Disturbi della menopausa, quali piante utilizzare?

Disturbi della menopausa, quali piante utilizzare?

Il benessere delle donne? Prima di tutto la famiglia, seguita da stabilità economica e stile di vita salutare. É quanto emerge dalla ricerca “Women’s Wellbeing Index” che ha coinvolto 7000 donne tra i 16 e i 59 anni, in 7 Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito), prendendo in considerazione tutti i più importanti aspetti della vita che condizionano il benessere femminile. I risultati, sono stati resi noti in occasione del Congresso Nazionale delle Società scientifiche di Ginecologia e Ostetricia SIGO-AOGOI-AGUI, che si è appena concluso a Roma.

Il 75% delle italiane in età critica soffre i disturbi della menopausa

Dall’indagine che ha dedicato uno specifico focus alla salute femminile emerge che, dopo la contraccezione e i problemi correlati al ciclo, i disturbi della menopausa rappresentano il terzo argomento per ordine di importanza, soprattutto per le donne più adulte (40-55 anni). A spaventare sono i rischi per la salute (43%), piuttosto che l’impatto sulla femminilità (29%) o la vita sessuale (28%). Il 75% delle italiane soffre di almeno un sintomo della menopausa; tra le conseguenze più temute: l’aumento di peso (41%), i disturbi del sonno (24%), l’osteoporosi (24%), la depressione (21%). Eppure, a dispetto dei timori per i rischi sulla salute, solo il 54% delle donne sintomatiche si è rivolto al ginecologo, ritenendo che i disturbi della menopausa rappresentino un processo naturale e che non richiedano un intervento medico.

Disturbi della menopausa, quali piante utilizzare?“La menopausa (dal greco “menos”, mese e “pausis”, cessazione) caratterizza la conclusione della fase fertile nella vita della donna. Coincide con la data dell’ultima mestruazione e può essere confermata con ragionevole prudenza solamente dopo un anno di assenza del ciclo. Questo periodo è caratterizzato da una sintomatologia che si manifesta già prima (pre-menopausa) della menopausa stessa quando gli ovuli iniziano a esaurirsi e viene meno la consueta produzione di ormoni estrogeni e progesterone”, spiega il dottor Giuseppe Cavagnini, specialista in Scienza e Tecnica delle Piante Officinali presso la farmacia San Francesco di Travagliato, in provinica di Brescia. In questa sede Cavagnini esercita la professione insieme alla dottoressa Silvia Maffezzoli e alla dottoressa Daniela Lena.

Disturbi della menopausa: sono 8 i più frequenti

In effetti, uno studio condotto su oltre 4500 donne in USA, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia, ha evidenziato come i sintomi della menopausa maggiormente correlati agli sbalzi ormonali e più negativi per lo stato di benessere generale siano otto: vampate di calore, sudorazioni notturne, perdita di memoria, insonnia, artralgie a collo e spalle, mal di testa, secchezza vaginale e ridotta capacità di eccitazione.

“La menopausa non è una condizione patologica, ma rappresenta un momento molto delicato nella vita femminile”, dice il dottor Cavagnini. “Fortunatamente i disturbi della menopausa possono essere efficacemente contrastati anche grazie alla fitoterapia. Nel mondo vegetale vi sono sostanze, definite fitoestrogeni, che possono interagire con i recettori alfa e beta degli estrogeni umani e animali. Ricordiamo che i recettori alfa sono presenti nella mammella, utero e ossa mentre i recettori beta sono pressochè ovunque nell’organismo. I fitoestrogeni non sono una precisa categoria di composti chimici; possiamo però distinguerli in tre gruppi: flavoni e isoflavoni, presenti nella soia, nel trifoglio, nel medicago e nei legumi in genere; i cumestani, conten uti nel trifoglio e nel medicago; i lignani, presenti nei semi di lino e semi oleosi in genere, nella frutta secca, nei cereali e asltri alimenti”.

Non solo fitoestrogeni per i disturbi della menopausa

Le piante officinali che possono essere utilizzate in pre-menopausa e in menopausa sono molte. Ecco quelle di cui ci parla il dottor Giuseppe Cavagnini.

