Api: la loro importanza per l'uomo e l'ecosistema
Alimentazione

Api: la loro importanza per l’uomo e l’ecosistema

19/05/2023
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Il 20 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Api, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli insetti impollinatori per il mantenimento della biodiversità.

Le api infatti, svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema terrestre, essendo responsabili dell’impollinazione di numerose specie vegetali e della produzione di miele.

Tuttavia, negli ultimi anni, le popolazioni di api sono diminuite drammaticamente, mettendo a rischio la biodiversità e la produzione e sicurezza alimentare.

Per proteggere questi impollinatori vitali, sono state introdotte nuove norme a livello europeo.

Importanza delle api e degli impollinatori

Le api sono impollinatori chiave, trasportando il polline da un fiore all’altro e consentendo la riproduzione delle piante.

Questo processo è essenziale per la produzione di frutta, verdura e semi.

Senza le api, molti degli alimenti che consumiamo quotidianamente sarebbero inaccessibili o limitati.

Gli impollinatori, compresi anche altri insetti, uccelli e pipistrelli, contribuiscono in modo significativo alla diversità delle specie vegetali (biodiversità) e all’equilibrio degli ecosistemi.

Api: la loro importanza per l'uomo e l'ecosistemaAttraverso l’impollinazione, favoriscono la riproduzione di piante selvatiche, che a loro volta forniscono cibo e habitat per molte altre specie, inclusi insetti, uccelli e piccoli mammiferi.

Le api contribuiscono così alla stabilità degli ecosistemi naturali.

Secondo i dati dell’Istituito Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale si stima che l’87% delle piante selvatiche in fiore del mondo, circa 308.000 specie, dipendano, almeno in parte, dall’impollinazione.

Ma non solo le piante selvatiche: è dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell’impollinazione.

In Europa l’84% delle 264 specie coltivate necessita dell’impollinazione degli insetti e oltre 4.000 differenti specie vegetali continuano a prosperare e a riprodursi attraverso le api.

Nell’UE una specie su tre di api, farfalle e sirfidi‏ è in declino, però l’80% delle specie coltivate o specie fiorite spontanee dipendono dall’impollinazione animale.

La metà dei terreni agricoli nell’UE è già esposta al rischio di un deficit di impollinazione.

Lo stesso pericolo che minaccia l’esistenza di impollinatori grava sulla sicurezza alimentare e sulla vita nel pianeta.

Questi dati, se messi a confronto con il rischio di estinzione degli insetti pronubi, che arriva a toccare il 40% delle specie oggi esistenti, non può che destare preoccupazione e far riflettere su quanto sia fondamentale e preziosa la loro azione.

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Nuove leggi per la tutela degli impollinatori

Recentemente la Commissione ha adottato nuove norme che, una volta applicabili, ridurranno i limiti massimi di residui di due pesticidi negli alimenti.

Le valutazioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) hanno dimostrato che le due sostanze chimiche, clothianidin e thiamethoxam, appartenenti al gruppo dei pesticidi neonicotinoidi, rappresentano un rischio elevato per le api e contribuiscono al declino globale degli impollinatori.

Per questo motivo il loro uso all’aperto è già stato vietato nell’UE nel 2018.

Le nuove norme ridurranno i limiti massimi di residui per queste sostanze al livello minimo misurabile con le tecnologie più recenti.

Le norme si applicheranno a tutti i prodotti ottenuti nell’UE, ma anche agli alimenti e ai mangimi importati.

“Per garantire la tutela degli impollinatori sono state introdotte nuove leggi a livello della Comunità Europea.

Queste normative includono restrizioni sull’uso di pesticidi nocivi per le api, la promozione di pratiche agricole sostenibili, la creazione di habitat favorevoli agli impollinatori e l’educazione sulle migliori pratiche per gli agricoltori”, spiega Vismara Gianfranco, apicoltore e proprietario dell’azienda agricola ‘Olio e miele‘.

“Queste regolamentazioni mirano a ridurre l’esposizione delle api a sostanze chimiche nocive e a creare un ambiente più favorevole alla loro sopravvivenza”.

Salvaguardia dell’ambiente delle api

Per preservare l’ambiente delle api, è fondamentale proteggere le aree naturali e promuovere la diversità delle piante floreali.

Gli agricoltori possono creare habitat per gli impollinatori attraverso la semina di fiori selvatici e la riduzione dell’uso di pesticidi.

