Claudio Piersanti, di fughe e di ritorni, di amori spezzati e ricomposti
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Claudio Piersanti, di fughe e di ritorni, di amori spezzati e ricomposti

05/03/2022
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Premio Mastercard Letteratura 2021: vince Claudio Piersanti con “Quel maledetto Vronskij”, un romanzo puro, su un sentimento d’amore fedele, oltre il tempo (E. Trevi).

Così è: tra le pagine dell’autore troviamo e ritroviamo un sentimento inossidabile, di quelli che nulla può scalfire, nemmeno la delusione, nemmeno la rabbia.

Esempio assai raro, al giorno d’oggi, in un quotidiano in cui vince la frenesia, in cui il tempo dell’attesa è considerato sprecato, inutile.

Claudio Piersanti, invece, senza far ricorso a personaggi etichettabili come eroi ( quale uso ed abuso si fa di questa parola!) si sofferma a descrivere i giorni sempre uguali di chi ha costruito la sua esistenza su certezze antiche, sulla qualità del lavoro, sulla trasparenza nei rapporti con gli altri.

Poiché il mondo reale spesso presenta conti che non si vorrebbero pagare, anche esistenze con fondamenta così sicure possono essere scosse da terremoti esistenziali e del tutto rovesciate: è però un errore, secondo il messaggio che ci trasmette l’autore, ripiegarsi su se stessi e piangere rinunciando a reagire, dal momento che c’è sempre qualcosa di imprevedibile che potrebbe sorprenderci.

La virtù della gentilezza celebrata nel protagonista di Claudio Piersanti

Giovanni, mite protagonista della storia, è un uomo che si ritiene soddisfatto della propria vita, anche se questa si è mostrata talora difficoltosa.

Sposato con Giulia, profondamente innamorato di lei e ricambiato, l’ha sposata nonostante lo scontento dei suoceri, che avrebbero voluto per la figlia qualcosa di meglio di un tipografo.

Dedito con passione al suo lavoro, ha subito i contraccolpi della crisi della carta stampata ed è stato licenziato, ma non si è arreso ed ha aperto una piccola tipografia in città, anche grazie all’aiuto economico imprevisto di uno zio bizzarro.

Si tratta di un lavoro che non gli lascia grande spazio di soddisfazione, basato com’è sulla stampa di cataloghi di mobili o di offerte dei supermercati, ma Giovanni non si lamenta, non è nel suo stile.

Troppo giovane per la pensione, troppo vecchio per una nuova assunzione, sale ogni mattina sul 14, alza la saracinesca della sua piccola proprietà, accoglie con un sorriso tutti i potenziali clienti, tra cui a volte qualche studente che gli chiede la stampa della tesi e mostra a tutti il suo tratto distintivo: la gentilezza.

Di questa sua dote Claudio Piersanti ha fatto una virtù: Giovanni è un uomo comune, forse appartenente a una schiera che non esiste più, forse imbevuto dei valori che la sua famiglia montanara gli ha inculcato, ma nulla si frappone tra lui e il suo desiderio di essere gentile con tutti, sconosciuti o volti noti.

Con Giulia vive in una casa circondata da un giardino da lei amato e curato con passione, trascorre del tempo nella casetta di montagna eredità della famiglia, parla spesso di Lisa, la loro figlia, che continuano a chiamare la Piccola per quanto viva all’estero da tempo.

Su di loro si è abbattuta la scure di un brutto male di Giulia, che li ha costretti a rivedere le loro priorità e a trascorrere molto tempo tra medici e ospedali.

Il loro legame non ha ceduto, lei è tornata apparentemente solare come prima, lui tenace e tenero, devoto e dedito come è nella sua natura.

Ma nulla è certo, Claudio Piersanti ci ricorda che sotto la quieta superficie di un lago si nascondono le insidie peggiori e così è anche per la vita di Giovanni, che un giorno qualunque, tornato a casa, trova di Giulia soltanto poche parole: “Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare”.

