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5 mantra da praticare per vivere meglio il presente

In sanscrito la parola “mantra” significa letteralmente “strumento per liberare la mente”.

In effetti, fin dall’antichità, il mantra è una vera e propria pratica utile per migliorare la meditazione, l’attività della mente e sperimentare benefici a livello spirituale.

Nella maggior parte dei casi i mantra possono essere tradotti, ma allo stesso tempo il loro valore è determinato proprio dalla qualità del suono originale.

È incredibile pensare come nonostante la brevità di alcuni (formati anche solo da una sillaba), la loro intensità sia tale da cambiare fino a mille dei nostri pensieri.

Alcuni mantra vanno recitati a voce alta, altri semplicemente ascoltati.

Talvolta basta pronunciare i mantra senza che vengano accompagnati da ulteriori attività, in diversi casi invece si collegano alla respirazione e a visualizzazioni.

In poche parole i mantra, che siano una parola o una frase più lunga, risvegliano la coscienza spirituale di ognuno.

Come agiscono i mantra

L’attività dei mantra è legata al concetto per cui il suono è vibrazione. E tutte le cellule del nostro corpo vibrano. Tutto nell’universo vibra con il proprio ritmo.

Ecco che anche i pensieri si manifestano apparendo come vibrazioni, a cui corpo e coscienza rispondono di conseguenza.

Mantra: cosa dice il proverbio?

Attenzione a ciò che desiderate, perché potreste ottenerlo.

Ad affermarlo fu la scrittrice Marion Zimmer Bradley che, anche senza fare direttamente riferimento al potere dei mantra, centrò il punto.

È come se il mantra “sostituisse” il pensiero, anzi oltre mille pensieri poiché è in grado di raccogliere in sé un’unica credenza positiva, poiché dà pace e consapevolezza.

Spesso la nostra attenzione è fissata su diversi oggetti o attività contemporaneamente e questo non consente di concentrarsi completamente su ciò che è importante lasciando fuori immagini e pensieri negativi.

Ecco alcuni esempi pratici su come raccogliere la propria energia, dandole più potenza.

“OM”: il mantra per concentrarsi e placarsi

Per gli induisti e i buddhisti “Om” corrisponde al suono primordiale dell’Universo ed è anche per questo che viene considerato il mantra sacro per eccellenza.

In sanscrito si pronuncia “a-u-m” e rappresenta la trinità dell’induismo, poiché:

  • A per Brahma è il creatore
  • U per Vishnu è il conservatore
  • e M per Shiva è il distruttore

Allo stesso tempo per le Unipasad vediche, ovvero i discorsi del Buddha, corrispondono a:

  • A è collegata allo stato di veglia, il mondo fisico percepito attraverso i sensi
  • U è collegata allo stato di sonno con i sogni, quindi la condizione in cui si entra in contatto con l’inconscio
  • M è collegata allo stato di sonno profondo, attraverso cui si sperimentano verità e beatitudine

Il mantra del suono cosmico di “So ham”

So ham” è tra i mantra più conosciuti e al contempo misteriosi.

Pochi infatti sanno che la sua peculiarità sta nel fatto di avere due manifestazioni, una femminile e una maschile.

“So” corrisponde allo yin, mentre “ham” alla natura yang.

Se si abbraccia il pensiero per cui l’individuo è parte integrante dell’universo, risulterà facile comprendere come un mantra  di questo tipo unisca e la coscienza individuale con la coscienza cosmica. “So ham” infatti si può tradurre con “Io sono lui”, esprimendo il legame puro con il divino.

Risulta molto importante la respirazione esercitata durante la pratica dei mantra, che seguirà questo ciclo:

  • Ritmo naturale, rilassato
  • Proncunciare “So” mentre si inspira
  • Pronunciare “Ham” quando si espira

Respirare in modo calmo e consapevole aiuta ad allinearsi al mantra.

Sii protagonista del mantra con “Io posso”

Particolarmente apprezzata dalla scuola della Programmazione neurolinguistica, la formula “Io sono, io posso” aiuta a creare una realtà in cui ognuno è protagonista e responsabile della propria vita.

Secondo la Pnl ascoltare (432 Hz) o pronunciare una sequenza di affermazioni positive basate sui concetti di ”Io sono, io posso”  ogni giorno per 12 settimane aiuta a ridefinire il dialogo interno/esterno, trasformando i limiti in punti di forza e raggiungendo gli obiettivi prefissati migliorando l’autostima.