La conservazione dei boschi, delle zone umide e dei prati è altrettanto importante per fornire alle api un’ampia varietà di risorse alimentari.

Inoltre, la sensibilizzazione pubblica sull’importanza delle api e l’adozione di pratiche sostenibili a livello individuale contribuiscono a creare un ambiente più sicuro per questi insetti preziosi.

“Gli apicoltori svolgono un ruolo essenziale nella promozione della salute delle api.

Oltre a monitorare attentamente le colonie, individuando malattie e parassiti e prendendo misure preventive per mantenerli sotto controllo, possono utilizzare metodi naturali per la gestione delle api, come l’uso di sostanze organiche”, dice Vismara Gianfranco.

“Inoltre, utilizzano metodi di controllo integrato, compresi trattamenti biologici e l’uso mirato di prodotti chimici autorizzati, per ridurre l’impatto negativo sulle api stesse e sull’ambiente circostante.

Senza dimenticare l’adozione di buone pratiche igieniche, come la sostituzione regolare dei materiali nelle arnie per prevenire la diffusione di malattie.”.

Minacce per le api

Le api affrontano diverse minacce che contribuiscono alla loro diminuzione delle popolazioni.

Tra le principali minacce ci sono

  • l’uso eccessivo di pesticidi,
  • l’uso di pratiche agricole intensive che riducono la disponibilità di habitat floreali,
  • l’inquinamento ambientale,
  • i cambiamenti climatici,
  • le malattie e i parassiti.

Questi fattori possono indebolire le colonie di api e aumentare la loro suscettibilità alle malattie e alle infezioni.

“Oltre alle misure prese dai governi e dagli apicoltori, è essenziale che ognuno di noi contribuisca alla protezione delle api.

Possiamo fare la differenza piantando fiori che attirano gli impollinatori nei nostri giardini o balconi, evitando l’uso eccessivo di pesticidi nocivi per le api, sostenendo gli apicoltori locali acquistando miele e prodotti delle api da fonti affidabili e sensibilizzando gli altri sull’importanza delle api per l’ecosistema”, dice l’apicoltore.

“Le api sono creature straordinarie che svolgono un ruolo cruciale nella nostra vita quotidiana e nell’equilibrio dell’ecosistema.

Dalla loro importanza nell’impollinazione alla produzione di miele e altri prodotti delle api, le api meritano la nostra attenzione e protezione.

Attraverso l’adozione di misure di conservazione, l’impegno degli apicoltori e il coinvolgimento individuale, possiamo contribuire a preservare e promuovere la salute di queste preziose creature”.

La produzione del miele

La produzione del miele è un processo affascinante che coinvolge le api come principali protagonisti.

Le api raccolgono il nettare dai fiori utilizzando la loro lingua a tubo, che viene successivamente trasformato all’interno del loro corpo in miele attraverso processi di digestione e evaporazione.

Una volta che il nettare è trasformato in miele, le api lo depositano all’interno delle celle dei favi e lo sigillano con la cera delle loro ghiandole ceripare.

Api: la loro importanza per l'uomo e l'ecosistemaGli apicoltori, in modo responsabile, raccolgono il miele dagli alveari, lasciando alle api una quantità sufficiente per il loro sostentamento.

Come fanno a produrre il miele specifico di un frutto?

“Le api producono miele che riflette la varietà dei fiori da cui raccolgono il nettare.

Per esempio, il miele millefiori è quello ottenuto da una varietà di fiori differenti, quindi è una miscela di nettare proveniente da molte fonti floreali.

Mentre, per ottenere un miele specifico da un determinato frutto, come per esempio la melata o quello di castagno, le api devono visitare principalmente le piante che producono quel tipo di nettare”, spiega Vismara Gianfranco.

“L’apicoltore può posizionare le arnie in aree in cui si trovano le piante che producono il nettare desiderato, incoraggiando così le api a raccoglierlo e produrre un miele con caratteristiche particolari.

Il mondo del miele e della api visto dagli italiani

Una Ricerca Italiana di Mercato legata alle produzioni di apicoltura fotografa il rapporto tra il consumatore e il prodotto in termini di immagine, valori, tradizioni, acquisto e consumo, tracciando le aspettative e le tendenze emergenti.

