L’antico Porto di Traiano è una vasta area archeologica che si trova a Fiumicino, all’interno dell’Isola Sacra, nei pressi dell’Oasi di Porto e della Necropoli di Porto. Il complesso è conosciuto anche come “sito archeologico di Portus”.
La fondazione della prima colonia romana a Ostia presso la foce del Tevere è molto antica, la si fa risalire già a uno dei Sette Re di Roma, Anco Marzio (675 a.C. – 616 a.C.). Un porto alla foce del Tevere, a sedici miglia dalla città, rappresentava un elemento chiave per l’ascesa della potenza romana, soprattutto dal punto di vista commerciale.
Dopo quello di Ostia, ecco il porto di Traiano
Con la piena affermazione di Roma come potenza sia militare che economica, il solo porto di Ostia non era più sufficiente a coprire le esigenze commerciali della città. Fu così che nel 46 d.C. l’Imperatore Claudio ordinò la costruzione di un nuovo porto ad una distanza di circa 3 km rispetto a quello già preesistente ad Ostia. Viene costruito un grande bacino esterno di 150 metri ed uno in-terno più piccolo (detto Darsena) collegato con il Tevere mediante due canali.
Sull’imperatore Claudio il giudizio della storia resta molto diviso. Questo assurse al ruolo di imperatore in qualità di unico maschio adulto della dinastia giulio-claudia. Fino ai quarantasette anni non aveva mai partecipato alla vita politica di Roma, ma, nonostante la sua inesperienza, dimostrò notevoli qualità come amministratore, promotore dell’edilizia pubblica, instancabile legislatore e anche come conquistatore. L’imperatore Claudio era inoltre noto per il suo grande amore per il gioco.
Fu Nerone a ultimare i lavori del Porto di Traiano
La sua intuizione di costruire un secondo porto si era rivelata esatta, tuttavia, dopo circa cinquant’anni, questa soluzione si rivelò insufficiente. I lavori furono portati a termine nel 64 d.C. durante l’impero di Nerone che per l’occasione fece coniare delle monete commemorative. L’operazione però incontrò notevoli difficoltà: il continuo insabbiamento dei fondali, una violenta tempesta che affondò duecento navi da carico e un grandissimo incendio.
Alla Capitale dell’Impero faceva ormai riferimento buona parte del traffico marittimo internazionale, la mole dei commerci era cresciuta a dismisura. Occorrevano nuove infrastrutture. Durante il regno dell’imperatore Traiano, tra il 100 e il 112 d.C., l’impianto portuale di Claudio fu conservato e mantenne la funzione di rada, sottoposto a periodici dragaggi per evitare l’insabbiamento. Si lavorò alla costruzione di un bacino artificiale di forma esagonale, che risultava più idoneo alle operazioni di attracco, carico e scarico delle merci.
Porto di Traiano: un’opera colossale
Il nuovo sistema portuale rappresentava qualcosa di mastodontico per l’epoca: si stima che potessero attraccare alla prima fila della sua banchina ben 200 navi di grande tonnellaggio. Venne posizionato più internamente rispetto alla prima costruzione dei tempi di Claudio, in modo da risultare più sicuro e riparato.
Il porto di Traiano sarà attivo per molti secoli. A partire dal 314 d.C. ottenne dall’imperatore Costantino l’autonomia amministrativa da Ostia e venne insignito del titolo di civitas.
Nonostante le opere di dragaggio, nel IV secolo l’antico complesso di Claudio venne insabbiato. Non solo, ma dovette subire anche le razzie di Alarico I nel 408 e dei Vandali nel 455. Le attività portuali ripresero nonostante tutto, tanto che Cassiodoro e Procopio di Cesarea descrivono le la fiorente attività del porto almeno sino al VI secolo. Il porto venne dismesso dopo la fatale invasione dei Goti di Vitige nel 537.
La bellezza del portico monumentale
Il porto di Traiano non sparirà del tutto, ma solo nel XX secolo verranno riportati alla luce i suoi resti più significativi. Il portico monumentale che è possibile ancora oggi scorgere è stato rinvenuto nel 1933 durante i lavori di bonifica commissionati dal principe Torlonia.
Il porto di Traiano continuerà a essere legato alla storia del nostro paese. Durante la Seconda guerra mondiale, il porto di Traiano era diventato sede della Xª flottiglia MAS, con l’intento di rispondere allo sbarco degli alleati presso Anzio e Nettuno.
Camminando oggi tra le rovine del porto si avvertono oltre due millenni di storia. Si possono immaginare secoli di fermento e di attività: i suoi grandi magazzini hanno ospitato merci provenienti da tutto quello che nell’antichità era il mondo conosciuto.
Gli antichi fasti rivivono ancora nel Porto di Traiano
Qui i popoli di tutta la terra sfidavano i pericoli del mare e si incontravano per i loro scambi, portavano le loro particolarità e le loro voci. Intorno al porto c’erano tanti i luoghi dove svagarsi, trovare ristoro o assistere a spettacoli teatrali.
L’ingresso al sito archeologico del porto di Traiano è gratuito. Il sito è aperto dalle 9:30 alle 13:00 il primo sabato e l’ultima domenica di ogni mese, previa prenotazione al numero del Museo delle Navi Romane, 06 6529192. I visitatori che hanno prenotato la visita si ritroveranno presso il Museo che attualmente chiuso per ristrutturazione, in Via A. Guidoni, 35 – Fiumicino Aeroporto. Per poter visitare il sito in giorni diversi da quelli indicati occorre concordare la data con il personale di vigilanza chiamando sempre il numero 06 6529192. È bene aver presente che il trasferimento al sito di Portus avverrà con i propri mezzi.