Metti in pausa il 5G: contro lo stress da eccesso di informazioni

Metti in pausa il 5G: contro lo stress da eccesso di informazioni

Metti in pausa il 5G: la rincorsa alle nuove tecnologie è sempre più frenetica e travolgente. Sta culminando nella controversa installazione e sperimentazione di sempre più apparati e applicazioni per le reti 5G, appunto.

Parliamo della rete di nuova generazione che andrà a superare l’attuale 4G LTE: ci stiamo riferendo alla velocità di connessione. Più una connessione è veloce, più aumenta il numero di azioni che si possono compiere con essa. Le opinioni in argomento sono diverse (anche per quanto concerne gli eventuali danni alla salute psico-fisica).

Nei primi mesi dell’anno, l’Istituto superiore della sanità in un’audizione alla Camera ha definito remoto il rischio legato alle antenne 5G.

Metti in pausa il 5G: la velocità è una fonte di stress

L’associazione “Amore con il mondo” ha determinato una ricerca specifica, dedicata alle fonti di stress.
Paolo Goglio, presidente dell’associazione, ha curato lo studio. Questi da oltre 10 anni si è dedicato a un progetto di comunicazione: ha posto sotto monitoraggio il comportamento sociale che deriva dal flusso di informazioni mediatiche, per il quale ha già realizzato numerosi reportage, conferenze, libri di saggistica sociale e documentari televisivi e cinematografici.

Metti in pausa il 5G: la pressione mediatica

Metti in pausa il 5G: contro lo stress da eccesso di informazioniSulla base della ricerca, la sola affissione stradale ci porta a ricevere messaggi condizionanti con una frequenza che supera i 3.000 input/giorno. Si tratta di messaggi posizionati ovunque: ai semafori e agli incroci, nei punti di maggiore affluenza, stazioni, fermate dei bus e aeroporti. Sono sempre più grandi, accattivanti e aggressivi.

Un bombardamento? I dati parlano chiaro: si superano le 5.000 unità input/giorno, poiché si aggiungono i messaggi di televisioni e monitor, che riceviamo qualunque cosa facciamo e ovunque ci troviamo.
Le stesse vetrine dei negozi invitano ad acquisti: sollecitano costantemente la percezione di avere sempre desiderio e bisogno di qualcosa. Depliant e volantini attraggono l’attenzione; persone cercano in ogni modo di catturare il nostro interesse, al fine di vendere prodotti e servizi. Ora non esiste più neppure un minuscolo rifugio, al fine di avere quel momento di pace per dedicare un istante a noi stessi, vedere la realtà che ci circonda, rapportarci alla vita e all’essere.

Paolo Goglio si è espresso in questo modo: “L’avvento della telefonia mobile ha posto la pietra tombale su questa triste realtà, e ha saturato ogni restante minuscolo spazio di vita rimasto, portando questi input su un piano talmente elevato da deformare completamente la nostra vita. La nostra percezione della realtà, le nostre esigenze, i gusti e le abitudini sono deformate. Non c’è quasi più nulla di autentico. L’invadenza dei call center e della profilazione ai fini di advertising hanno trasformato la nostra vita in un frenetico e logorante percorso di astrazione”.

Metti in pausa il 5G: la convivenza con le tecnologie

Si tratta di contrastare l’aspetto tecnologico? No, di osservare con estrema attenzione quello che sta avvenendo. Il peso che ciascuno di noi è chiamato a sostenere è enorme e Metti in pausa il 5G: contro lo stress da eccesso di informazionilo stress che ne deriva è: si parla di essere sempre connessi. Spiega Paolo Goglio: “Quando siamo veramente connessi a noi stessi e alle nostre vite? Quando avremo tempo per accorgerci di questo grande inganno che sta fagocitando il nostro tempo? Trascorriamo anche 4 ore al giorno sui social, per non parlare delle ore passate sul divano, a ricevere condizionamenti dalla televisione. La conseguenza è che non c’è mai tempo. Molti parlano rapidamente come se avessero bisogno di guadagnare tempo, in realtà sono talmente stressati da questa morsa distruttiva che per fare una telefonata di 2 minuti ne occorrono 10 e magari ripetono 3-4 volte le stesse cose”.

