalo (ipospadia).

“Nella bambina potrebbero contribuire al più precoce sviluppo del seno (telarca) evidenziato in molti Paesi tra cui l’Italia”, conclude Bernasconi.

Contrastare l’azione degli agenti inquinanti con l’alimentazione

Un recente studio pubblicato su Fertility and Sterility e condotto dalla Erasmus University Medical Centre di Rotterdam, ha dimostrato che un’alimentazione equilibrata permette all’uomo di aumentare le possibilità di concepimento. Un regime alimentare sano migliora, infatti, la qualità dello sperma, soprattutto negli uomini che presentano già qualche problema di fertilità.

Gli studiosi hanno tenuto conto del volume, della motilità, della concentrazione e del numero totale degli spermatozoi di 129 uomini, in media di 35 anni, in attesa di un bambino, registrando la dieta seguita dai soggetti nella fase di concepimento.

Dalla ricerca è emerso che gli uomini che seguivano un’alimentazione sana ed equilibrata presentavano un livello di sperma qualitativamente più elevato, rispetto a quelli che seguivano una dieta scorretta.

L’obesità influenza negativamente la fertilità maschile

I risultati mostrano che seguendo un modello alimentare sano aumentano le probabilità di concepimento. Questo è un dato importante soprattutto per le coppie con difficoltà a concepire, un problema sempre più diffuso e spesso legato all’uomo.

“Lo stile di vita svolge un ruolo molto importante sulla fertilità maschile.  Negli ultimi anni si è assistito a una significativa riduzione della fertilità nell’uomo dovuta a molteplici fattori che hanno provocato una diminuzione della qualità del liquido seminale”, dice il professor Antonio Pellicer, condirettore di Fertility and Sterility e Presidente IVI. “Occorre, quindi, fare molta attenzione e puntare su una corretta alimentazione poiché il peso corporeo può giocare un ruolo fondamentale sull’infertilità. Una dieta equilibrata, quindi, completa e ricca di antiossidanti rappresenta una delle più importanti regole da osservare per prendersi cura della propria capacità riproduttiva”.

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