  • Il consumo di miele 

Il primo dato significativo che emerge tra gli stili e le abitudini di consumo è che il consumatore di miele ha come priorità l’attenzione alla propria salute e che il miele viene considerato da una buona parte di intervistati come comfort food da gustare in un momento di tranquillità e relax, preferibilmente a casa.

Il 38% degli intervistati sono considerati “heavy users” perché consumano il miele tutti i giorni e anche più volte al giorno. Per quanto riguarda il momento di consumo, la prima colazione risulta vincente.

Relativamente all’immagine percepita del prodotto, gli intervistati hanno un’opinione omogenea e ben definita: il miele è purezza, salubrità e sostenibilità ambientale.

Millefiori e acacia sono le tipologie più conosciute tra i consumatori: su 10 intervistati, 9 conoscono il Millefiori, che ritengono sia anche il più saporito, mentre il sapore del Castagno è il più riconoscibile e il miele all’Eucalipto il più caro.

Alla domanda sulla conoscenza di altri prodotti dell’alveare, in generale gli intervistati hanno risposto in modo spontaneo di conoscere la pappa reale e il propoli, mentre il 37% non indica alcun altro prodotto delle api.

  • Miele e cosmesi

Il miele ha molti utilizzi anche in campo cosmetico e nella ricerca non poteva mancare un focus specifico: il 51% degli intervistati conosce l’esistenza di cosmetici a base di miele e di questi ben il 23% ne fa uso sempre/spesso.

Interessante però la propensione ad aumentare gli acquisti di cosmetici a base di miele, 6,7 su una scala da 1 a 10.

  • Il legame con la sostenibilità

Fortissimo il legame tra miele e sostenibilità.

L’80% degli intervistati ritiene che il miele sia un prodotto con forti valori collegati alla natura: è considerato un alimento privo di lavorazione meccanica, prodotto in un ambiente naturale e incontaminato.

Proteggere le api è la prima richiesta del consumatore italiano: ben il 63% degli intervistati sollecitano di migliorare ulteriormente il livello di sostenibilità ambientale.

Il 24% ritiene importante far conoscere di più il ‘mondo del miele’ per sensibilizzare i consumatori, mentre il 13% risponde positivamente alla proposta di vendere il miele solo in packaging ecosostenibili e riciclabili.

  • Modalità di acquisto e preferenze

Il 64% acquista miele in media almeno una volta al mese, mentre un 8% lo acquista tutte le settimane.

Interessante anche la relazione tra territori e l’acquisto di miele: ben il 78% ha acquistato miele almeno una volta mentre era in vacanza, mentre il 13% dei consumatori abituali di miele lo acquista ogni volta che va in vacanza.

Per quanto riguarda i criteri di scelta del prodotto, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22%Api: la loro importanza per l'uomo e l'ecosistema presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.

Tra i canali di acquisto, sorprende il pari merito tra la GDO e gli apicoltori e produttori locali, rispettivamente con 75% e 70%, al terzo posto ci sono le fiere e i mercatini con il 66% (domanda multirisposta).

Nella valutazione dei canali di acquisto gli apicoltori godono dell’immagine migliore per una serie di motivazioni relative al prodotto, quali artigianalità, genuinità, sostenibilità, qualità, sapore ottimo e in quanto garanzia di buon trattamento delle api.

Il 54% degli intervistati conosce apicoltori o produttori locali di miele, grazie al passaparola di amici e conoscenti, in secondo luogo perché partecipano a eventi con presenza di stand dove acquistare il miele.

Un dato particolarmente significativo fa riferimento al 91% di consumatori interessati al rapporto diretto con gli apicoltori presenti sul loro territorio, riducendo le difficoltà esistenti di individuazione e localizzazione.

Immagine copertina di Chris F https://www.pexels.com/it-it/foto/salutare-natura-soleggiato-campo-5513283/

Foto interne 1 e 2: Pixabay https://www.pexels.com/it-it/foto/vista-dall-alto-delle-api-che-mettono-il-miele-56876/

Foto interne 3 e 4: Piemonte Miele

Laureanda in Scienze della Comunicazione, da sempre curiosa e affamata di nuove esperienze. Viaggia ogni qual volta le sia possibile, legge, si documenta, osserva quanto la circonda arricchendo così il suo bagaglio personale di conoscenze. Grande appassionata di moda e di tutto ciò che riguarda il settore. Cresciuta in mezzo alla natura, è un’autentica amante degli animali, attenta e rispettosa nei confronti dell’ambiente.

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