È un mezzo di trasporto, ma anche un hobby e uno stile di vita che appassiona sempre più italiani. In effetti, la moto ha un fascino davvero particolare. Ma non è esente da pericoli, al contrario. Per tutelarsi, è importante difendere in maniera specifica ogni area del corpo. Ecco come.
Per la testa, il casco
È la parte più nobile del corpo e la più vulnerabile in caso di cadute dalla moto. Per questa ragione è fondamentale proteggerla in ogni situazione, indossando sempre il casco allacciato. Del resto, è obbligatorio anche per legge. Esistono due tipi principali di casco: quello integrale, cioè chiuso davanti, dietro e sul mento, e quello jet, aperto sul mento. L’ideale è optare sempre per la versione chiusa perché attutisce meglio i colpi e soprattutto protegge anche viso, bocca e mento. Il casco, in ogni caso, deve essere della misura giusta, cioè deve aderire quanto più possibile alla testa e al volto. Indipendentemente dal modello è bene prestare attenzione ai materiali. Per quanto riguarda la parte esterna, i caschi migliori sono quelli in fibre composite (carbonio, kevlar, vetro) poiché sono leggeri, ma più resistenti. L’interno deve essere ben imbottito perché deve distribuire e attutire la forza d’urto in caso di impatto.
Per gli occhi, la visiera
Quando si va in moto possono bastare un moscerino o un granello di sabbia per irritare l’occhio e causare lacrimazione, rossore, bruciore, che possono far rischiare di perdere il controllo del mezzo. Ecco perché è utile abbassare sempre la visiera del casco. Andrebbe scelta in materiale plastico, trasparente, antigraffio e antiappannamento. Le visiere dovrebbero essere anche antiriflettenti, così da respingere i raggi solari. Se la visiera non risponde a tutti questi requisiti, si possono indossare gli occhiali da sole. Vanno bene anche i modelli normali, l’importante è che non siano in metallo e che abbiano lenti di vetro infrangibile o di vetro non vetro, altrimenti si rischia di tagliarsi in caso di rottura. Il consiglio comunque è di comprarli nei negozi specializzati, per essere certi di fare la scelta giusta.
Per il collo, il colletto
Il collo, quando si va in moto, è spesso soggetto a piccoli traumi e contratture muscolari. Molte volte il problema è causato dal repentino passaggio di temperatura, che dà origine al classico torcicollo, o dalle posture viziate. Anche le strade sconnesse, le frenate brusche e i colpi possono danneggiare la zona. Per evitare i problemi muscolari è sempre bene fare delle pause durante la guida e vestirsi in modo adeguato. Inoltre, chi ha la tendenza a soffrire di questi problemi può indossare foulard o sciarpe per isolare bene la parte. Per quanto riguarda la protezione del collo da traumi più severi esistono due linee di pensiero. C’è chi ritiene sia meglio non limitare in alcun modo i suoi movimenti e, quindi, non indossare alcuna protezione. D’altro canto è anche vero che il collo, nonostante la sua enorme mobilità e flessibilità, non è in grado di proteggersi sempre e in modo assoluto. Per questa ragione, c’è chi pensa sia meglio difenderlo, indossando gli appositi colletti imbottiti, che si allacciano sotto il casco e che avvolgono tutta la parte.
Per la colonna, le imbottiture
Un’altra zona a rischio è sicuramente la spina dorsale. Per questo, da tempo si usa una protezione apposita per la moto. Assomiglia alla corazza dei coccodrilli: è semirigida ed è formata da un insieme di lamelle collegate fra loro con snodi; in questo modo protegge come un guscio, ma non impedisce la mobilità della parte. In caso di cadute evita che la zona entri direttamente a contatto con il suolo o con ostacoli. La protezione è di grande utilità anche per ridurre la probabilità di tagli, graffi ed escoriazioni. Inoltre, facilita la scivolata e impedisce il contatto diretto fra tessuti e pelle. Da qualche anno sono disponili anche airbag protettivi che, al distacco del pilota dalla moto, si gonfiano immobilizzando la schiena e il collo.
Per le mani, i guanti
In caso di caduta dalla moto è spesso la prima zona che picchia a terra. Ma è anche quella più soggetta alle condizioni atmosferiche, a colpi inaspettati (come un sasso), a screpolature. Inoltre, è la parte che può limitare i danni in caso di incidente: se si appoggiano la mani a terra, si attenuano i colpi per altre aree. Ma se le mani non sono protette, istintivamente le si ritrae. Per tutte queste ragioni, è indispensabile proteggere sempre le estremità superiori, anche d’estate. La parola d’ordine è: guanti. I migliori sono quelli in pelle dotati di protezioni in fibra di carbonio o altri materiali resistenti su nocche e palmi. È fondamentale che siano della misura giusta e non siano troppo ingombranti: altrimenti si è impacciati nei movimenti e si perde sensibilità.
In moto attenzione anche a gambe e piedi
Se si cade dalla moto è possibile anche procurarsi dei danni alle gambe. Ecco perché i pantaloni tecnici sono dotati di imbottiture interne e protezioni esterne che difendono in modo particolare la zona delle anche e delle ginocchia. Esistono anche protezioni singole, che si possono acquistare e indossare sotto o sopra i normali capi di abbigliamento. Infine, i piedi, come le mani sono parti molto esposte, non solo in caso di caduta. Possono sbattere contro muretti o anche solo contro l’asfalto. Il modo migliore per proteggerli è indossare un paio di stivali tecnici con protezioni in ferro in punta e gusci nella zona delle dita. Il plantare può avere un’anima rigida, ma deve risultare comodo e consentire una buona sensibilità sul freno. Inoltre, si possono sistemare anche dei parastinchi e dei paramalleoli per garantire una protezione ancora maggiore.