Il sistema alimentare gioca un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza in quanto sostiene la vita umana e garantisce i mezzi di sostentamento a gran parte della popolazione mondiale.
Inoltre, secondo alcuni dati del World Bank Group, l’industria alimentare e agroalimentare rappresenta un terzo del PIL globale e il 40% dell’occupazione mondiale.
È anche noto che il consumo e la produzione di cibo contribuiscono in modo sostanziale al surriscaldamento globale, dando origine a enormi quantità di gas serra.
Proprio questi sono tra i più importanti fattori che impattano:
- sul cambiamento climatico
- sulla perdita di biodiversità
- sull’uso delle risorse idriche
- sulla compromissione dei cicli nutrienti
- sui cambiamenti dell’uso del suolo.
Si stima che la produzione di cibo sia responsabile di un terzo di tutte le emissioni antropogeniche di gas serra e il settore zootecnico da solo del 15%, sfruttando quasi l’80% delle terre agricole del pianeta (dati IPCC e FAO).
Gli sprechi alimentari
Più di un terzo del cibo prodotto viene perso nella catena di approvvigionamento alimentare o sprecato durante il consumo, con gravi danni non solo sulla popolazione di alcune regioni e sui membri di estrazione più povera, ma anche sull’ambiente, in cui vengono rilasciate oltre 4,8 miliardi di tonnellate di gas serra.
Il cibo maggiormente sprecato in questo processo appartiene prevalentemente alla categoria:
- frutta e verdura con un 45%, a pari merito con radici e tuberi
- seguiti dal 35% di pesce e frutti di mare
- cereali con il 30%
- in ultima posizione il 20% di semi oleosi e legumi, latticini e carne.
Attraverso la cooperazione che coinvolge governi, aziende e cittadini, tuttavia, è possibile operare un cambiamento di rotta e ridurre gli sprechi alimentari con potenziali benefici sia per la popolazione mondiale, sia per l’ambiente.
“È in particolare alle aziende e ai brand che i consumatori si rivolgono per attuare un vero cambiamento in ottica di trasparenza e attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale”, spiega Alessandro Martire, manager della Practice Retail EMEA di Bain & Company.
“Soprattutto è in questo periodo storico che la voce dei consumatori deve essere ascoltata, la quale in modo sempre crescente, chiede di attuare una trasformazione da parte di brand e aziende.
Trasformare i processi aziendali può rivelarsi una strategia vincente per guidare il mondo verso la transizione ecologica e fattore di distinzione presso i clienti e di riduzione dei costi.
Molti consumatori, infatti, sono attenti alla sostenibilità dei processi di produzione.
Inoltre, adottando processi più green, è possibile avere un impatto ambientale minore, tutelare maggiormente la salute dei dipendenti e dell’intera popolazione”.
L’app contro gli sprechi alimentari
Too Good To Go Italia è l’app contro gli sprechi alimentari che permette a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel di recuperare e vendere, a prezzi ribassati, il cibo invenduto ma ancora buono, così da dargli nuovo valore ed evitare di sprecarlo.
“Grazie alle sue Magic Box Too Good To Go si pone l’obiettivo di salvare il cibo invenduto.
Permettendo agli esercenti di ridurre i propri sprechi e agli utenti di acquistare dell’ottimo cibo a prezzi ridotti, salvaguardando così anche l’ambiente”, spiega Alberto Siniscalco, Key Account Manager Too Good To Go Italia.
“Vogliamo inoltre portare le aziende a compiere azioni concrete ulteriori contro lo spreco di cibo e a sensibilizzare su questo importante argomento attraverso il nostro ‘Patto contro lo Spreco Alimentare’, un’alleanza virtuosa con grandi player dell’industria alimentare, associazioni dei consumatori e la Croce Rossa Italiana.
Il cambiamento è possibile e possiamo contribuirvi, come consumatori, anche attraverso piccole abitudini nella vita quotidiana, come:
- la corretta lettura delle etichette
- l’organizzazione della spesa
E, come aziende della filiera alimentare:
- monitorando gli sprechi attraverso una programmazione degli scaffali
- progettando lo smaltimento dei prodotti per creare una supply chain a zero spreco”.
L’iniziativa: Green Food Week
Si chiama Green Food Week, il cibo amico del pianeta, l’iniziativa che ha visto coinvolti i comuni di Roncadelle, Manerbio, Offlaga, Desenzano del Garda, Gavardo, Erbusco, Iseo della provincia di Brescia, nella settimana dal 7 all’11 marzo, con l’impegno di offrire un pasto a basso impatto ambientale nelle mense scolastiche.
Lo scopo è quello di consumare cibo sostenibile per renderci più consapevoli e responsabili del peso che l’alimentazione ha sul pianeta.
Durante la settimana del pasto sostenibile sono stati proposte, all’interno dei menù scolastici, variazioni di pietanze al fine di ridurre la Carbon Footprint (letteralmente impronta di carbonio), cioè il parametro che permette di determinare gli impatti ambientali che influiscono sul Climate Change, legata al cibo consumato in quei giorni.
Infatti, si sono susseguiti:
- Primi Piatti a base di cereali con sugo di verdura
- seconde portate ricche di legumi del territorio e biologici
- accompagnati da verdura e fresca di stagione, locale e biologica
Il 10 marzo, poi, la proposta è stata la medesima per tutti i comuni e sono stati serviti per l’occasione:
- cruditè di verdure di stagione
- primo piatto di pasta con ragù di verdure
- polpettone con legumi in umido
- frutta di stagione.
Per spiegare le motivazioni dell’iniziativa, Food Insider ha preparato un tool kit destinato a genitori e insegnanti.
Questo in modo che possano informare i bambini con approfondimenti particolari sul valore dei legumi, sulla sostenibilità del miglio e sui cibi biologici.
Infine, sul sito Food Insider sarà segnalato il totale dei pasti sostenibili serviti durante la Green Food Week.