Il diabete al tempo del cibo

Il diabete al tempo del cibo

L’alimentazione è fondamentale, al fine di combattere il diabete. Il testo “Il Diabete al tempo del cibo. Una sana alimentazione per promuovere il benessere” ha ricevuto il riconoscimento speciale del Bancarella cucina 2015.

Lo ha curato Emanuela Baio, già senatrice, presidente della Fondazione salute & benessere. Questa donna ha combattuto in prima persona contro il diabete, patologia che le è stata diagnosticata all’età di nove anni. Nel fine settimana il premio le è stato consegnato a Pontremoli, sede del premio Bancarella. Queste le sue parole: “Il libro nasce da un progetto pensato in occasione di Expo, dal titolo ‘La salute vien mangiando! Piatti sani per il diabete e non solo – Expo 2015”. L’iniziativa è stata inserita tra i progetti del Ministero della Salute. Continua Emanuela Baio: “Si tratta di applicare i principi della dieta mediterranea, o della Mediterraneità, nella terapia delle persone con diabete e affette da complicanze cardiovascolari. Ma non solo, perché fra i diabetici, soprattutto tipo 2, il sovrappeso e l’obesità sono frequenti e dannosi”. Ha redatto la prefazione il Ministro della Salute.

Il diabete al tempo del cibo, alimentazione terapeutica

Giorgio Calabrese, nutrizionista e presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare del Ministero della Salute, afferma che “con coraggio la curatrice parla di ‘alimentazione terapeutica’, una definizione che trova il fondamento in evidenze scientifiche”.

Bisogna sottolineare il ruolo che la nutrizione svolge nella prevenzione e nella cura di molte malattie. Parliamo in ispecie della dieta mediterranea, che prevede il consumo di frutta, verdura, cereali, legumi; in essa si inseriscono l’olio d’oliva come fonte principale di grassi e vino moderato ai pasti.

Sergio Pecorelli, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco e rettore dell’Università degli studi di Brescia, fa notare come in Italia si viva a lungo, oltre la soglia degli 85 anni per le donne e degli 80 anni per gli uomini. Disgraziatamente, c’è di più: nella Penisola si vive per 6-10 anni con almeno una malattia cronica. Scrive Pecorelli della presentazione del testo: “se volessimo esplicitare quella che potrebbe essere una formula vincente, che probabilmente il Parlamento avrebbe dovuto prendere in considerazione già 30 anni fa, dovremmo usare un solo nome: prevenzione.” Può portare a vantaggi enormi “l’utilizzo di una dieta adeguata di piatti sani per il diabete e non solo”: un approccio culturale nuovo si rende necessario. Quale atteggiamento si promuove nella popolazione? “la popolazione, soprattutto quella affetta da malattie croniche, deve responsabilizzarsi e condividere l’importanza di stili di vita sani. Non vi è cosa migliore di ciò che nasce dalla base e va verso l’alto, le cose imposte generalmente non funzionano!”, conclude Pecorelli.

Diabete al tempo del cibo, che cosa si può trovare nel libro

Testimonianze di persone con diabete spiccano nel libro, che propone anche testi scientifici di diabetologi, cardiologi, e nutrizionisti.

Diabete al tempo del cibo, studiare un nuovo linguaggio per gli specialisti

Aggiunge Baio: il testo “Vuole contribuire a valorizzare un brand italiano, ad accrescere la consapevolezza fra i diabetici di quanto gli indicatori – alimentare e dell’esercizio fisico – siano determinanti di salute, a studiare un nuovo linguaggio per gli specialisti, affinché siano sempre più credibili e convincenti per i pazienti. Per colmare il sapore amaro di cronicità silenziose e persistenti, il libro è addolcito da ricette gustose e sane. È una sfida sanitaria e un’avventura culturale: l’alimentazione sana e l’esercizio fisico sono terapeutici. Serve declinarli nella vita delle persone diabetiche e non solo, per accrescere benessere personale e del Sistema sanitario nazionale. Buona lettura!”,

Diabete al tempo del cibo, le interviste

L’autrice ha intervistato il giornalista Giovanni Minoli, il pluricampione Jury Chechi e lo chef Heinz Beck. Costoro si fanno notare, con le loro storie e i loro suggerimenti.

Il diabete al tempo del cibo: provare paura è importante

Minoli, colpito dalla malattia, ha affermato: “Il diabete è una malattia assassina, micidiale, perché non la vedi e non la senti. Del diabete non gliene frega niente a nessuno, perché non ci si accorge che hai questa patologia. E poi, sul diabete non c’è un consenso sociale che ti aiuta” Parla di sé: “Sono uno sregolato assoluto; il diabete mi ha fatto bene, perché mi sono dato delle regole. Non sono stato costretto, non le ho subite, le ho scelte. A me la paura delle complicanze ha fatto bene, mi ha terrorizzato e mi ha aiutato ad assumere regole ben precise sullo stile di vita. È molto importante avere e provare paura, per poter decidere di cambiare vita.”

Diabete al tempo del cibo, specialisti intervengono

Hanno esposto la propria opinione nel testo diabetologi come Salvatore Caputo, Sergio Leotta, Rosalba Giacco, Gerardo Corigliano e Giuseppe Marelli; cardiologi come Francesco Romeo; nutrizionisti come Giuseppe Fatati, Alessandra Bosetti e Chiara Manzi; studiosi della materia, come il vice presidente di Slow food, Silvio Barbero; ricercatori come Maria Benedetta Donati; infermieri come Roberta Chiandetti; infine, giovani diabetici come Luca Cappellini. Sabrina De Camillis e Rossana Rubino hanno curato i riferimenti legislativi.

In copertina, c’è il disegno di un bambino diabetico, Martin Guadagnini.

I proventi del testo, edito per i tipi di Franco Angeli, saranno devoluti in toto alla Fondazione salute & benessere, per il diabete, le malattie croniche e neurodegenerative.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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