Secondo i dati ufficiali, circa il 50% della popolazione sopra i 35 anni soffre di parodontite, in varie forme. Talvolta, la malattia si manifesta in maniera lieve, mentre altre volte causa sintomi marcati e fastidiosi. In tutte le situazioni non va sottovalutata e nemmeno trascurata. Infatti, in caso contrario, possono subentrare diverse conseguenze. Ecco allora i campanelli di allarme cui prestare attenzione.
Che cos’è la parodontite
La parodontite è un’infezione della bocca che, se non diagnosticata e affrontata correttamente, può portare anche alla perdita dei denti. Inizialmente, la malattia riguarda solo la gengiva. Nel tempo, nelle persone predisposte, si estende a tutto il parodonto, l’insieme delle strutture che circondano i denti e che sono preposte al loro sostegno, arrivando fino all’osso in cui alloggiano i denti stessi. All’origine della parodontite c’è sempre una cattiva igiene orale, associata a una suscettibilità personale.
Non trascurare i sanguinamenti
Solo talvolta, la parodontite si manifesta in modo caratteristico. In molti casi, è silenziosa: evolve senza che la persona se ne accorga, dando segni di sé solo quando è in fase avanzata. Per questo, è importante imparare a riconoscere anche le più piccole alterazioni. Il primo campanello di allarme è rappresentato dal sanguinamento gengivale, specialmente durante la pulizia dei denti e il consumo di cibi duri, associato a gonfiore e arrossamento. Molte persone pensano sia un disturbo normale, invece non è affatto così. Nella migliore delle ipotesi, è il campanello di allarme di una gengivite, l’infiammazione del solo tessuto gengivale. Si tratta comunque del primo stadio della parodontite: nei soggetti predisposti, spesso, l’infiammazione diventa infezione e si estende progressivamente alle altre strutture del parodonto. Può anche succedere che il sanguinamento sia già indicativo della presenza di parodontite.
Attenzione all’alito
Un altro sintomo della malattia è l’alito cattivo, che in termini medici viene definito alitosi. Si tratta della diretta conseguenza dell’accumulo di residui alimentari, batteri e placca in bocca. Purtroppo anche questo è considerato un disturbo comune e in pochi lo riconducono a una vera e propria malattia. Infine, meglio rivolgersi all’esperto anche quando si nota un allungamento dei denti, dovuto alla recessione e retrazione delle gengive, e/o un cambiamento nella loro posizione nel corso degli anni.
Le conseguenze della parodontite
Se non viene curata nelle fasi iniziali, la parodontite evolve in profondità: la gengiva si allontana dal dente, creando tasche in cui si accumulano i batteri; il collegamento fra dente e gengiva viene distrutto; l’osso viene riassorbito. I denti, di conseguenza, diventano mobili. Negli stadi più avanzati, la malattia causa la perdita degli elementi dentari. Ma una parodontite trascurata non causa conseguenze solo a livello della bocca. Recentemente è stato dimostrato che fra le malattie delle gengive e le malattie croniche sistemiche più diffuse, quali le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e l’artrite reumatoide, esiste una relazione.