Turismo sostenibile: i mille borghi della bell’Italia: il Sulcis Iglesiente
Museo di “storia vivente” a cielo aperto; così si può definire il sud ovest della Sardegna, la terra del Sulcis Iglesiente, perché dal punto di vista archeologico, è uno dei territori italiani più ricchi di testimonianze.
Nei suoi 2.100 kmq circa, costituiti da gruppi montuosi impervi, anche se non molto elevati e da brevi pianure distribuite per lo più sulla fascia litoranea, l’uomo s’insediò fin da tempi molto antichi, lasciando ampie tracce della propria presenza.
Sulcis Iglesiente: la civiltà nuragica
Da una fase arcaica di megalitismo, si passa nel Bronzo medio allo sviluppo della Civiltà Nuragica con le sue tipiche architetture e ancora oggi nel Sulcis Iglesiente sono visibili numerosi reperti nuragici, civiltà sviluppatasi qui da un’antica popolazione di origine orientale.
Qui la storia è iniziata molto tempo fa e un itinerario tra i suoi reperti è in grado di portare il visitatore indietro nel tempo.
E’ emozionate allora trovarsi a passeggiare nella fertile piana di Tratalias dove sono state edificate fortezze nuragiche riconducibili al Bronzo recente o raggiungere l’isola di Sant’Antioco che, grazie al suo patrimonio archeologico, contribuisce in modo particolare alla ricchezza di questo territorio.
Questi sono solo alcuni esempi di maestosi edifici che hanno un ruolo fondamentale, tanto da imprimersi nella mente del visitatore come elemento caratteristico di una terra misteriosa e straordinaria.
Il nome nuraghe deriva dal vocabolo nurra, che significa “mucchio”, “accumulo”, ma anche “cavità”, ed è forse proprio per questo che il termine è stato applicato alla sua forma originaria: costruzione venuta su per “accumulo” di grosse pietre con all’interno una camera coperta a cupola e pertanto “cava”.
Ma per capire meglio la straordinaria abilità di questa civiltà nel costruire edifici, sarà utilissimo scoprire questi meravigliosi tesori storici conservati nel Sulcis Iglesiente, terra calda e solare, dimora di antiche civiltà, dove ogni singolo “nuraghe” merita una visita: “Candelargiu”, “Seruci”, “Tomba dei Giganti”, “Cuccu”, “Coi Casu”, “Arresi” e “Monte Atzei”.
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Tante le iniziative che vengono organizzate nei vari paesi dell’Iglesiente; tra queste degne di nota il “Girotonno” di Carloforte, “Pane, Olio e Frantoio” a Santadi e la “Sagra del Carciofo spinoso sardo” a Giba.
In ogni evento vengono messi in mostra e in vendita le eccellenze enogastronomiche provinciali, perché il Sulcis Iglesiente è davvero una miniera di sapori: mirto, olio, funghi, miele di asfodelo, cardo, castagno e corbezzolo, il vino Carignano Doc, il tonno di Carloforte, carciofi, grandi formaggi caprini e pecorini come il Fiore Sardo, il salame musteba, prodotti ittici tipici quali la tunnina, la bottarga e il musciame ed il tipico pane Civraxiu.