Alimenti 10 e lode. Fichi d'India: alleati nella lotta al colesterolo

Alimenti 10 e lode. Fichi d’India: alleati nella lotta al colesterolo

Fichi d’India: tra tutti i frutti provenienti dal Nuovo Mondo, i fichi d’India hanno la particolarità di riportare nel proprio nome l’errore di Cristoforo Colombo, che credeva di aver scoperto le Indie quando approdò a San Salvador, nell’ottobre del 1492. Fu proprio il viaggio di ritorno di Colombo che permise la diffusione in Europa di questo nuovo frutto. Oggi i fichi d’India sono diffusi e coltivati in tutto il mondo e in particolare nel bacino del Mediterraneo, dove trovano un habitat molto favorevole.
La pianta appartiene alla famiglia delle cactacee e in effetti ha le sembianze di un cactus, con spine che prendono il posto delle foglie e rami costituiti da “pale” piatte. Già la civiltà azteca la coltivava e la rispettava, considerandola una pianta sacra e utilizzando le varie parti, frutti inclusi, a fini non soltanto alimentari, ma anche commerciali e terapeutici.
I frutti a maturazione possono assumere diversi colori, dal rosso al viola passando per l’arancio e il giallo. Hanno una polpa densa e molto dolce, con all’interno dei semi un po’ duri, comunque edibili. La commestibilità di questa specie non riguarda soltanto i suoi frutti, ma anche le foglie, che possono essere consumate sia cotte, sia crude, purché (come per i frutti), vengano private delle spine e della buccia. Spine che sono molto fastidiose se vengono a contatto con la pelle: rimangono bloccateAlimenti 10 e lode. Fichi d'India: alleati nella lotta al colesterolo nell’epidermide e provocano un fastidioso dolore, al contatto con ogni superficie. E’ bene dunque, nel caso in cui si decidesse di raccogliere fichi d’India autonomamente, munirsi di attrezzatura apposita per la raccolta come guanti, pinze o afferratori metallici.
Per quanto concerne le sostanze nutritive, i fichi d’India sono ricchi di sali minerali e in particolare di calcio, fosforo e potassio, ma anche magnesio, sodio, rame, zinco e selenio. La vitamina principale è la vitamina C, ma ci sono anche buoni livelli di vitamina A, vitamine B1, B2, B3 e B6 e antiossidanti come beta-carotene, luteina e zeaxantina. I frutti ricchi di fibre e contengono anche amminoacidi essenziali, il tutto in cambio di un basso indice calorico. Questa miscela di sostanze nutritive fa dei fichi d’India dei veri e propri super cibi. Inoltre la pianta, per crescere, non ha bisogno di trattamenti chimici o fitofarmaci.

10 buoni motivi per mangiare i fichi d’India

1. I fichi d’india, grazie alla presenza di fibre solubili e insolubili, aiutano a regolarizzare l’attività digestiva e quella intestinale, favorendo anche la rigenerazione della flora batterica. Possono inoltre costituire un buon rimedio, come lassativo naturale. Favoriscono un miglior assorbimento intestinale dei minerali e limitano la formazione delle emorroidi.
2. I fichi d’India sono rivitalizzanti, reidratanti ed energizzanti. La presenza delle vitamine, dei minerali e degli amminoacidi essenziali fa di questo frutto un valido alleato per tutte quelle persone che devono recuperare energie e ripristinare i livelli di minerali nell’organismo come sportivi, anziani o convalescenti. Ma esso è utile anche per studenti, o persone che hanno bisogno di un buono stato di memoria e concentrazione.
3. I fichi d’India sono alleati naturali nella lotta al colesterolo. Infatti un moderato ma regolare consumo di fichi d’India contrasta notevolmente la sintesi del colesterolo cattivo LDL.
4. Aiutano a mantenere in salute denti e ossa, grazie al significativo contenuto di calcio.Alimenti 10 e lode. Fichi d'India: alleati nella lotta al colesterolo
5. Coadiuvano il sistema immunitario, nella lotta alle infezioni e ai malanni stagionali.
6. La presenza delle fibre rallenta di molto il rilascio del glucosio nel sangue. Questo fa sì che i fichi d’India siano un frutto ideale anche per i diabetici. Notare bene: si tratta comunque di un frutto molto zuccherino e quindi la sua assunzione non deve essere eccessiva.
7. I fichi d’India hanno un elevato potere antiossidante. Contrastano quindi la sintesi dei radicali liberi e prevengono l’invecchiamento cellulare, contrastando di conseguenza patologie neurodegenerative, cancro e malattie dell’apparato cardiocircolatorio.
8. Mantengono in salute la pelle e gli occhi, grazie alla presenza di vitamina A e betacarotene.
9. Sono alleati della bellezza e del peso-forma. Il basso valore energetico e la presenza di fibre fanno sì che il fico d’India doni senso di sazietà a lungo, senza incidere sulle calorie. Inoltre, la notevole presenza di acqua e di minerali fa di questo frutto un potente depurante e diuretico, in grado di contrastare ritenzione idrica e cellulite.
10. Come l’aloe, anche il fico d’India contiene sostanze con proprietà lenitive, in grado di contrastare il bruciore e il dolore delle punture d’insetto, cicatrizzare le ferite e guarire le scottature. Creme e unguenti realizzati con i fichi d’India possono essere applicate su pelle e capelli. Sulla pelle si ha un effetto rassodante e tonificante, mentre per i capelli si determina un effetto districante.

Tabella nutrizionale dei fichi d’India

INFORMAZIONI NUTRIZIONALI PER 100 g
Valore energetico 53 kcal
Proteine 0.8g
Carboidrati 13 g
di cui zuccheri 13 g
Grassi 0.1 g
Di cui saturi 0 g
Di cui monoinsaturi 0 g
Di cui poli-insaturi 0 g
Fibre 5 g
Sodio 1 mg

Perché non consumare i fichi d’India

Alimenti 10 e lode. Fichi d'India: alleati nella lotta al colesteroloAnche se i fichi d’India hanno il potere di controllare il rilascio di zuccheri nel sangue, devono essere consumati moderatamente dai diabetici: frutto infatti è molto zuccherino.
I fichi d’India sono sconsigliati ai soggetti che soffrono di colite o problemi intestinali in genere, perché potrebbero amplificare l’irritazione.
Sconsigliata l’assunzione in gravidanza e nei bambini sotto i tre anni, a causa di una sostanza eccitante contenuta nel frutto.

About Daniele Sciotti

Daniele Sciotti, biologo nutrizionista, dott. in Scienze della nutrizione umana Origini contadine e un amore incondizionato per la dieta mediterranea. Nato a Velletri, in provincia di Roma, da sempre a contatto con il verde e la natura di quei meravigliosi luoghi ricchi di tanta storia e soprattutto di tradizioni, inizia lo studio della scienza dell’alimentazione dopo aver sofferto di obesità. Una laurea magistrale in scienze della nutrizione umana conseguita presso l'Università San Raffaele di Roma Una laurea in scienze dell’alimentazione e gastronomia presso l’Università San Raffaele di Roma. Iscritto all’ordine nazionale dei biologi a seguito del superamento dell’esame si stato presso l’università di Tor Vergata Roma. "100 Alimenti 10 e lode" è la sua prima opera letteraria pubblicata ad agosto 2020.

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