Il 3 ottobre è la Giornata nazionale della fibrillazione atriale. In questa edizione, dal titolo “Il ritmo del cuore”, il tema di Salto – periodico di Alt, Associazione lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari – è proprio questa emergenza mondiale: la fibrillazione atriale, appunto.
I numeri della fibrillazione atriale
Si tratta di un fenomeno che colpisce due persone su 100 intorno al mondo. I pazienti sono sei milioni in Europa, da tre a cinque milioni negli Stati uniti e 8 milioni in Cina. Gli italiani sono sessanta milioni: se applichiamo un dato accertato nella letteratura internazionale, secondo il quale l’1% della popolazione generale ha la fibrillazione atriale, risultano essere seicentomila sulla Penisola le persone colpite.
Entro il 2050, sulla base delle stime, il numero dei pazienti raddoppierà: incide l’invecchiamento della popolazione. C’è di più: la fibrillazione atriale moltiplica per cinque il rischio di ictus ed è la causa di un ictus su cinque. Se non è fatale, come spesso avviene, l’ictus può essere la causa di invalidità gravi, come avviene in un caso su tre. Se un cuore è colpito da aritmia ed essa non è stata riconosciuta, è stata sottovalutata o non viene curata, il rischio riguarda cuore e cervello. Muoiono sei milioni di persone ogni anno per ictus da fibrillazione atriale e gli invalidi sono cinque milioni.
Le persone colpite sono sempre più giovani e chi sopravvive può incorrere in esso di nuovo: in tal modo, il costo delle cure si incrementa, fino a diventare insostenibile.
Fibrillazione atriale: movimento scomposto
Ma che cosa significa fibrillare? Muoversi in maniera scomposta, disordinata. Il cuore, quando entra in fibrillazione, può addirittura arrivare ad arrestarsi. Se il soggetto e i familiari sanno riconoscere i sintomi della fibrillazione atriale, è possibile evitarne le conseguenze.
Fibrillazione atriale: come rendersene conto
E’ sufficiente un dito su un polso per capire se la fibrillazione sta incominciando. Se ne può accorgere anche un bambino.
La dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di Alt, si è espressa in questo modo: “Il cuore si muove dal momento in cui la vita comincia nel grembo della madre fino al momento in cui la vita finisce. Si muove grazie a un sistema elettrico autonomo che gli permette di spingere in maniera composta ed efficiente il sangue pulito nei vasi, anche in quelli più piccoli. Allo stesso modo, il cuore manda il sangue sporco a ripulirsi nei polmoni, per poi tornare in circolo a nutrire tutte le cellule”. Come deve muoversi il cuore? “Il suo movimento deve avere un ritmo regolare, come una danza elegante: accelera se siamo emozionati, se abbiamo paura, se ci muoviamo, rallenta quando dormiamo o quando siamo calmi. Se il sistema elettrico che lo governa invecchia, il ritmo può diventare irregolare, si creano aritmie, movimenti scomposti, che possono durare pochi minuti, qualche ora, o continuare: un cuore che fibrilla perde efficienza, fa mancare sangue e nutrimento al cervello, al cuore stesso, a tutti gli organi. Imparare a sentire il battito del nostro cuore è importante, un gesto che può salvare la vita”.
Fibrillazione atriale, arriva Salto
In questo numero speciale di Salto il poster di un cartone animato che spiega in maniera semplice e intuitiva come riconoscere la fibrillazione atriale. Si consiglia di staccarlo, appenderlo in ufficio, in casa, a scuola, cosicché anche i ragazzi imparino fin da piccoli che cos’è e come si riconosce la fibrillazione atriale.