Skincare: come organizzare una routine perfetta tra verità e falsi miti

Skincare: come organizzare una routine perfetta tra verità e falsi miti

Skincare: come organizzare una routine perfetta tra verità e falsi mitiIl progetto che ha portato alla nascita di SKINCARE (Red edizioni, pp. 144, € 18,00) parte dal blog e dal profilo Instagram della Beautycologa Marilisa Franchini, una cosmetologa che si occupa attivamente di divulgazione scientifica in ambito cosmetico.

Il suo libro è un viaggio approfondito che ci conduce alla scoperta del più aggiornato pensiero scientifico in ambito cosmetico.

Un percorso semplice, scherzoso e allo stesso tempo attento che ci racconta tutto quello che c’è da sapere per organizzare una “Skincare Routine” perfetta.

Il lettore capirà per prima cosa come inquadrare il proprio tipo di pelle tra i vari esistenti.

Dopo di che imparerà a organizzare la propria Skincare Routine al meglio, analizzando i tre momenti fondamentali: la detersione, l’idratazione e la protezione dai raggi UV, ai quali si potrà aggiungere l’esfoliazione per ottenere risultati ancora più soddisfacenti.

Il libro continua poi con una analisi di molte terminologie usate dal marketing e dei falsi miti che popolano il mondo della Skincare e si conclude con una serie di tips utili per ogni tipo di pelle.

Skincare

L’obiettivo della skincare routine è aiutare la pelle a stare bene, a ritrovare il suo equilibrio, a bilanciarsi nel modo corretto.

La skincare routine non deve essere necessariamente complessa.

Anche se negli ultimi anni è diventato di moda il metodo coreano, caratterizzato addirittura da dieci o più passaggi, è possibile prendersi cura della propria pelle anche con una routine molto semplice.

Infatti, i must have di una buona skincare, cioè quello che non deve mai mancare, sono:

  • il detergente, perché aiuta a rimuovere dalla pelle lo sporco, l’eccesso di sebo e le cellule morte.
  • la crema idratante, perché apporta sostanze sia acquose sia grasse, aiutando la pelle a ritrovare il suo equilibrio.
  • la protezione solare, perché protegge dai raggi UV che sono dannosi per la pelle e quindi per la salute.

La routine base:

Mattina: detergente, crema idratante, protezione solare (se siete di corsa potete usare una crema che contenga anche dei filtri solari).

Sera: detergente, crema idratante (se per la mattina avete scelto una crema con filtri solari, la sera dovete applicarne una che ne sia priva).

Le regole base della skincare routine

Detersione

Ogni skincare comincia con la detersione.

Step troppo spesso trascurato nonostante sia uno dei più importanti.

È fondamentale perché ci aiuta a rimuovere lo sporco, i residui di trucco, lo smog, l’eccesso di sebo, le cellule morte e i microrganismi nocivi che possono essersi depositati sulla nostra pelle.

È però anche lo step della skincare che può danneggiare di più la pelle.

Questo perché i detergenti contengono i tensioattivi che, insieme allo sporco grasso, portano via anche sostanze protettive, parte del nostro film idrolipidico, senza differenza di sorta.

I detergenti

In linea generale si possono dividere in 2 grandi gruppi: quelli che agiscono per contrasto e quelli che agiscono per affinità.

  • I detergenti per contrasto, che sono i più comuni, puliscono la pelle grazie all’azione di tensioattivi che trascinano via lo sporco grasso perché, essendo affini in parte ai grassi e in parte all’acqua, fanno sì che quest’ultima riesca a portarsi via lo sporco grasso. Per questo si dice che detergono in contrasto allo sporco grasso. (Saponi solidi, detergenti liquidi, acqua micellare, detergenti in mousse).
  • I detergenti per affinità, contengono sostanze grasse che si fondono allo sporco grasso, essendo affini, per poi trascinarlo via con sé quando vengono rimosse. Agiscono quindi secondo la regola secondo cui “il simile scioglie il simile”. Questo tipo di detergenti è il più delicato perché una parte dei grassi contenuti nella loro formula dopo il risciacquo rimarrà sulla pelle, restituendole così una quota dei grassi rimossi con la detersione. ( Detergenti oleosi, balsami, burri, oli, latte detergente).