Metti in pausa il 5G: tecnologie ulteriori

L’avvento di nuove, ulteriori tecnologie per aumentare la potenza e la portata del volume di input/giorno può essere oggetto di discussioni sulle conseguenze dei danni alla salute fisica o all’ambiente. Una cosa è certa: secondo tali fonti, non può assolutamente essere sottovalutata.
La soglia è già abbondantemente superata con l’avvento di milioni di applicazioni, memorie sempre più veloci e capienti, processori sempre più veloci, display sempre più definiti e batterie sempre più potenti. Queste le parole di Paolo Goglio: “Con il passaggio al 5G tutto questo si moltiplicherà esponenzialmente. Se da una parte è doveroso prestare ascolto alle numerose voci che allertano sui possibili rischi che milioni di antenne inevitabilmente porteranno con la relativa overdose di emissioni elettromagnetiche e i conseguenti rischi di danno biologico, dall’altra è necessario, anche solo per un istante, fare una pausa”.

Metti in pausa il 5G: fare una pausa

In Finlandia, stanno già sperimentando il 6G. Dal punto di vista strettamente tecnologico il progresso è semplicemente stupefacente, ma esistono anche un progresso Metti in pausa il 5G: contro lo stress da eccesso di informazionidell’umanità, un progresso sociale, un progresso individuale che non si riducono a questo aspetto.
Seguono l’appello e le conclusioni di Paolo Goglio: “Mi rivolgo a tutti, enti e comuni, associazioni, attivisti e inattivisti, e invito tutti a prendersi una pausa da questo incessante frenetismo tecnologico. E’ orribile, lo so, fermarsi un solo istante. Ma proprio in quell’attimo potrebbe scattare un clic interiore che ci porta ad una semplice consapevolezza: noi siamo vivi e la nostra unica risorsa è il tempo. Siamo veramente liberi di investirlo come desideriamo o siamo piuttosto caduti in una specie di frullatore dell’umanità, nel quale la tecnologia è diventata talmente affascinante, divertente e potente da impedirci di avere quell’attimo di connessione con la realtà creata e non solamente con la realtà costruita?”

Metti in pausa il 5G: favorevoli e contrari

La questione non si esaurisce a un intervento e a un’opinione: ci sarà sempre il contrasto tra apocalittici e integrati, in merito al quale dialogava Umberto Eco. Un concetto è chiaro: prima dell’acquisizione di dati bisogna salvaguardare la salute. Il tempo d’oggi ci porta a considerare un fatto: la quantità di dati dei quali abbiamo necessità è comunque destinata ad aumentare, poiché ogni cosa si fa strada nella rete condivisibile da tutti. Forse il processo è irreversibile (purché ci porti ad avere ogni dato del quale intendiamo usufruire e non al black out totale).
Favorevoli e contrari esistono ad ogni livello e per qualunque tematica. Secondo “Amore con il mondo”, si tratta di ascoltare le cose su un piano diverso, affidarsi al buon senso. Chi siamo, cosa siamo, cosa abbiamo fatto, chi siamo stati, cosa abbiamo dato, ricevuto, cosa abbiamo sentito, cosa abbiamo donato, che cosa abbiamo dato in cambio di questo grande dono di vita? “L’abbiamo sprecata girando una manovella per tutta la vita, a sederci sul divano per ingannare il tempo, a usare dei passatempi perché il tempo non passa e quando non passa ci annoiamo e quella noia è la drammatica testimonianza che non siamo capaci di sentire la linfa vitale che scorre in noi e che ci chiama ad essere parte di un sistema talmente grande e potente. Così bello che è veramente impossibile pensare che possa esistere artificialmente in un televisore o dentro un telefono, qualcosa in grado di sostituire le nostre emozioni”. Un computer sostituisce davvero il contenuto del cervello di un essere umano, con il suo mistero? Ognuno tragga dall’argomento ciò che ritiene opportuno.

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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