Vacanze Made in Italy – Scoprire Campobasso e le sue tradizioni
La città di Campobasso la si scorge da lontano, alta e ferma su di un pianoro al quale giunge l’alito fresco del vento che corre giù dai monti del Matese.
Le cinquecentesche mura del castello Monforte guidano il cammino del turista (o visitatore) verso la città e suggeriscono un itinerario segreto attraverso le piccole strade a rampe di scale dei quartieri più vecchi. Nel silenzio che si apre su fondali di giardini si ode il battere melodioso e ritmato degli artigiani che, su motivi tradizionali, fanno nascere piccoli capolavori nel rame degli oggetti anche più comuni.
Perle dal passato
In Campobasso il moderno e l’antico si integrano con visibile armonia. Le strade, gli edifici e le piazze della città di oggi non tradiscono, nella loro sobria architettura, il volto che ebbe nei secoli passati. Nelle sale del Museo Sannitico di Campobasso gli occhi di chiunque lo visiti non possono non guardare stupefatti lo scintillìo degli ornamenti in oro, in avorio, in argento, la luce incantevole dei vasi dipinti, le monete greche e le lucerne che parlano di un tempo ormai davvero remoto.
La chiesa romanica di San Giorgio martire, gli stupendi portali di San Bartolomeo, l’architettura di Santa Maria Maggiore della Croce sono come gemme incastonate nel bellissimo paesaggio che circonda la città.
Leonardo Colombati, cinque donne, un albergo, un’estate
Leonardo Colombati è un nome noto nel contesto letterario italiano dell’ultimo decennio, autore del romanzo “Perceber”,…
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La festa del Corpus Domini a Campobasso
Il periodo dell’anno forse più ricco di emozioni e di festosità per visitare Campobasso è di sicuro il mese di giugno, periodo in cui, proprio nella città, si celebra la festa del Corpus Domini che richiama gente da ogni parte d’Italia e del mondo per la sua particolarità ed esclusività, appunto. E’ una festa religiosa e profana insieme che rimonta indietro nei secoli, il cui folklore è di indubbia rilevanza.
Nel 1750, a Campobasso, venne affidato ad un artista del luogo, Paolo di Zinno, il compito di creare qualcosa di nuovo per la festività religiosa del Corpus Domini che rendesse onore e facesse conoscere la città. Paolo di Zinno costruì dei tavolati di legno grandi quanto la superficie di una stanza; da essi si alzavano strani e contorti rami di acciaio abbastanza flessibili da poter oscillare e tuttavia molto resistenti.
I tavolati sono, da allora, portati a spalla da uomini robusti preposti a questo scopo. Issati a questi congegni e, apparentemente, sospesi nel vuoto, stanno dei bambini in veste di angioletti o di santi.
Una storia di angeli e di “Misteri”
La festa viene preparata con molta cura. Molto tempo prima del giorno della ricorrenza del Corpus Domini si scelgono dei bambini con un notevole coraggio e una certa resistenza fisica in quanto questi bambini, trasformati in figure celesti, dovranno restare per ore ed ore, durante tutto il tempo della lunga e lenta processione, che si snoda per le vie della città, sospesi ad altezze di quattro o cinque metri dal suolo!
Paolo di Zinno progettò e realizzò un numero di “Misteri” maggiore di quelli rimasti (che sono circa una decina). Tra i “Misteri”, che il giorno del Corpus Domini percorrono ancora la città di Campobasso, vi sono l’Assunzione, l’Annunciazione, le storie di San Leonardo e di Sant’Antonio e, tra quelli più animati, il carro della Maddalena, del sacrificio di Abramo, e di San Rocco.
I costumi delle “statue viventi” sono quanto di più colorito e brillante si possa immaginare: angeli dalle vesti bianche e dalle casacche rosso fiamma stanno vicini a santi dal manto verde o azzurro.
Subito dopo i carri avanza, tra canti corali, preceduto da fiaccole accese, il baldacchino del SS. Sacramento circondato dai sacerdoti e da una immensa folla di credenti, di semplici curiosi, di turisti e di visitatori.
Campobasso: il sacro e il profano
Alla fine di questa lunga e sontuosa processione del Corpus Domini ci si può rilassare e rinfrescare, magari all’aperto, ad un tavolo di una delle tante pasticcerie della città per gustare il suo dolce tipico delle festività, cioè il “Pan di latte“, dolce gustoso che, nella sua forma caratteristica, ricorda lo zuccotto, preparato con liquore al latte, nocciole, cioccolato, farina, uova, zucchero e altri ingredienti, pensando forse di aver assistito, e forse anche partecipato un pò, ad un evento coinvolgente che di certo arricchisce interiormente sia il pellegrino che il turista e il visitatore capitato quel giorno a Campobasso forse soltanto per caso. O forse no.
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