Siamo alla vigilia della stagione dell’influenza: riaprono le scuole e si avviano le campagne dei vaccini. In questo contesto il presidente dell’Istituto superiore di sanità – professor Walter Ricciardi – il presidente e il direttore generale dell’Aifa – professori Sergio Pecorelli e Luca Pani – fanno notare che la copertura vaccinale nel nostro Paese è al limite della soglia di sicurezza. E’ necessario approvare il nuovo Piano nazionale per la prevenzione vaccinale, già proposto da Ministero della Salute, Consiglio superiore di sanità, Istituto superiore di sanità e Agenzia italiana del farmaco al tavolo di coordinamento per la prevenzione delle Regioni italiane.
Vaccinazione, si esprime Italia longeva
Italia longeva è un network scientifico impegnato da anni per l’invecchiamento attivo e in buona salute della popolazione.
Ricorda che il vaccino non è una cosa da bambini, poiché di influenza si ammalano ogni anno quattro milioni di persone, delle quali ottomila muoiono. Otto vittime su dieci sono pazienti anziani. Il professor Roberto Bernabei, presidente di Italia longeva e direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli di Roma, si è espresso in questo modo: “Il vaccino previene, salva la vita e ne migliora la qualità. Il più diffuso fra gli ultrasessantacinquenni è il vaccino antinfluenzale, ma la prevenzione per i nostri nonni non si limita ai mali di stagione: ci si può utilmente vaccinare anche contro l’herpes zoster – il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio, una patologia molto seria che provoca dolore continuo e che può ripresentarsi più volte nella vita – e anche contro la polmonite originata dallo pneumococco, che solo in Italia causa ogni anno più di novemila decessi”.
I costi delle patologie dell’anziano
La prevenzione potrebbe ridurre i numeri delineati in precedenza e ridurre i costi che gravano sui pazienti, intesi come singoli, e sulla collettività. Aggiunge, concludendo, Bernabei: “Per ogni euro investito nelle vaccinazioni se ne risparmiano quattro. Difficile, quindi, immaginare un impiego di risorse più saggio nell’ambito della sanità. Il consiglio, rivolto a ogni anziano e alla propria famiglia, è quello di rivolgersi al proprio medico o al geriatra per farsi indicare la lista di vaccinazioni più adeguata alla propria età e alla propria condizione clinica”.
La vaccinazione, un imperativo a tutte le età
C’è chi fa notare che le vaccinazioni in generale sono al di sotto della soglia limite, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità. Si è espresso in merito Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie: “La riduzione delle immunizzazioni è anche il risultato della disformazione. Serve maggiore impegno da parte di tutti per promuovere questi importanti presidi sanitari. Siamo al limite della soglia di sicurezza del 95% per molte malattie gravi come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B. Se non invertiamo quanto prima questa tendenza corriamo il rischio di vere e proprie epidemie di gravi patologie, che invece possono essere prevenute. Ricordiamo che i vaccini, oltre ad essere efficaci, sono estremamente sicuri perché sottoposti a rigidi controlli da parte delle Istituzioni sanitarie competenti. Noi medici di famiglia siamo tutti i giorni in prima linea nell’incentivare le immunizzazioni tra tutta la popolazione. Auspichiamo che sia approvato e reso operativo quanto prima il nuovo Piano nazionale per la prevenzione vaccinale”, del quale parlavamo nell’incipit del nostro articolo.
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