Disturbi della menopausa: la Soia (Glycine max)

Disturbi della menopausa, quali piante utilizzare?Da millenni, per il suo contenuto proteico, è un pilastro dell’alimentazione delle popolazioni orientali. Da osservazioni epidemiologiche si riscontra che in tali società vi è una bassa incidenza di problematiche legate all’organismo femminile: ridotti rischi cardiovascolari e climaterici in genere, bassa percentuale di casi di osteoporosi e di patologie neoplastiche mammarie ed uterine. Come spiegare questi dati? In pre-menopausa gli isoflavoni della soia antagonizzano gli estrogeni endogeni e proteggono gli organi più esposti all’azione ormonale, in particolare utero e mammella; dopo la menopausa invece, con le concentrazioni di estrogeni molto basse, la soia induce una lieve risposta estrogenica su tutti gli organi. C’è però la possibilità che gli isoflavoni possano agire su eventuali cellule neoplastiche mammarie favorendone la crescita (in modo minore ma il problema è lo stesso della terapia ormonale sostitutiva) e questo ci porta a concludere che l’effetto protettivo della integrazione alimentare con isoflavoni della soia è utile solamente nelle donne in pre-menopausa.

Disturbi della menopausa: il Trifoglio Rosso (Trifolium pratense) Red clover

Disturbi della menopausa, quali piante utilizzare?Anche questa pianta contiene isoflavoni però, in base ad autorevoli ricerche condotte principalmente negli USA e apparse su Menopause International nel 2008 , si è concluso che è pro estrogenica sui recettori beta presenti negli apparati cardiocircolatorio e scheletrico mentre svolge un’azione anti estrogenica sui recettori alfa dell’utero e della mammella. Di conseguenza il trifoglio rosso riduce i livelli di colesterolo, LDL e trigliceridi; riduce la demineralizzazione ossea, riduce l’entità dei disturbi vasomotori (vampate). Conclusione importante: mentre gli isoflavoni della soia sono sconsigliati in menopausa, specialmente in donne con pregressa storia di carcinoma alla mammella o all’utero, il trifoglio rosso è risultato efficace e sicuro.

Disturbi della menopausa: la Cimicifuga (Cimicifuga racemosa) Squaw root

Disturbi della menopausa, quali piante utilizzare?Questa pianta è originaria del Nord America e la radice è storicamente utilizzata dalle popolazioni indigene per i disturbi del climaterio e anche per la ninfomania degli equini. Il nome botanico è riferito all’aroma delle infiorescenze che respingerebbe gli insetti.

La cimicifuga non contiene isoflavoni ma glicosidi triterpenici (non sono fitoestrogeni). Ha attività recettoriale selettiva: ha effetto osteoprotettivo e agisce sul sistema nervoso centrale riducendo le vampate e l’ansia; non ha effetti di nessun tipo su endometrio e ghiandola mammaria. Non ha però effetto sul colesterolo infatti i livelli di colesterolo e trigliceridi restano invariati.  Possiamo concludere che la cimicifuga  pare agire principalmente come neuromodulatore, riduce le vampate ed ha una buona azione rilassante. Il suo impiego può essere considerato sicuro anche in presenza di fibromi uterini e malattie fibrocistiche al seno. Ne è invece sconsigliato l’utilizzo in caso di disfunzioni epatiche o problemi gastrici.

Altri rimedi da non sottovalutare

  • Negli ultimi anni, ricercatori giapponesi hanno studiato e approntato un estratto purificato di polline (privo di ormoni e di azione simil estrogenica) che migliora la condizione emotiva della donna in menopausa ed è utilizzabile senza limitazioni anche da persone che hanno storie pregresse di tumore al seno e anche da chi sia attualmente in cura con tDisturbi della menopausa, quali piante utilizzare?rattamenti antitumorali (es. tamoxifene).
  • Anche l’omeopatia può risultare di aiuto (Belladonna, Gloinum, Aurum muriaticum etc). La cosmesi si è occupata sempre più di formulare preparati per uso topico adatti ai problemi di secchezza vaginale e anche di perdita di elasticità dei tessuti cutanei.

 

 

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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