Arte e cura: come utilizzare l’arte terapia nel quotidiano? Ci siamo chiesti, nella pratica, come essa possa essere di supporto alla normale vita di tutti i giorni e dare impulso a ogni soggetto: con o senza patologie da rimuovere o attutire. Come modulare arte e cura, nel caleidoscopio delle esperienze di ognuno. Per età, condizioni psicofisiche, contesti. Abbiamo intervistato a questo proposito Sandra Parolin, psicologa arteterapeuta. Secondo le sue parole, “ciò che fa la differenza è in realtà il grado di integrazione e di maturità raggiunti da ciascuno e per questo non ci sono scuole o qualifiche che possano garantire, ma a formare è soltanto l’esperienza di vita”. Afferma che il suo ruolo è quello del facilitatore. La sua formazione ha avuto inizio con Edith Kramer, Elisabeth Stone e Laurie Wilson, anche autrici di libri, presso la scuola di arte terapia del Porto-Adeg, dove ha conseguito il diploma nel 1988. Riflettere sulle sue parole aiuterà a entrare nel personaggio del terapeuta dell’arte e a capire come utilizzare nel nostro vissuto questo importante strumento, che ha tante sfaccettature. Arte e cura si compenetrano.
Arte e cura: per i bambini, si parla anche in quest’ambito di sviluppo cognitivo. Esiste un’età per l’arte-terapia? Ce ne parli.
L’arte terapia con i più piccoli può essere iniziata appena tengono un colore in mano, poiché nella fascia dei piccolissimi è previsto di lavorare in coppia con la madre, un tipo di arte terapia che si è rivelato molto utile per i problemi di linguaggio e ritardi nel linguaggio. Per i più grandicelli, in età scolare, è possibile lavorare in piccoli gruppi e l’espressione artistica può diventare un valido aiuto là dove ci siano problemi di apprendimento, in ragione della stretta connessione esistente tra creatività e sviluppo cognitivo. In altre parole, se un bambino ha problemi con la matematica, oltre a farlo esercitare con la stessa, potrebbe essere utilissimo farlo disegnare in modo libero e lasciando fluire la sua spontanea energia creativa con i colori e i materiali artistici; tale esercizio avrà ripercussioni sul suo apprendimento, purtroppo non sono molti a saperlo e a creare le condizioni per praticarlo.
Come si configura questo ambito per soggetti privi di patologie? E quando si affianca a un percorso terapeutico strutturato? Che cosa cambia?
Ci sono gruppi di arte terapia per adulti che funzionano come momento di rilassamento e di condivisione, con una maggiore attenzione al prodotto artistico e alla gratificazione che esso produce; tale effetto gratificante è presente anche in un percorso terapeutico strutturato, ma per quest’ultimo è indispensabile la continuità e il rapporto con l’arteterapeuta che potrà seguire i bisogni del singolo individuo, sia dal punto di vista del prodotto ma anche e soprattutto da quello del processo e che sarà peculiare a ciascuno dei partecipanti. Molto indicata in taluni casi anche l’arte terapia individuale, per coloro che non sono a loro agio con terapie verbali e trovano nel mezzo artistico un canale di espressione adatto alla loro personalità.
Arte e cura: quali sono i tempi dell’arte-terapia e come di delinea lo stile del terapista? Si tratta di un’attività adatta a particolari tipologie di persone?
I tempi possono variare da qualche mese, ad anni di lavoro, ma anche per i cicli brevi -di minimo 6/8 incontri- è importante la cadenza settimanale o bisettimanale. Lo stile è personale e varia seconda delle scuole di appartenenza che oggi sono molte e diverse (rispetto a quando iniziai la formazione). Posso senz’altro dire che il mio stile è particolarmente non direttivo e assomiglia un po’ a quello di un facilitatore che accompagna il gruppo o il singolo ad attraversare i territori del suo processo di sviluppo e trasformazione…ad andare proprio là dove ha bisogno di arrivare. Inoltre, uno dei vantaggi dell’arte terapia è proprio quello di poter essere ad ampio spettro, e poter essere usata con beneficio con le più diverse tipologie di persone, partendo dai bambini per arrivare fino alla categoria degli anziani, che ho visto gioire davanti al proprio lavoro nel gruppo che ho condotto in una piccola casa di riposo, in Inghilterra.
Come si configura l’atelier nell’arte-terapia, come si delinea lo spazio e come sono definiti i materiali? Come è fatto il tipico atelier?
Il tipico atelier dovrebbe avere un aspetto molto gradevole –la bellezza ha di per sè valenze guaritive– uno spazio ampio, con molta luce e con una ricca gamma di materiali artistici a disposizione; anche la qualità del materiale è importante poiché deve essere in grado di rispondere prontamente alle sollecitazioni di ciascuno, ad esempio un pastello di buona qualità è in grado di dare un tipo di soddisfazione completamente diverso (rispetto a uno di cattiva qualità). Tutti hanno provato la frustrazione di un pennarello scarico! E in atelier un pennarello scarico viene immediatamente buttato nel cestino, perché non può più far bene il suo lavoro. I diversi tipi di materiale che vengono disposti sul un grande tavolo, possono essere paragonati a una tavola apparecchiata con del buon cibo… E il terapeuta è il padrone di casa che si assicura che alla sua tavola tutti abbiano ciò che desiderano per il loro nutrimento.
Arte e cura: come l’arte terapia può prevenire una problematica psicologica? Ci faccia qualche esempio.
Più che prevenire una problematica psicologica specifica, parlerei di prevenzione in senso più ampio; per esempio nei bambini ma anche negli adulti, il disegno è un canale sano in cui poter esprimere anche le energie negative, come la rabbia, il disappunto, la tristezza. Nel caso in cui si debbano affrontare “nuovi arrivi” o altri cambiamenti in famiglia, l’arte terapia può aiutare molto a integrare il passaggio e a rendere più facile il cambiamento e l’integrazione. Si sono anche verificate situazioni, in particolare nel trattamento di pazienti psichiatrici, dove il prodotto artistico anticipava o confermava una crisi in atto, inserendosi a pieno titolo nella categoria dei segnali prodromici non dissimile da altri metodi di osservazione.
Interessante. Non è un discorso nuovo per me. Sono un Naturopata Riza ….con spiccata sensibilità verso questo ambito. Ho avuto esperienze nell’ambito scolastico …su cortese invito della farmacista del mio paese, professionista molto attenta alle terapie….complementari. Come volontario dell’ Avuls….frequento ambiti ospedalieri …….dove opero …per un sorriso. Sono un operatore delle arti figurative …..utilizzate per le finalità del benessere altrui. http://www.michelecriscuolo.it
Mi piacerebbe partecipare al congresso. A Scalea….sono come a casa mia.
Per il lettore: la naturopatia, medicina alternativa, previene patologie e si basa sull’autoguarigione. Interessante l’ambito ospedaliero. La contatto per un’intervista. Operare per un sorriso.
Bella intervista, mi ha molto interessato. La bellezza e l’espressione artistica sono di per sé fattori di benessere, ma possono assumere valore conoscitivo e terapeutico se c’è una figura competente e sensibile che accompagna il processo.
Grazie Marinella per il suo commento. Ha colto nel segno l’intenzione del nostro giornale: una vita piena di benessere anche attraverso l’arte e le cose belle della vita. Grazie ad esperti che ci accompagnano.