“Io ho il potere di scegliere e cambiare, qui e ora”, “Io posso tutto ciò che voglio”, “Io ho il potere di cambiare, creare e respingere” sono alcune delle frasi teorizzate dalla disciplina.

La pratica mantra dell’Ho’oponopono

Il mantra dell’Ho’oponopono è nato nel meraviglioso arcipelago delle Hawaii.

Il processo ancestrale e quello tramandato in occidente differiscono per intenti e formula ma in quest’occasione introdurremo semplicemente le principali caratteristiche.

Innanzitutto in lingua originale le colonne portanti del mantra sono Mahalo, Aloha, Kala, Mihi che in italiano sono state tradotte con “ti amo, mi dispiace, grazie, perdonami”.

Secondo questa filosofia è possibile trasformare l’energia negativa associata a eventi passati (memorie limitanti), ripulendosi e ritrovare la neutralità energetica per un migliore benessere presente.

Per quest’ottimo strumento di pulizia e riarmonizzazione, la recitazione è libera e interpretabile da ciascuno in base al proprio sentire.

I mantra dei principali chakra

I mantra hanno un effetto specifico sui chakra (centri energetici).

I principali sono sette ma secondo la tradizione nel nostro sistema ne esistono infiniti.

Per ora ci limiteremo a illustrare i più conosciuti e i mantra da pronunciare per bilanciarli:

  • Primo chakra (della base). Mantra: Lam
  • Secondo chakra (del sacro). Mantra: Vam
  • Terzo chakra (del plesso solare). Mantra: Ram
  • Quarto chakra (del cuore). Mantra: Yam
  • Quinto chakra (della gola). Mantra: Ham
  • Sesto chakra (del terzo occhio). Mantra: Aum
  • Settimo chakra (della corona). Mantra: Om

Ogni chakra ha determinate funzioni ed è collegato a specifici organi.
Quando si avvertono dolori o malesseri in un punto del corpo, è possibile che il chakra che lo governa “non giri bene”. Ascoltarsi è necessario per capire come mantenere alta la propria energia e preservare il proprio benessere psicofisico.

Approcci e suggerimenti per i mantra

Ci sono due metodi principali per meditare con i mantra; quello laico e quello spirituale.

Per il primo: l’obiettivo è principalmente quello di migliorare il benessere e la concentrazione generale. La spiritualità è una sfera che potrebbe essere toccata, ma potrebbe anche rimanere un aspetto separato.

Essendo un approccio “immediato” sarebbe meglio optare per un mantra nella propria lingua, che veicoli un messaggio che si vuole inserire nella propria mente.

Per il secondo: l’obiettivo è spirituale.
In questo caso si può pronunciare il mantra sia nella lingua originale sia nella propria.

Occorre tempo e pratica per comprendere quali mantra risuonano di più con il proprio sentire e le proprie esigenze, ma anche questo fa parte del percorso di conoscenza, crescita e consapevolezza.

Non da meno occorre sottolineare come pronunciare i mantra con una certa velocità e in una data posizione cambi l’effetto prodotto.

Meditare seduti con le palpebre abbassate, per esempio, è il metodo più “formale” mentre farlo in piedi e a occhi aperti è “informale”.

Ripetere velocemente i mantra avrà inoltre un potere “energizzante” (attivazione delle onde gamma) mentre scandirli lentamente aiuterà a calmarsi (attivazione onde theta).

Dubbi o curiosità?

Scrivetemi qui per saperne di più.

La prossima settimana torneremo ad affrontare il tema, concentrando il dialogo sui chakra e alcuni metodi per riattivarli.

About Valentina Pitozzi

Valentina Pitozzi, giornalista e divulgatrice olistica Laureata in Scienze Antropologiche ed Etnologiche, collabora con agenzie di comunicazione, giornali e blog in qualità di giornalista e copywriter. Da sempre interessata ai temi del benessere e dell’equilibrio della persona ha intrapreso lo studio di diverse discipline olistiche tra cui il Thetahealing e il Dien Chan. Nulla di esoterico: queste tecniche si occupano di capire le disarmonie dell’organismo, lavorando sulla radice. Autrice di due libri in uscita, la sua frase è: “Le parole sono energia” e la sua mission è occuparsi di linguaggio consapevole.

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