Pet in Italia: un animale su tre ha un animale domestico. Parliamo di animali da compagnia: nel Bel Paese sono circa 60 milioni, sulla base delle stime che ci sono pervenute. Assalco, l’Associazione nazionale imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia, ha pubblicato l’anno scorso un report in argomento. La tendenza risulta confermata dai dati Eurispes, raccolti nel gennaio 2019.
Pet in Italia: aumentano gli animali non convenzionali
E’ aumentato, del resto, il numero di animali non convenzionali: non si vive soltanto con cani e gatti, dunque, ma anche con animali esotici, come uccelli, pesci, conigli e tartarughe.
Pet in Italia: l’importanza dell’animale domestico
E’ in crescita il numero dei Pet presenti con noi nelle nostre case. A oggi, siamo a quasi 60.500.000 di esemplari. Ma quali sono i preferiti? Oltre a cani e gatti (circa 15 milioni in tutto), ci sono anche pesci (circa 30 milioni), piccoli mammiferi e rettili (poco più di 3 milioni) ed uccelli (quasi 13 milioni).
Pet in Italia: i dati Eurispes
I dati Eurispes mostrano un’Italia particolarmente “pet friendly”: il 33,6% degli italiani possiede almeno un animale domestico. Ma c’è di più. E’ aumentato, rispetto allo scorso anno, il numero delle famiglie con più animali.
Sono sempre più presenti, come detto, gli animali non convenzionali. In particolare, tra le famiglie che hanno almeno un pet, il 40,6% possiede cani; il 30,3% gatti; il 6,7% uccelli; il 4,9% pesci; il 4,3% tartarughe; il 2,5% conigli; il 2% criceti; l’1,3% cavalli; l’1,1% rettili; lo 0,4% asini.
Pet in Italia non convenzionali: medici veterinari specializzati
Una più accurata regolamentazione è resa necessaria dall’aumento del numero di animali domestici non convenzionali. La normativa risulta essere ancora piuttosto carente e limitata, dal momento che menziona soltanto cani e gatti. In più, dovrebbero essere implementati gli strumenti e la “cultura” del possesso responsabile di tali animali; queste specie non convenzionali, come conigli, tartarughe, pappagalli, hanno bisogno di cure differenti da quelle per i pet più comuni e, di conseguenza, di medici veterinari specializzati.
Il coniglio è il mammifero più scelto dopo cane e gatto
Il coniglio è il terzo mammifero presente nelle case degli italiani dopo cane e gatto. Molti purtroppo sottovalutano l’importanza di affidarlo a veterinari esperti: essi ignorano la necessità dell’animale di ricevere “cure specifiche”.
La dottoressa Amelia D’Ambrosio, medico veterinario specializzato nella cura di animali esotici non convenzionali ha spiegato il motivo.
Queste le sue parole: “A volte si sottovaluta l’importanza di visite periodiche, perché il nostro coniglio ‘sta bene’. Si è ignari del fatto che tali animali possono avere parassiti intestinali, cutanei o sviluppare patologie dentali, perché li alimentiamo nel modo sbagliato. Attuare visite di controllo permette di gestirli e alimentarli in modo corretto, ma soprattutto significa fare prevenzione. Per esempio, con l’arrivo della primavera, è consigliabile vaccinare i propri conigli per Mixomatosi, MEV-1 (malattia emorragica virale tipo 1) e MEV-2 (malattia emorragica virale tipo 2). Con l’aumento delle temperature, infatti, aumenta anche il numero di insetti, pungitori e non, che possono trasmettere queste malattie, per le quali non esiste una cura specifica; l’unica arma che abbiamo è prevenirle con la vaccinazione. Grazie alla mia collaborazione con molti centri del territorio campano, mi capita quotidianamente ormai di affrontare qualsiasi esigenza di cura per gli animali più esotici, dagli interventi di chirurgia preventiva e non, agli esami diagnostici, dalla radiologia fino all’ odontostomatologia. Viste le importanti finalità di compagnia di tali animali, lo scopo è ormai quello di offrire loro le migliori qualità di cure possibili”.