E’ l’inizio di una discesa agli Inferi.

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Giovanni e Giulia, un mondo di affetti profondi

Perché è successo? Giulia sembra scomparsa, il suo telefono è muto, anche Lisa sembra non sapere nulla.

Per Giovanni è l’inizio di un tempo sospeso, nel quale cercano di entrare senza successo la cugina Bruna e l’amico Gino: anche adesso che vive l’angoscia più profonda Giovanni mantiene il suo atteggiamento mite, capisce che invadono il suo spazio per aiutarlo, ma il senso di vuoto e di incertezza lasciato da Giulia è incolmabile.

Tornare a casa la sera lo rattrista sempre più, ha lasciato che il giardino si inaridisse, che le erbacce prendessero il posto dei fiori orgoglio della moglie.

Giovanni è un uomo spezzato, ma non arreso: pacato anche nella disperazione, inizia a trascorrere le notti su un divano della tipografia, torna a casa solo per il bucato e il cambio e trova una ragione di vita in un libro di Giulia, Anna Karenina.

E’ una brutta edizione, da tipografo non ha dubbi, eppure lei deve averlo letto e amato, perché ci sono sue annotazioni e sottolineature.

In quelle pagine sente la sua presenza e decide di prepararle un dono per quando tornerà: riscriverà l’intera storia, più di mille pagine, in un bel carattere Bodoni, la stamperà e rilegherà in modo elegante per lei, un’edizione unica.

Al contrario di Penelope, che tesseva di giorno e disfaceva di notte la sua tela in attesa del ritorno di Ulisse, Giovanni procede solo in avanti e notte dopo notte entra nel vivo della storia e delle vite dei suoi personaggi.

Quando incontra Vronskij, l’amante di Anna, colui che ha messo a nudo le sue fragilità e la sua insoddisfazione coniugale, Giovanni improvvisamente ha paura, prova rabbia e impotenza, temendo che anche Giulia abbia trovato un maledetto Vronskij e che questi gliel’abbia rubata.

Nonostante l’iniziale fiducia in un ritorno anche l’amico Gino e la moglie sono ormai convinti che la donna se ne sia andata per sempre e tentano di avvicinare a Giovanni nuove donne, ma l’esito è fallimentare.

“Loro due erano fatti per passare il tempo insieme, perché soltanto così si sentivano completi. Amavano le stesse canzoni, gli stessi film, gli stessi colori, gli stessi profumi. Da ragazzi quasi si vergognavano di mostrarsi così uniti. Si sentivano antiquati e statici perché tutti gli altri si separavano di continuo mentre loro restavano sempre insieme.”

Giulia è sempre stata la sua parte complementare, Giovanni non può scordarlo: vorrebbe solo capire, darsi delle risposte, trovare ancora una traccia di lei nella sua vita, perchè Giulia non è donna da colpi di testa improvvisi, da tradimenti, da scelte non meditate.

La risposta a tutte le sue domande arriverà solo dopo molti mesi, nel momento in cui deciderà di provare a smettere di aspettare.

Allora Vronskij assumerà connotati precisi, sarà un nemico reale più facile da affrontare e provare a sconfiggere, dopo averlo incontrato nelle pagine dell’elegante edizione di Anna Karenina terminata per Giulia.

Claudio Piersanti racconta con le stesse qualità che ha scelto per il suo protagonista, la gentilezza e l’eleganza, il tempo trascorso da Giovanni nell’attesa, nella speranza che ogni Ulisse possa tornare alla sua isola, se lo desidera.

Non tutto si può avere nella vita, ma la speranza sì, quella ci è data senza risparmio, per arrivare a sconfiggere la paura e la paura di avere paura.

Claudio Piersanti, di fughe e di ritorni, di amori spezzati e ricompostiAUTORE : Claudio Piersanti 

TITOLO : Quel maledetto Vronskij

EDITORE : Rizzoli

PAGG. 234        EURO 18,00  (disponibile versione eBook euro9,99)

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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