Abbronzatura senza macchie

Come ottenere un’abbronzatura senza macchie

Quando si tratta di abbronzatura, non sempre le cose vanno come previsto. In alcuni casi, infatti, possono comparire macchie chiare o scure. Si tratta di un’eventualità più comune di quanto si possa pensare. Alla base possono esserci problemi diversi. Vediamo quali.

Quando l’abbronzatura è a macchie

Generalmente, l’abbronzatura è uniforme, magari più intensa nelle zone maggiormente esposte, come viso, braccia, mani e décolleté, ma comunque omogenea. Talvolta, però, può succedere che compaiano macchie in alcune zone del corpo, che dunque sono ben distinguibili rispetto al resto della superficie cutanea. Gli esperti distinguono fra chiazze iperpigmentate (dette ipercromie), ossia più scure rispetto al resto della pelle, e ipopigmentate (chiamate ipocromie), ossia bianche o comunque più chiare.

Quando le chiazze sono scure

Alla base delle chiazze iperpigmentate che compaiono durante o dopo l’esposizione solare, rendendo imperfetta l’abbronzatura, ci possono essere essenzialmente tre cause: variazioni ormonali, utilizzo di integratori o farmaci fotosensibilizzanti e stati infiammatori.

Variazioni ormonali

Le chiazze da sbalzi ormonali sono comuni soprattutto nel sesso femminile. Compaiono quando la donna è soggetta a oscillazioni del livello degli ormoni nel sangue, per esempio, durante la gravidanza (in questo caso si parla di cloasma gravidico), in menopausa, a causa di irregolarità del ciclo mestruale oppure dell’uso di contraccettivi orali (si parla di maschera della pillola). Anche l’ovaio policistico può essere causa di chiazze scure. Si tratta di una particolare condizione caratterizzata da un aumento di volume delle ovaie, accompagnato dalla formazione di tante piccole cisti e dall’aumento del livello di ormoni androgeni (cioè maschili). Di solito, in questi casi le zone più colpite dalle chiazze di abbronzatura più scura sono il mento, la fronte, gli zigomi e la parte compresa fra la base del naso e il labbro superiore (in quest’area esse mimano la presenza di peluria).

Uso di sostanze fotosensibili

In alcuni casi, le chiazze iperpigmentate dipendono dall’uso di integratori e/o farmaci fotosensibilizzanti, ossia sensibili all’esposizione solare. I prodotti a rischio sono molti: integratori a base di iperico e bergamotto, alcuni antibiotici, antinfiammatori, psoraleni (usati per la cura di alcune malattie della pelle, come psoriasi) e così via. Gli psoraleni sono contenuti anche in alcuni profumi: se questi prodotti sono applicati prima o durante l’esposizione solare possono interferire con l’abbronzatura, provocando ipercromie. Per questo, è consigliabile chiedere sempre consiglio al medico prima di prendere qualsiasi medicinale o integratore, anche quando per acquistarli non è necessaria la ricetta o la prescrizione medica.

Iperpigmentazioni postinfiammatorie

I traumatismi ripetuti (come sfregamento, grattamento, ceretta), se seguiti da un’esposizione ai raggi del sole, possono essere accompagnati da formazione di chiazze scure. La stessa cosa accade se ci si espone al sole nel corso di alcune malattie infiammatorie (per esempio, acne e follicolite). In entrambi i casi, l’abbronzatura è a rischio.

Quando le macchie sono chiare

In alcuni casi, le chiazze si distinguono dal resto dell’abbronzatura perché sono più chiare. Anche se tra le cause delle ipomelanosi bisognerebbe menzionare anche alcune malattie di origine infettiva (come sifilide secondaria, lebbra), nella maggior parte dei casi esse sono causate da tre fattori: pitiriasi versicolor, condizioni costituzionali e ipomelanosi guttata idiopatica.

Pitiriasi versicolor

La pitiriasi versicolor, chiamata anche fungo da mare, è un lievito che vive normalmente sulla pelle, ma che in alcune persone, a causa dell’aumento della sudorazione, del caldo, dell’umidità e dell’abbassamento delle difese naturali, prolifera e diventa improvvisamente aggressivo. Forma quindi delle chiazze, che inizialmente possono essere più scure dell’abbronzatura normale, ma alla fine si trasformano in macchie rotondeggianti chiare: tutta colpa della produzione di una sostanza, l’acido azelaico, che è in grado di impedire la pigmentazione della pelle laddove il microrganismo è presente. Le zone più colpite sono collo, spalle, braccia, schiena e torace.

Condizioni costituzionali

Talvolta, le macchie ipopigmentate sono causate da condizioni costituzionali, cioè presenti fin dalla nascita. La più comune è l’atopia associata alla pitiriasi alba (ossia macchie chiare). Si tratta di un problema molto diffuso, che riguarda il 20-25% dei bambini italiani.

Ipomelanosi guttata idiopatica

Un’altra condizione responsabile di ipocromie è l’ipomelanosi guttata idiopatica, che si manifesta con piccole macule bianche, prevalentemente sugli arti inferiori di soggetti che si espongono molto al sole. È causata, infatti, da un danno cronico ai melanociti e al derma per eccessive esposizioni solari. La malattia difficilmente guarisce: si attenua nei mesi invernali per poi riaccentuarsi dopo una nuova abbronzatura.

Come intervenire

Le cure per eliminare le macchie e uniformare l’abbronzatura variano in base alla situazione. Se le macchie sono scatenate da fattori esterni eliminabili, come farmaci e integratori, allora è essenziale eliminare questi ultimi. Il medico può indicare principi attivi con azione simile, ma non fotosensibilizzanti. Se la colpa è di fenomeni infiammatori, non sempre è necessaria una cura. Quando alla base ci sono variazioni ormonali, occorre valutare con lo specialista l’opportunità di effettuare cure specifiche. In caso di pitiriasi versicolor, il dermatologo può prescrivere creme, polveri, schiume o gel a base di antimicotici, che vanno applicati localmente. In presenza di atopia, in genere, si ricorre quasi sempre a cure sintomatiche, in grado di ripristinare la normalità cutanea, come applicazione di creme emollienti e protettive. In tutti i casi bisogna limitare l’esposizione al sole.

Le regole per una bella abbronzatura

Per avere un’abbronzatura uniforme è importante curare la salute della propria pelle. Una cute sana, infatti, ha anche un colorito omogeneo. Ecco alcune regole generali.

  • Soprattutto durante i mesi estivi, seguire un’alimentazione sana e bilanciata, introducendo almeno 4-5 porzioni di frutta e verdura di stagione al giorno: contengono acqua, che idrata la cute, e antiossidanti, sostanze che contrastano l’invecchiamento dei tessuti e il danno solare.
  • Praticare una regolare attività fisica, che migliora l’ossigenazione della pelle e combatte l’invecchiamento.
  • Durante tutto l’anno, nutrire e proteggere la pelle applicando creme idratanti ed emollienti.
  • Esporsi al sole solo nelle ore meno calde e utilizzando sempre un prodotto schermante.
  • Scegliere un prodotto solare adatto al proprio fototipo: per esempio, per pelli chiare sono indicati quelli con fattori di protezione più alta. Non impediscono l’abbronzatura, ma proteggono.
  • Meglio evitare l’uso di profumi al sole.

About Silvia Finazzi

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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