
Sindrome del tunnel carpale: col freddo peggiora?
Nel nostro Paese oltre 2 milioni di persone (circa il 3-4% della popolazione adulta) sono vittime della sindrome del tunnel carpale, problema che provoca dolore e formicolii alla mano, disturbi che peggiorano nella stagione fredda. E proprio questi ultimi giorni di gennaio, tradizionalmente ricordati per essere i più freddi dell’anno, rendono la vita più difficile a chi è affetto da questo disturbo.
Che cos’è il tunnel carpale
Il tunnel carpale è uno stretto canale situato nel polso, attraverso il quale scorrono il nervo mediano e i tendini flessori delle dita. È delimitato dalle ossa carpali e dal legamento trasverso del carpo. Questa struttura anatomica è determinante nella funzionalità e mobilità della mano, ma la sua particolare conformazione anatomica la rende naturalmente vulmerabile a
compressioni nervose che spesso generano la cosiddetta “sindrome del tunnel carpale”.
Le donne tra i 40 e i 60 anni sono le vittime preferenziali, ma più in generale la sindrome del tunnel carpale si manifesta negli individui che svolgono lavori ripetitivi con le mani, prima di tutto chi utilizza il computer, ma anche gli artigiani e chi pratica attività sportive che sollecitano il polso. In molti casi inoltre si assiste anche a una concausa connessa con gravidanza, diabete e artrite reumatoide.

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“Achille e Odisseo – La ferocia e l’inganno” è una bellissima storia d’amore scritta da Matteo…I sintomi della sindrome del tunnel carpale

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I disturbi più comuni sono formicolii e intorpidimento alle prime tre dita della mano, ma
in alcuni casi il dolore si estende anche al polso e all’avambraccio. Spesso i sintomi peggiorano di notte.
A questi sintomi si aggiungono quasi sempre debolezza nella presa e difficoltà nei movimenti di precisione.
Temperature rigide possono accentuare il fastidio a causa della vasocostrizione, che può aumentare la compressione del nervo, ma diversamente da quanto si potrebbe credere, gli sport invernali non sono necessariamente da evitare.
“È importante però utilizzare guanti termici adeguati, eseguire esercizi di riscaldamento prima
dell’attività e fare pause regolari”, consiglia Luca Russo, ricercatore di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie presso l’Università Telematica eCampus e docente in Ergonomia dell’Esercizio Fisico.
“Inoltre è utile massaggiare delicatamente le mani per stimolare la circolazione ed evitare posizioni del polso forzate per lunghi periodi.
Le ultime novità diagnostiche
Di solito, l’inquadramento della sindrome del tunnel carpale avviene sulla combinazione della valutazione clinica eseguita dall’ortopedico e da alcuni esami strumentali. Il test fisico prevede lo studio della sensibilità, della forza e dei riflessi della mano.
È possibile poi ricorrere ad alcuni esami strumentali come l’elettromiografia e l’ecografia o risonanza magnetica del polso.

“Un nuovo approccio, tecnologicamente avanzato, per la diagnosi e lo studio della sendrome del tunnel carpale
è ora rappresentato dalla valutazione biomeccanica“, dice il dottor Russo. “Si tratta di un’analisi scientifica e sistematica del movimento umano che mira a studiare le forze interne ed esterne che agiscono sul corpo e come queste influenzano la mobilità”.
In particolare, i sensori inerziali sono uno strumento all’avanguardia e non invasivo per la valutazione biomeccanica del polso .
“Questi dispositivi miniaturizzati forniscono dati precisi sui movimenti articolari, garantendo un approccio oggettivo per la diagnosi precoce, il monitoraggio e la prevenzione di questa condizione, ma anche per la corretta gestione della riabilitazione in caso di intervento chirurgico.
La terapia della sindrome del tunnel carpale
Il trattamento della sindrome del tunnel carpale preve due tipologie di intervento: quello conservativo oppure quello chirurgico.
La scelta dipende dalla serietà dei sintomi ma soprattutto dalla risposta ai trattamenti conservativi. Se non ottengono i risultati sperati si ricorre alla chirurgia.
La terapia conservativa
Ecco in che cosa consiste:
• Riposo e immobilizzazione del polso
• Terapia fisica e esercizi di stretching
• Farmaci antinfiammatori
• Iniezioni locali con corticosteroidi
La terapia chirurgica
Il trattamento chirurgico invece prevede una decompressione del tunnel carpale, solitamente attraverso la tecnica endoscopica oppure a cielo aperto.
Dopo l’intervento chirurgico segue un periodo di riabilitazione per recuperare la funzione persa.
È importante anche la prevenzione
Esistono strategie e semplici accorgimenti per cercare di prevenire l’insorgenza della patologia: “Per prima cosa è importante mantenere una postura corretta quando si lavora, specialmente se si trascorrono molte ore al computer,
assicurandosi che il monitor sia all’altezza degli occhi e che le spalle siano rilassate“, raccomanda Russo.
“Meglio utilizzare una tastiera e un mouse ergonomici e regolare l’altezza della sedia edel tavolo in modo che i polsi siano in posizione neutra (in linea con le mani e gli avanbracci n.d.r.).
Per migliorare la flessibilità e ridurre la tensione e utile fare pause brevi ogni 30-60 minuti e praticare qualche esercizio di stretching per le mani e i polsi.
È inoltre possibile utilizzare appositi tutori o supporti per il polso, specialmente durante la notte o durante attività che richiedono un uso prolungato delle mani”.
Immagini fornite da Paola Piovesana, Ufficio Stampa




