Turismo sostenibile: i mille borghi della bell’Italia: Ferla
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Turismo sostenibile: i mille borghi della bell’Italia: Ferla

03/12/2017
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Noto per la necropoli di Pantalica, in provincia di Siracusa troviamo il paese di Ferla, piccolo borgo di poco più di 2500 abitanti di antichissime frequentazioni preistoriche.

Il suo territorio è stato calpestato anche in epoca paleocristiana dai greci e dai romani e successivamente da una forte comunità araba.

Con l’arrivo dei normanni Ferla vide ampliato il suo centro urbano diventando una cittadina a tutti gli effetti; di conseguenza fu oggetto di scambi e compravendita delle varie signorie locali fin quando non terminò l’epoca feudale.

Turismo sostenibile: i mille borghi della bell’Italia: FerlaLa conformazione del territorio ne ha fortemente condizionato lo sviluppo urbanistico sia prima del disastroso terremoto di fine ‘600 che distrusse completamente l’antico borgo medioevale, sia dopo.

Ferla infatti fu ricostruita più a nord, attorno alla chiesa Matrice del Carmine ed alla chiesa di San Sebastiano, allungandosi sul pianoro del colle verso l’antico borgo.

Ferla, i monumenti e l’archivio quattrocentesco

I monumenti più importanti di Ferla sono la piccola chiesetta del Carmine e quella più grande di San Sebastiano, con un bel gruppo scultoreo nella facciata ed un altare in legno con bassorilievi all’interno.

Turismo sostenibile: i mille borghi della bell’Italia: FerlaLa Chiesa Madre, invece, dedicata a San Giacomo, comprende nel suo perimetro una necropoli ellenica; la chiesa attuale fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 sullo stesso perimetro della precedente che era di tipo rinascimentale, sostenuta da contrafforti ai lati.

Particolarmente interessante l’archivio della parrocchia, che raccoglie atti, manoscritti e pergamene che risalgono al 1480.

Risalendo la strada del colle, troviamo la chiesa barocca di S.Antonio, considerata il monumento più prezioso di Ferla, con le sue due torri campanarie ai lati della facciata, una delle quali danneggiata dal terremoto d’inizio ‘900.

Santa di Maria di Gesù, Santa Sofia, quella della Madonna delle Grazie ed il convento dei Padri Cappuccini sono gli altri edifici di carattere religioso di Ferla, assieme all’antica chiesa bizantina caratterizzata da grotte e sepolcri appena fuori dalla parte antica del paese.

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Ferla, la necropoli di Pantalica

Resta comunque l’antica necropoli di Pantalica l’attrazione turistica di Ferla, assieme all’area naturalistica della valle dell’Anapo ed alle manifestazioni che vi si organizzano, la cui più importante è la Settimana Santa.

Turismo sostenibile: i mille borghi della bell’Italia: FerlaDurante questo periodo il piccolo centro ibleo è percorso in lungo ed in largo da un clima di grande fervore religioso che coinvolge l’intera popolazione ed i turisti, coinvolti nelle tante processioni che si svolgono per tutta la Settimana Santa.

Un evento simile è anche la Festa di San Sebastiano, patrono di Ferla, a luglio, con una spettacolare processione per le vie cittadine con la statua del santo portata a spalla da un gruppo di portatori, svegliati all’alba dallo sparo di venti colpi di cannoni.

Massimo Tommasini, esperto in editoria aziendale e ambiente

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