Ogni quanto detergersi?

Ci si dovrebbe detergere il viso 2 volte al giorno, la mattina e la sera, più, se vi serve, quando vi sentite la pelle sporca.

Persone che praticano molto sport o con una fortissima produzione di sebo potrebbero sentire la necessità di lavare il viso anche una volta in più rispetto alle canoniche due.

Alcuni dermatologi consigliano infatti alle persone con una notevole produzione sebacea di detergersi anche 3 volte al giorno.

Idratazione

Per aiutare la pelle a riequilibrarsi e a ripristinare la sua naturale funzione barriera, possiamo utilizzare prodotti che impiegano principalmente due strategie: compensare la disidratazione e compensare la secchezza.

Sembrano la stessa cosa, ma non lo sono:

  • la disidratazione è una mancanza di acqua o, una mancanza di idratazione
  • la secchezza invece è una mancanza di sostanze grasse.

A seconda della situazione della nostra pelle, dobbiamo usare prodotti che, per le loro caratteristiche, riescano a intervenire di più o di meno su ciascuna di queste due problematiche.

Gli ingredienti chiave di questi prodotti sono essenzialmente le sostanze idratanti.

Cosmetici con attività idratante

Le formule cosmetiche che possiamo utilizzare per mantenere la nostra pelle idratata sono numerose:

  • alcune hanno al loro interno soltanto sostanze grasse, come, per esempio, un mix di burri vegetali
  • altre, come i tonici e molti sieri, hanno solo una fase acquosa in cui sono contenuti eventuali attivi
  • altre ancora, cioè le creme, contengono sia sostanze grasse sia una fase acquosa, e per questo rappresentano le formule più complete.

Protezione solare

La protezione solare è senza dubbio uno dei prodotti che non possono mancare tra quelli che usiamo nella nostra skincare routine.

È stato stimato che circa il 90% dell’invecchiamento della pelle è dovuto al sole.

I raggi UV sono quindi una delle principali cause dell’invecchiamento cutaneo precoce, causano rughe profonde, peggiorano la texture della pelle e donano antiestetiche macchie cutanee per via dell’iperpigmentazione.

In più, aumentano le probabilità che insorgano tumori della pelle come il melanoma.

La protezione solare non deve essere usata soltanto da chi ha la pelle chiara, ma da tutti i fototipi, comprese le persone con la pelle nera.

Quale solare scegliere

Per quanto riguarda la scelta di un solare l’ideale sarebbe individuare le forme cosmetiche e le texture più adatte al tipo di pelle.

Per esempio:

  • Chi ha la pelle secca si troverà bene con texture corpose e ricche.
  • Chi ha la pelle oleosa preferirà texture più fluide e leggere, che spesso contengono siliconi.
  • Se il problema sono le rughe e le macchie solari, bisogna assicurarsi sempre che il solare abbia anche una protezione UVA.
  • Chi ha la pelle sensibile, deve fare attenzione alle sostanze che più facilmente causano allergia (avobenzone, octocrylene e oxybenzone).
  • Se si ha la pelle con tendenza acneica, è importante scegliere formule apposite, perché purtroppo spesso i solari tendono a essere troppo densi e a peggiorare questo tipo di problema, soprattutto quelli con filtri inorganici che più facilmente posso ostruire i pori.
  • Se si ha una pelle che tende a disidratarsi, bisogna evitare i solari che contengono alcool (spesso sono spray o molto fluidi): benché ben bilanciati, potrebbero disidratare la vostra pelle in misura maggiore.

Esfoliazione

L’esfoliazione è il passo in più, aggiunto ai 3 step fondamentali (detersione, idratazione e protezione solare), che può fare la differenza.

