Trapianto e perdita dell’organo da rigetto

Trapianto e perdita dell’organo da rigetto

Trapianto: una nuova chance con un organo nuovo. Sono stati quasi 120.000 nel 2013 i trapianti di organi solidi nel mondo. In Italia, nel 2014, ne sono stati eseguiti quasi 3.000. Per la maggior parte, parliamo di trapianti di rene o di fegato. Ma ci sono anche trapianti di cuore, polmone, pancreas e intestino.

Risposta al trapianto del sistema immunitario

A margine di un incontro svoltosi a Parma il 27 novembre il dottor Umberto Maggiore, responsabile dell’unità operativa Trapianti rene-pancreas, unità operativa Nefrologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, si è espresso in questo modo: “In risposta al trapianto il sistema immunitario del ricevente reagisce contro l’organo trapiantato, non riconoscendolo come proprio. In mancanza di farmaci anti-rigetto, la reazione immunitaria porta alla perdita dell’organo e in alcuni casi anche alla morte del paziente.

Trapianto, terapie del controllo del rigetto

Umberto Maggiore ha aggiunto: “Nonostante le attuali terapie immunosoppressive consentano un controllo del rigetto molto più efficace di quanto non avvenisse in passato, il rigetto rimane tutt’oggi la più frequente causa di perdita dell’organo trapiantato. Inoltre, la terapia per la prevenzione e la cura del rigetto è una delle principali cause di morbilità del paziente trapiantato. È fondamentale quindi prevenire il rigetto laddove possibile, riconoscere precocemente i suoi segni clinici, trattarlo con efficacia, garantendo così una buona funzione dell’organo ma, al tempo stesso, è anche importante evitare un ‘eccesso’ di terapia immunosoppressiva che metterebbe inutilmente a rischio il paziente a causa delle complicanze inevitabilmente associate”.

Trapianto e nuove terapie farmacologiche

Nell’ambito della terapia immunosoppressiva, la ricerca farmaceutica ha sviluppato terapie farmacologiche come quella a base di inibitori della calcineurina: consentono una più lunga sopravvivenza dell’organo trapiantato, con conseguente beneficio per il paziente.

Trapianto e biodisponibilità del principio attivo

Il dottor Marco Zibellini, direttore medico di Chiesi farmaceutici, ha affermato:

“In questa classe di farmaci il tacrolimus rappresenta la base della terapia anti rigetto nel trapianto. Inoltre, la tecnologia brevettata Meltdose, applicata al tacrolimus, può ulteriormente aiutare a gestire questa terapia a vantaggio per il paziente, aumentando la biodisponibilità del principio attivo, assicurando un rilascio continuo e prolungato per 24 ore. Auspichiamo che il farmaco, già utilizzato in Europa, ‘approdi’ presto in Italia e sia disponibile per tutti i pazienti”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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