Rinoplastica o rinofiller? Tecniche a confronto per un naso tutto nuovo
Quando è imponente si dice che contribuisca a dare personalità, ma se proprio non ci piace c’è poco da fare: bisogna “trasformarlo”. Stiamo parlando del naso e delle possibilità offerte dalla medicina e dalla chirurgia estetica per renderlo più armonioso nel contesto del viso.
Gli interventi per modificare il naso sono gettonatissimi, si collocano al secondo posto (dopo quelli al seno) nella classifica degli interventi di chirurgia estetica più richiesti e riguardano, a pari merito, sia gli uomini che le donne.
Rinoplastica e Rinofiller
Ma se fino a qualche anno fa l’unico modo per trasformare un naso era ricorrere all’intervento di rinoplastica, oggi esiste il rinofiller: un’altra opportunità, meno invasiva che per questo permette interventi più limitati, ma comunque utile a migliorare le linee di un naso un po’ troppo di carattere.
Per capire le differenza tra le due tecniche, verificare quali vantaggi e svantaggi presentano e come ci si può orientare nella scelta abbiamo sentito il dottor Giuseppe Picarella, chirurgo membro della Società Italiana di Chirurgia Estetica.
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Rinoplastica: il chirurgo fa la differenza
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“Nel corso del tempo l’intervento è cambiato”, spiega Giuseppe Picarella. “Fino a qualche anno fa si utilizzava principalmente la cosiddetta tecnica chiusa, in cui si introducono gli strumenti attraverso le narici. Oggi si ricorrere anche all’incisione della columella (quella porzione di tessuto che separa le narici alla base del naso n.d.r.) e che permette di intervenire a cielo aperto, in modo da avere una visione completa di tutte le strutture interne del naso, sia ossee che cartilaginee”.
Trattandosi di un intervento molto diffuso talvolta siamo portati a considerarlo, a torto, una banalità. In realtà, per la sua struttura complessa, il naso è un organo molto delicato che, prima ancora di rispondere a certi canoni estetici, deve rispettare pianamente tutte le sue caratteristiche funzionali. Insomma non dimentichiamoci che il naso è l’organo dell’olfatto ed è parte integrante del sistema respiratorio.
Rinoplastica e rinofiller: tutto inizia dalla visita
“Per questa ragione è fondamentale la visita preoperatoria in cui non solo si valutano le deformità esterne, ma anche eventuali difficoltà respiratorie”, spiega il chirurgo che opera a Milano, Reggio Calabria e Messina. “L’intervento infatti non solo permette di migliorare i difetti estetici ma anche funzionali come la cattiva respirazione dovuta a una deviazione del setto o all’aumento delle dimensioni dei turbinati (ipertrofia). In questi casi è necessario riposizionare il setto cartilagineo e osseo e, se necessario, asportare le parti deviate. La riduzione dei turbinati (turbinectomia) può essere eseguita con varie metodiche: asportazione chirurgica, laser, elettrocoagulazione. Dal punto di vista estetico invece, di solito chi si sottopone a rinoplastica lo fa per ridurre i volumi del naso, eliminare gibbosità, correggere le asimmetrie, la punta che tende verso il basso o narici troppo grandi”.
Insomma un naso va studiato a fondo e riprogettato sulla base dell’anatomia del viso, senza stravolgimenti, ma apportando quelle correzioni capaci di rendere l’insieme più armonioso. Ed è proprio durante la visita che si decide, insieme al chirurgo, se un naso ha davvero bisogno di un intervento di rinoplastica oppure se, per renderlo più gradevole è sufficiente una seduta di rinofiller.
Gli esami prima dell’intervento
Per sottoporsi alla rinoplastica, come per ogni intervento chirurgico, sono necessari alcuni esami:
- Esame completo del sangue
- Elettrocardiogramma
- Rx del torace
- A volte può essere necessaria una Tac del cranio.
L’intervento e la medicazione
- La rinoplastica può essere eseguita, a seconda della tipologia di intervento, in anestesia locale con sedazione, oppure in anestesia generale. Nel primo caso il ricovero viene effettuato in regime di Day-Hospital mentre nel secondo è prevista una degenza di 24 ore.