Non è indispensabile utilizzare prodotti esfolianti, ma se utilizzati migliorano in modo evidente l’aspetto della pelle.

A cosa serve l’esfoliazione

Il compito dei prodotti esfolianti è aiutare la pelle a rinnovare e rimuovere il suo strato più superficiale.

Sono molti i casi in cui una buona esfoliazione può rivelarsi utile, tra cui:

  • La pelle disidratata è spesso spenta e il suo colore tende un po’ al grigio proprio a causa dei vecchi cheratinociti che, non riuscendo a sfaldarsi, si stratificano gli uni sugli altri. In questo caso l’esfoliazione, liberandola dalle cellule morte, aiuta la pelle ad apparire più bella e luminosa. Alcuni esfolianti chimici agiscono anche come veri e propri idratanti, cosa che contribuisce ancora di più a migliorare lo stato della pelle disidratata.
  • Gli esfolianti rientrano tra i prodotti migliori da inserire in una strategia volta a contenere i segni del tempo. L’effetto dato dagli esfolianti chimici, infatti, denaturando le proteine contenute nella nostra pelle, crea una sorta di infiammazione che stimola il normale processo di guarigione, il quale comporta la produzione di nuovo collagene ed elastina, la riorganizzazione delle proteine che costituiscono l’impalcatura della nostra pelle e la rigenerazione di nuovi cheratinociti.  Il risultato di questo processo è che l’epidermide “ringiovanisce” e diventa più densa, più spessa, mentre il derma aumenta di volume.
  • Gli esfolianti sono perfetti anche per ridurre le macchie cutanee perché insieme alle cellule morte riescono a eliminare la melanina che contengono.
  • Utilizzando i cosmetici esfolianti si aiuta la pelle a liberarsi dallo sporco o dai cheratinociti vecchi che bloccano i dotti piliferi. Così facendo si contrasta impurità, punti neri e bianchi, brufoli.

I metodi di esfoliazione

Per esfoliare la pelle, possiamo ricorrere a 3 metodi diversi:

  • esfoliazione meccanica (scrub, spazzole, spugne konjac, panni in microfibra)
  • chimica (a base di acidi)
  • esfoliazione enzimatica (sfrutta l’azione di alcuni particolari enzimi sulle proteine della nostra pelle, al fine di desquamarne lo strato più superficiale)

Skincare: i falsi miti

La cosmetologa Marilisa Franchini ha dedicato un intero capito del suo libro al rapporto tra pelle e falsi miti, smascherando alcune delle “leggende beauty” più famose e che si sono diffuse negli ultimi anni.

Facendo finalmente chiarezza anche sugli argomenti spinosi:

  • Meglio gli ingredienti naturali di quelli sintetici

Sintetizzare una molecola vuol dire ricrearla in laboratorio, magari identica a una presente in natura.

“In un cosmetico possono essere presenti sia ingredienti naturali che sintetici.

Questi ultimi sono realizzati in laboratorio dalla sintesi di una molecola e non per forza sono nocivi, pericolosi o meno efficaci in una formulazione rispetto ai naturali.

Inoltre, le molecole sintetiche possono essere talvolta perfino più sostenibili e rispettose dell’ambiente, senza venir meno alla loro funzione ed efficacia.

Non per forza naturale significa migliore di sintetico. Semplicemente, cambia la provenienza”, dice Marilisa Franchini.

  • I siliconi soffocano la pelle

I siliconi non derivano, come si crede, dal petrolio, ma dal silicio, uno dei minerali più abbondanti sul nostro pianeta, quello che compone la sabbia e il vetro.

Non soffocano la pelle, sono sostanze occlusive che la aiutano a mantenere la sua naturale idratazione creando un film che impedisce l’evaporazione dell’acqua.

I siliconi sono inerti e per questo molto sicuri, non interagiscono con la pelle e dunque vengono tollerati anche dalle pelli più sensibili.

