Naso: le patologie nasali insorgono di frequente durante l’infanzia; la realtà è che, trattate nel modo sbagliato, spesso diventano croniche. Il naso deve essere rispettato nel suo ciclo fisiologico. E’ noto, infatti, che le narici, al fine di lavorare meglio, sovente funzionano a turno. Il naso non opera mai al 100% con l’una e con l’altra in contemporanea. E’ per questa ragione che risulta essere un errore utilizzare decongestionanti in entrambe le narici.
Naso: la percezione degli odori è molto utile agli animali
L’olfatto è nato agli albori dell’evoluzione. Edward W. Wilson, sociobiologo, indicava gli odori come la più antica forma di comunicazione, tra le cellule di batteri primordiali. Sono molte le specie animali che ancor oggi si procurano il cibo basandosi sulla percezione degli odori. C’è di più: quest’ultima è vitale, quando è necessario a tali creature andare alla ricerca di una compagna, delimitare il proprio territorio oppure avvedersi della presenza di un predatore nemico.
Naso: è meno sviluppato nell’uomo
E’ altrettanto noto come il cervello umano si sia sviluppato maggiormente nel lobo frontale, a discapito dei bulbi olfattivi. Ne consegue la minore capacità di percepire e riconoscere gli odori: a livello evolutivo, una maggiore intelligenza ha reso meno necessario basarsi sui sensi al fine di sopravvivere: nel meccanismo è compreso l’olfatto. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che la prerogativa principale del naso gli è rimasta: quella di permettere anch’esso (le vie aeree superiori sono costituite dal naso esterno e cavità orali) la respirazione, che è imprescindibile.
Naso: la parola agli esperti
Massimo Landi, presidente dell’Accademia italiana di Citologia nasale (Aicna), si è espresso in questo modo: “A dispetto di ciò, le malattie che coinvolgono il naso, riniti, sinusiti, poliposi, etc. etc., sono spesso relegate a disturbi minori, mentre in realtà la qualità di vita del paziente con sintomatologia nasale non è buona: la cattiva respirazione impedisce di dormire bene con conseguenti ridotte prestazioni scolastiche e lavorative o di fare attività fisica”.
Naso è anche una località
A Naso, in provincia di Messina, ha avuto luogo il primo congresso nazionale, inter-accademico, delle accademie di Rinologia e Citologia nasale, dal 5 all’8 settembre 2018. Queste le parole di Landi: “Al Congresso si è parlato del naso a 360 gradi, sia per quanto riguarda le aree mediche, sia quelle chirurgiche e particolare rilevanza ha avuto lo studio della citologia nasale, metodica molto utile per un precoce inquadramento delle patologie nasali nella prima infanzia, periodo nel quale molte si originano, evitando un’evoluzione della malattia. Secondo l’Oms, nel 2020 il 50% dei bambini sarà allergico ma, già oggi in pediatria, si stima che la rinite allergica sia compresa tra il 10 e il 20% andando ad aumentare nella popolazione adulta. Occorre poi considerare che la rinite allergica è spesso l’anticamera dell’asma nelle età successive ed è pertanto importante il suo corretto inquadramento per valutare gravità ed evoluzione”.
Naso sottovalutato
Matteo Gelardi, presidente dell’Accademia italiana di Rinologia (Iar), ha dichiarato: “Proprio perché il naso è spesso dimenticato e ridotto al rango della Cenerentola del corpo umano, anche i pazienti sono portati a sottovalutare i suoi disturbi anche se tutti, almeno una volta nella vita, hanno un episodio di rinite.
Occorre ricordare che il naso non funziona mai al 100% in entrambe le narici; a regolare il funzionamento è il ciclo nasale fisiologico con alternanza di attività e riposo e decontaminazione delle cavità nasali della durata di circa 4-6 ore, condizionata anche dalla posizione del nostro corpo. La decontaminazione è una sorta di pausa di cui il naso ha necessità, vista la sua continua attività di filtro di circa i 15 mila litri di aria che mediamente vengono respirati ogni giorno. A seconda di dove si vive e il periodo dell’anno, la mucosa nasale si trova a combattere (virus, batteri, smog, pollini, polvere, etc. etc.). Per questo necessita di un momento di tregua, tempo necessario per ‘decontaminarsi’.
Il ciclo nasale fisiologico serve a comprendere perché è importante impiegare in modo corretto, nei tempi e nei modi, i decongestionanti nasali e gli spray nasali in generale. I decongestionanti, se somministrati contemporaneamente in entrambe le cavità nasali, fanno saltare questo ciclo fisiologico portando nel giro di qualche settimana alla rinite medicamentosa, caratterizzata dalla chiusura contemporanea di entrambe le cavità nasali. Quindi i decongestionanti non vanno usati per più di una settimana e mai contemporaneamente in entrambe le narici.
Un altro errore comune è nel modo di somministrazione degli spray nasali in generale che può portare a episodi di sanguinamento (epistassi). Infatti, nella porzione anteriore del setto nasale è presente una piccola regione chiamata locus valsalvae, dove i vasi sanguigni si incrociano ed è una zona molto suscettibile alle emorragie dovute a impatto traumatico dei dispositivi medici. Per evitare epistassi (sanguinamenti) è bene evitare di traumatizzare la mucosa del setto nasale durante il trattamento con lo spray nasale”.