- Le incisioni vengono eseguite all’interno del naso per accedere alle cartilagini e alle ossa dove avviene l’intervento o di riduzione (naso troppo grande e gibboso) o di ingrandimento.
- Nel caso in cui sia necessario ingrandire la zona vengono utilizzate o delle protesi oppure vengono eseguiti degli innesti di cartilagine o di osso prelevati dal paziente stesso.
- Dopo l’intervento, all’interno delle narici, si posizionano dei tamponi il cui scopo principale è distendere la mucosa . Questi tramponi vengono rimossi al momento delle dimissioni.
- Inoltre, si posiziona una mascherina termolabile che viene modellata sul naso del paziente per fare in modo che mantenga la forma ottenuta con l’intervento. Questa mascherina può essere tolta dopo 7 giorni.
Presentabili dopo qualche giorno
È normale la comparsa di gonfiori e di ecchimosi nelle prime 24 ore; si tratta di esiti che scompaiono nell’arco di 5-10 giorni, quando si può tornare alle normali attività. Il risultato si potrà apprezzare già dopo un paio di settimane, ma il naso si può dire guarito dopo 20-30 giorni dall’intervento.
Le complicanze invece sono rare, quando si verificano di solito si tratta di reazioni all’anestesia o dell’instaurarsi di un’infezione che però viene controllata con l’utilizzo di antibiotici.
Qualche consiglio: massaggi e niente sole
- Per accellerare la guarigione si consiglia di massaggiare la zona almeno un paio di volte al giorno, anche per drenare eventuali ristagni di liquidi.
- Inoltre, per qualche mese bisogna evitare l’esposizione diretta al sole.
Rinoplastica e rinofiller, a volte basta quest’ultimo
La rinoplastica ha il grande vantaggio di essere un intervento che produce un risultato definitivo, quindi se eseguito dalle mani di un chirurgo esperto, è il modo per risolvere il “problema naso” una volta per tutte.
Non tutti i pazienti però optano per questa scelta: la paura di affrontare un intervento chirurgico, ma anche i costi da sostenere o l’ansia di affrontare la convalescenza sono tutti motivi per decidere di imboccare la strada del rinofiller.
Detta anche rinoplastica liquida consente un rimodellamento non chirurgico e quasi indolore, anche se a tempo determinato. Consiste in una serie di iniezioni di acido ialuronico nel naso, mirate alla correzione dei difetti. Anche in questo caso, la valutazione dello specialista è fondamentale per stabilire i dosaggi necessari e le aree di impianto, in modo da ottenere un risultato personalizzato.
Quali riusultati si ottengono
“Con questa tecnica non possiamo ridurre un naso troppo grande o troppo lungo e, naturalmente, meno che mai intervenire sulle strutture interne”, spiega il dottor Picarella. “L’impianto però permette di riempire le aree irregolari. Per esempio l’infiltrazione sulla linea dorsale del naso corregge bene una gibbosità, allo stesso modo si può modificare l’angolo compreso tra naso e fronte, così come è possibile rimodellare una punta a bulbo, o rivolta verso il basso, In definitiva il profilo diventa più gradevole”.
Il tutto senza esami di laboratorio, ricovero, chirurgia e fastidi post intervento; il rovescio della medaglia riguarda la durata del risultato che non va oltre i due o tre mesi.
Rinoplastica e rinofiller a confronto
Rinoplastica Vantaggi
- Permette di intervenire sui difetti estetici
- Permette di intervenire sui difetti funzionali
- Permette una progettazione “su misura”
- Il risultato è definitivo
Rinoplastica Svantaggi
- È un intervento chirurgico vero e proprio
- Il post intervento presenta qualche fastidio
- Per apprezzare il risultato ci vuole qualche settimana
- Il costo è di circa 6.500 euro
Rinofiller Vantaggi
- Trattamento poco invasivo che non necessita di anestesia
- Non è particolarmente doloroso e non lascia segni
- Il risultato è immediato
- Il costo è più contenuto: 350 euro circa
Rinofiller Svantaggi
- Non è possibile ridurre le dimensioni del naso
- Non è possibile intervenire sulle parti ossee e cartilaginee
- Il risultato dura solo qualche mese
- A conti fatti non è economico come potrebbe sembrare
Consulenza del dottor Giuseppe Picarella, chirurgo estetico a Milano, Reggio Calabria e Messina