Non sono biodegradabili, ma molti di loro sono degradabili cioè, per opera dei raggi UV, si degradano nell’ambiente in acqua, anidride carbonica e silicio.

“Queste sostanze idratano la pelle in modo indiretto, cioè non apportano acqua sulla pelle, ma evitano che questa si disidrati. Riducono quindi la quantità di acqua che evapora dalla superficie.

Il termine “occlusivo” nell’immaginario comune ha un’accezione negativa: può in effetti far pensare a qualcosa che ostruisce la pelle e la fa soffocare, occlude i pori portando alla formazione di imperfezioni e brufoli.

Ma questo non è il rischio delle sostanze “occlusive” che in realtà creano un film semi-impermeabile sulla pelle trattenendo l’acqua. Agiscono così la vaselina, la paraffina o i siliconi stessi e anche ingredienti naturali come la cera d’api, il burro di karité, la lanolina e lo squalene. Dunque, i siliconi non sono il male assoluto”, spiega la cosmetologa.

  • Meglio usare cosmetici senza conservanti

Un altro grande trend è rappresentato dai prodotti senza conservanti.

Forse prendendo spunto dal mondo dell’alimentare, dove si tende a preferire i prodotti freschi a quelli conservati, alcuni brand del Beauty hanno iniziato a pubblicizzare il fatto che i loro prodotti non contengono conservanti.

Il compito principale di queste sostanze è quello di mantenere sicuri i cosmetici, rallentando o fermando la crescita batterica al loro interno.

Tutti i prodotti che contengono acqua devono essere conservati.

Se il produttore dichiara che un cosmetico è privo di conservanti, è perché in quella formula questa funzione è svolta da altre sostanze non catalogate come conservanti dal Regolamento europeo sui cosmetici.

I prodotti che davvero possono non contenere conservanti sono quelli privi di acqua (anidri) come i burri, gli oli e le polveri.

Tuttavia, in alcuni casi i formulatori inseriscono conservanti anche in queste formule perché con il normale utilizzo esse potrebbero venire contaminate dall’acqua (per esempio, si può scegliere di bagnare un ombretto per modificarne la coprenza o la scrivenza).

  • Chi ha la pelle sensibile deve evitare i profumi

Un’altra categoria abbastanza “maltrattata” è quella dei profumi, guardati male da alcuni beauty guru e anche dai dermatologi perché spesso contengono sostanze allergizzanti.

“La verità è che per fortuna le persone allergiche ai profumi sono poche e il mondo della profumeria ha creato molte fragranze che non contengono allergeni (o meglio, non li contengono in dose superiore alla quantità per cui devono essere dichiarati. Dopo tutto “è la dose a fare il veleno”, e le tracce non fanno male a nessuno, normalmente).

Il fatto è che i profumi rendono i cosmetici gradevoli da usare, e un cosmetico può dimostrare la sua efficacia solo se lo applichiamo con costanza, cosa che un buon odore ci aiuta a fare”, spiega la beautycologa.

  • La pelle si abitua a un cosmetico e diventa “pigra”

“Non è vero, non accade, anche perché la pelle si rinnova costantemente nel giro di un mese.

Tutt’al più sono le sue esigenze a cambiare, e per questo quel cosmetico che andava bene prima sembra poi smettere di funzionare.

Quindi, se vi trovate bene con un prodotto, continuate pure a usarlo”, dice Marilisa Franchini.

Inoltre, qualcuno sostiene che applicando una crema la pelle trova “la pappa pronta” e smette di produrre il film idrolipidico come dovrebbe.

“In effetti la pelle produce più sostanze idratanti quando è disidratata, fornendo l’NMF esattamente dove serve per compensare la disidratazione.

Ma se la vostra pelle è secca, e ha un problema cronico nell’auto-rifornirsi di quel che le serve, non aiutandola non migliorerete certo la situazione”, conclude la cosmetologa.

 

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