Una lezione di vita da David McCullough Jr

Una lezione di vita da David McCullough Jr

Era il giugno 2012 quando il professor David McCullough, docente americano di letteratura inglese,si apprestava a tenere il suo discorso durante la cerimonia di consegna dei diplomi alla Wellesley High School del Massachusetts, un discorso non troppo meditato, a suo dire, ma sgorgato dal cuore, diventato la testimonianza di “quello che uno ha dentro”.

La peculiarità di queste parole, decisamente in controtendenza rispetto alla retorica che quasi sempre adorna le parole dei relatori in simili circostanze, apparve subito evidente a tutti, ma in particolare ai giovani a cui era rivolta.

Gli studenti stessi, dopo poche ore, postavano su You tube il filmato di David McCullough, diventato in brevissimo tempo virale, un fenomeno del mondo virtuale.

E dire che il professore aveva avuto all’ultimo qualche titubanza sui contenuti della riflessione, ma ormai aveva preso la sua decisione: ai ragazzi non dobbiamo dire ciò che noi stessi vorremmo ascoltare, ma ciò che essi si aspettano di sentirsi dire da noi, i loro leader, i loro insegnanti, i loro genitori.

David McCullough aveva colto nel segno: i suoi studenti, invece di gratificazioni astratte, si sentirono dire “ voi non siete speciali, non siete eccezionali”, non siete i migliori tra i possibili, sebbene ognuno di voi nel suo mondo lo sia.

Il discorso di David McCullough Jr è diventato un libro

A distanza di qualche anno,  queste parole accorate sono diventate lo spunto per un libro, tradotto anche in italiano, “Ragazzi, NON siete speciali! E altre verità che non sappiamo più dire ai nostri figli”.

In queste pagine lo scrittore riflette su un principio universalmente valido: i genitori sono diventati lo scudo protettivo dei propri figli, li difendono sino al metaforico sacrificio di sé da qualsiasi sconfitta, sofferenza, disillusione che la vita abbia in serbo per loro.

In questo modo, però, non si comportano al meglio per la loro prole, ma cercano solo delle esasperate conferme personali, la certezza di aver messo al mondo una continuazione di sé destinata esclusivamente al successo, mai alla debacle.

Mc Cullogh affronta questa questione da docente di intere generazioni di studenti e da padre, con l’occhio attento ad entrambi i ruoli.

Il suo libro si rivolge a tutti, ragazzi ed adulti, partendo proprio dall’assunto che tanto seguito ha generato dopo il pubblico discorso del 2012.

Ai ragazzi stiamo passando un messaggio sbagliato, li stiamo inducendo a non accettare le sconfitte come momento formativo, a voler primeggiare sempre e comunque, a sentirsi i migliori in un mondo di uguali, dove nessuno è disposto a reputarsi sconfitto.

Secondo McCullogh sono gli adulti che devono aggiustare il tiro educativo, riprendendo il ruolo compromesso negli anni da un eccesso di narcisismo e di protagonismo.

La frase culto di David McCullough è diventata “NON SIETE SPECIALI”.

Non si tratta ovviamente di un attacco gratuito all’autostima, ma di un invito a lasciare che i nostri figli, i nostri studenti, imparino ad apprezzare il cammino che stanno facendo nella vita al di là dei risultati immediati che conseguono, gioendo di ogni passo compiuto e di ogni ostacolo superato: devono scalare la montagna non per il gusto del successo ma per il piacere della sfida vinta, per l’aria buona che respirano, per il panorama di cui possono godere, devono andare a Parigi non per considerarla una sorta di elemento asettico aggiunto alla propria personale collezione, ma per visitarla ed amarla.

La filosofia quotidiana di David McCullough Jr

Nelle sue pagine gli attori sono molteplici.

Si comincia con madri e padri, mai disposti a staccarsi dai loro figli, con una storia personale a volte deludente che non vogliono si ripeta, pronti ad investimenti economici smodati per offrire tutto, ma proprio tutto, ai propri eredi.

C’è la scuola, un contesto di crescita che sempre più viene invaso dalle richieste affannate dei genitori, che vogliono e pretendono più attenzione, voti migliori, impegno personalizzato: sempre dagli insegnanti, ovviamente, mai dai ragazzi.

Ci sono questi ultimi, a cui l’autore invia un messaggio preso a prestito dai filosofi greci, una verità senza tempo: conosci prima di tutto te stesso, creati una identità forte,vivi la tua vita e non quella che gli altri vorrebbero per te.

Ci sono la scuola e lo sport, interessi solo apparentemente in contrasto, dal momento che entrambi prevedono che si debba percorrere un lungo cammino prima di poter essere fieri dei propri risultati, solo ed esclusivamente dovuti al proprio impegno.

Ci sono le false utopie, i guadagni facili, i soldi da spendere, la tecnologia portata all’eccesso, il rifiuto dell’altro diverso da sé, il mondo in tutta la sua articolata complessità, sempre basato però su un rapporto tra giovani ed adulti non sempre sulla stessa linea di pensiero.

Tutto questo e molto altro si trova nelle pagine di David McCullough, persino una riflessione serena su uno dei tabù che il nostro presente tende ad esorcizzare con tutte le sue forze, la morte.

Ogni pensiero dell’autore porta però in una sola direzione, all’esaltazione della vita in tutti i suoi aspetti, con i successi e le delusioni, con le perdite e con i guadagni, affettivi o materiali. La sua esortazione finale  diventa universale, rivolta ad ogni lettore che abbia pazientemente percorso il sentiero tracciato dal suo libro: possa egli essere, chiunque sia, come un’ape selvaggia che si getta sul fiore, capace di amare la vita in tutto quello che offre.

“Leggete tutto il tempo, come rispetto per voi stessi. Per realizzare quanto poco sapete. I libri sono un ostacolo alla persistenza della stupidità”.

Una lezione di vita da David McCullough JrAUTORE: David McCullough, Jr

TITOLO: Ragazzi, non siete speciali!

EDITORE: Garzanti

PAGG. 244,  EURO 10,00

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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