SalTo 2023, il Salone internazionale del libro di Torino, è caparbiamente giunto alla sua trentacinquesima edizione.
Nonostante abbia attraversato momenti non facili, come la forzata battuta d’arresto legata alla pandemia o il contenzioso apertosi con Milano prima di arrivare all’edizione del 2016, il Salone porta benissimo i suoi anni e continua a crescere.
I numeri non mentono: nel 2022 si ebbero 168.732 visitatori su 110mila metri quadri espositivi, quattromila pagine di rassegna stampa, mille persone impegnate tra staff e macchina organizzativa.
La speranza è quella di oltrepassare questo limite, ma lo si saprà solo nei prossimi giorni.
SalTo 2023 come il Paese delle meraviglie di Lewis Carroll
L’invito che il direttore del Salone Nicola Lagioia e il suo staff hanno pensato per l’edizione in corso è quello di saltare oltre la linea di demarcazione tra il possibile e l’impossibile.
Quando Lewis Carroll, il papà di Alice, le fece attraversare uno specchio per entrare in un mondo rovesciato, dove nessuna regola del mondo reale aveva più valore, diede allo specchio la funzione di far riscoprire la bellezza della vita reale attraverso la sua dissoluzione.
Scoprire che l’impossibile non può esser possibile, come capita ad Alice, non significa arrendersi, ma provare nuovi percorsi.
Il ruolo dello specchio a SalTo 2023 è assunto dai libri, dalla lettura come mezzo di consolidata terapia per una vita migliore.
Anche la lettura garantisce un percorso di formazione e di crescita, ci induce a riflettere sulle scelte del nostro personale passato.
Carroll ha voluto rappresentare il complicato rapporto tra l’uomo e il tempo reale che non può mai essere ripercorso e cambiato.
Nella realtà la cerimonia del tè del Cappellaio non può esistere, l’uomo non ha la facoltà di gestire il tempo, di prolungare all’infinito l’attesa di un’azione.
Eppure un mezzo c’è, per ottenere un risultato simile, ed è quello di muoversi tra le pagine dei libri sospendendo per il tempo desiderato il ritorno al di qua dello specchio.
I cuori selvaggi a cui era dedicata l’edizione del 2022 hanno dimostrato e stanno dimostrando in queste giornate di pioggia battente incapace di fermare le lunghe code agli ingressi che qualcosa si può e si deve fare.
L’importante è non scordarsi di tornare da questa parte dello specchio, anche se il mondo ideale sembra essere quello che sta al di là.
SalTo 2023, il saluto di Nicola Lagioia
Dopo sette anni alla guida della manifestazione, con SalTo 2023 chiude la sua avventura il direttore Nicola Lagioia.
Se la sua nomina non fu inizialmente accolta con sostegno unanime, il suo cedere il testimone lascia invece in tutti, scrittori editori e lettori, il rimpianto nel vederlo andare via.
Consapevole della necessità di un saluto efficace, Nicola Lagioia ha speso tutte le sue energie per dare a questa 35esima edizione la veste migliore.
Il suo gioco di squadra e il contatto reale con gli editori, le autrici e gli autori, le lettrici e i lettori hanno indicato quale sia la strada da seguire: non si tratta di scelte politiche, si tratta di numeri che lo dimostrano ampiamente.
A manifestare il suo affetto e la stima al direttore uscente è stato il pubblico presente alla sua ultima inaugurazione, giovedì 18 maggio.
Un lungo applauso, che sembrava non volersi esaurire, ha detto grazie a chi ha avuto il merito di salvare il Salone Internazionale del Libro dalle cattive acque in cui navigava.
Nicola Lagioia, persona schiva e di poco protagonismo, in cordata con le istituzioni torinesi è riuscito a evitare lo scippo milanese e a lasciare un Salone rinnovato, più vitale che mai.
Un sano spirito sabaudo ha contagiato sin dagli esordi lo scrittore pugliese.
SalTo 2023, come ogni anno un Salone del Libro per tutti
Il Salone del libro è un’occasione per tutti, una sorta di festa popolare a cui partecipano colossi dell’editoria e piccole case editrici indipendenti, scrittori affermati o emergenti, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, senza distinzione alcuna.
La politica è bandita se considerata fine a se stessa, le idee di ognuno degli ospiti sono ben accette, se costruttive.
E’ un mondo in cui i lettori forti si muovono compulsivi fra gli stand incrociando chi non compra neppure un libro in un anno (e forse neanche lo legge, un libro all’anno…) e ne acquista qualcuno proprio lì.
Ogni tipologia di lettore deve essere rispettata, da chi si sobbarca ore di paziente attesa per ascoltare Federica Pellegrini parlare del suo “Oro” a chi non è disposto a rinunciare all’incontro con Peter Cameron.
Purtroppo, come ha dichiarato Nicola Lagioia, la classe politica italiana è quella che legge meno d’Europa e che ignora la diversità tra lettori, la difficoltà di leggere nei paesini di provincia, la vivacità dei gruppi di lettura. Non servono, dal mondo della politica, provvedimenti di assistenzialismo, ma aiuti al settore, con una legge che colleghi editori, librai, bibliotecari, scuole.
Il Salone è anche uno spazio aperto e dedicato ai bambini e ai giovani, dai più piccoli ai più grandi.
Ancora una volta grazie al sostegno della Regione Piemonte torna per le classi della regione il Buono da Leggere da spendere negli stand degli editori presenti al Salone del Libro.
Ancora una volta tornano eventi dedicati ai lettori e alle lettrici in divenire, per accompagnarli nel percorso verso la lettura, sempre più sconfitta dalla tecnologia e dalla fruibilità dei social.
In un Paese delle meraviglie trasferitosi per cinque giorni al Lingotto di Torino si trovano anche eventi per le scuole, approfondimenti sul giornalismo a fumetti, le ultime novità sui graphic novel, il fenomeno manga e tutti gli altri modi con cui è possibile raccontare storie, come il gioco e il videogioco.
Tutto questo al Bookstock, uno spazio che occupa una superficie di 7.500 metri quadri, dedicato alla sperimentazione e ai laboratori, costruito con i lettori più giovani.
Il Salone OFF, la pacifica invasione culturale della città di Torino
110.000 e più metri quadri non sono sufficienti alla grande festa del libro.
Dal 2004 gli spazi chiusi si sono allargati a dismisura all’interno della città di Torino, creando occasioni di cultura e non solo.
Molti sono gli autori e le autrici che incontreranno il pubblico nei Musei, negli Auditorium, in biblioteche e librerie, nonché in innumerevoli altri luoghi deputati alla cultura.
E per rendere più inclusiva la Regione, alcuni di loro si spostano bel oltre le mura della città metropolitana.
Ci sono eventi ed iniziative speciali, mostre che accompagnano le giornate del Salone, alcune delle quali dedicate proprio ad Alice e al suo Paese delle meraviglie.
E poi feste, aperitivi con gli autori, giochi culturali, performance e workshop, perché i libri sono tutt’altro che noia, come qualcuno si ostina a credere.
La magia della musica e del cinema occupano lo spazio dovuto, come il piacere per i sapori, per la cultura gastronomica.
SalTo 2023 è tutto questo e anche molto di più, come illustra un ricchissimo programma.
Grazie Nicola Lagioia, per aver contribuito a rendere tutto questo realtà.