Medicina difensiva, polizze assicurative ed eccesso di contenzioso medico-legale: si apre uno spiraglio per i camici bianchi e per i pazienti nella gestione del rischio in sanità. La Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato il nuovo disegno di legge relativo al rischio professionale in quest’ambito.
Il professor Paolo Scollo, presidente nazionale della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), si è espresso in questo modo: “Siamo soddisfatti per l’approvazione del disegno di legge sulla responsabilità professionale. Finalmente in Italia potrà essere colmato un preoccupante vuoto legislativo. Ringraziamo tutti gli uomini e le donne delle Istituzioni che hanno reso possibile il provvedimento: in particolare il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per il suo prezioso lavoro dietro le quinte e gli onorevoli, e nostri colleghi, Benedetto Fucci e Federico Gelli per la determinazione dimostrata nelle varie sedute della Commissione Affari Sociali della Camera. Il testo finale del Ddl dà risposte a molte annose e irrisolte questioni come i costi delle polizze assicurative per i camici bianchi, il ricorso alla medicina difensiva e l’eccessivo contenzioso medico-legale. Sono state recepite quasi tutte le richieste dei ginecologi italiani che erano presenti nella commissione Alpa con un proprio rappresentante. Auspichiamo che il provvedimento venga approvato al più presto dai due rami del Parlamento”.
Medicina difensiva? Un osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità
Nel disegno di legge si parla di un osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità, tale da porre sotto analisi gli errori compiuti.
Ecco quanto si legge: “Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge (…) è istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità. L’Osservatorio acquisisce dai Centri per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente (…) i dati regionali relativi agli errori sanitari nonché alle cause, all’entità, alla frequenza e all’onere finanziario del contenzioso e individua idonee misure anche mediante la predisposizione, con l’ausilio delle società scientifiche, di linee di indirizzo per la prevenzione e la gestione del rischio sanitario, nonché per la formazione e l’aggiornamento del personale esercente le professioni sanitarie. Il Ministro della salute trasmette con cadenza annuale al Parlamento la relazione sull’attività svolta dall’Osservatorio. L’Osservatorio, nell’esercizio delle sue funzioni, si avvale del Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità”.