Alicia Giménez-Bartlett è la signora del thriller in Spagna, conosciuta ormai ovunque dal momento che i suoi polizieschi sono tradotti in ben quindici lingue.
Minuta e riservata, poco propensa ai clamori pubblici, la scrittrice possiede una forza investigativa sociale non comune, nei suoi romanzi la vita quotidiana prorompe con la sua unicità e, purtroppo molto spesso, con la sua tragicità.
La città che fa da sfondo alle storie narrate è Barcellona, dove la scrittrice si trasferì molto giovane, che appare molto complessa, con uno spaccato sociale ben diverso da quello di cui hanno percezione i turisti che passeggiano nella Rambla o si incantano di fronte alla magnificenza debordante della Sagrada Famiglia.
Barcellona è anche quartieri poveri e difficili, “calles” anguste dove si annida la malavita, uomini e donne che trascinano con difficoltà la loro esistenza sempre in bilico tra ciò che è giusto e ciò che non lo è.
In questa caleidoscopica città vive e svolge il suo lavoro di ispettore di polizia Petra Delicado, che esordì come protagonista nel 1996, dando inizio ad una serie di vicende nelle quali ha sempre il ruolo di protagonista.
La scrittrice, che per alcuni aspetti caratteriali vede in lei il suo alter ego, sta preparando una biografia del suo personaggio, in cui per la prima volta non dovrà portare alla ribalta un colpevole, ma soltanto se stessa.
Arguta e molto intelligente, dalla lingua tagliente e dai modi spesso troppo bruschi, Petra Delicado è un’anti-eroina, non esita a buttarsi nella mischia e ad usare metodi poco convenzionali per portare avanti le sue indagini.
Al commissariato della Policia Nacional conoscono tutti la sua testardaggine e la sua ironia, ma nessuno sa comprenderla come il vice ispettore Fermin Garzon, che la accompagna in tutte le sue indagini.
Nell’ultima fatica di Alicia Giménez-Bartlett, “Mio caro serial killer”, i due devono fare i conti con un terzo incomodo, l’ispettore Roberto Fraile dei Mossos d’Esquadra, la cui presenza al loro fianco viene inizialmente vissuta come una inutile forzatura, un fastidio in più di fronte ad un caso complicato che si trovano ad affrontare.
Vicende di donne nell’ultimo thriller di Alicia Giménez-Bartlett
La quiete apparente di Barcellona viene improvvisamente turbata quando viene rinvenuto il cadavere brutalmente sfregiato di una donna di mezza età, sul cui corpo l’assassino si è accanito senza pietà.
All’ispettore Delicado è affidato il compito di risolvere il giallo, possibilmente in tempi brevi e prima che i media si lancino come squali sulla notizia da dare in pasto ai cittadini.
Di lei si sa che è una donna tosta e indipendente, votata al lavoro quel tanto che basta per mettere in secondo piano il marito e i di lui figli, rinunciando a rientrare a casa e dormendo sul pavimento del suo ufficio per non perdere tempo.
A una vittima dalla vita anonima è difficile associare elementi capaci di rafforzare le indagini, ma lo è ancora di più se ad essa si aggiungono sistematicamente altre donne, uccise per la strada con la stessa brutalità e apparentemente senza una chiara motivazione.
Cosa lega queste vittime ad un unico assassino? Le coltellate mortali sono riconosciute dal Medico Legate come inferte dalla medesima lama e dalla medesima mano, tranne una, l’ultima.
Per l’ispettore Fraire i metodi di indagine di Petra e Firmin sono inconcepibili, basati troppo sulle sensazioni, sull’emotività e sulle intuizioni, elementi tutti che non devono appartenere a chi indaga, che dovrebbe essere invece molto rigoroso, profondamente deduttivo, molto più legato ad una scrivania che alle strade di Barcellona.
Ciò che appare chiaro sin dai primi passi dell’indagine è che Barcellona è una città effervescente solo in superficie, perché a ben guardare è una grande città piena di solitudini.
I cuori solitari di Alicia Giménez-Bartlett
Le prime ricerche compiute dalla insolita squadra portano a individuare un solo punto in comune, tra le vittime: si tratta di un’agenzia che organizza incontri per cuori solitari, cercando di mettere in contatto uomini e donne in base alle loro richieste e affinità.
L’aspetto insolito è che non si serve delle nuove tecnologie per differenziarsi volutamente dai numerosi siti di incontri rintracciabili in rete, potendo così garantire assoluto anonimato ai suoi iscritti.
Questo che per l’agenzia è un punto di forza è invece un ostacolo per le indagini, che sembrano più volte arenarsi e stagnare, non essendo stati rintracciati elementi utili al proseguimento del lavoro.
Benchè lo scoraggiamento a volte si imponga con forza, Petra e Firmin lo annegano in una o più birre, in uno spuntino (per Firmin) o in qualche bicchiere di superalcolico, di cui lentamente fanno partecipe anche Roberto.
Le agenzie d’incontri sono tele di ragno pronte a ingoiare vittime inesperte?
Sono le donne il bersaglio preferito dei serial killer proprio per un’identità di genere, un esempio di imposizione di forza machista ai danni della parte debole nei rapporti a due?
Perché uccidere e poi lasciare su ogni vittima una lettera d’amore?
L’ispettore Delicado sente sulla propria pelle la drammaticità di questi eventi anche perché donna, inerme di fronte al sessismo e alla violenza maschile, ma anche pronta a rimettere in discussione la sua visione del mondo quando ciò si renda necessario.
Alicia Giménez-Bartlett ha dato vita ad una donna forte ma spigolosa, intuitiva ma testarda, per cui lavorare con l’ispettore dei Mossos appare un’impresa molto difficile, perché si deve condividere una storia sanguinosa piena di passioni e follia, in cui l’amore cercato e trovato appare come causa scatenante di sofferenza.
Ci sono vittime e colpevoli, ma nessuno sembra esserlo al cento per cento.
Uno dei casi più complessi della storia criminale del Paese viene infine risolto grazie all’intuito dei tre poliziotti, diventati davvero una squadra nel momento in cui i dubbi, l’insofferenza, la rivalità sono stati messi da parte per lasciare spazio alla più intima umanità di tutti.
Dare la caccia a un serial killer di donne solitarie ha portato Petra lontano dalla sua famiglia, lontano dall’uomo che ha saputo comprenderla meglio di ogni altro e che l’ha sposata nonostante le sue asperità: rischiare la solidità del matrimonio non spaventa la Delicado, che si immerge totalmente nell’indagine fino ad arrivare al bandolo nascosto della matassa.
Non ci si può arrendere nella ricerca di uno psicopatico che uccide e sfigura le sue vittime, rivelandosi ben più che rabbioso e crudele: ne va della vita di donne senza colpa, che hanno solo cercato di rendere meno grigie le loro giornate, “ donne sole che popolano la città senza che nessuno si accorga mai di loro”.
AUTORE : Alicia Giménez-Bartlett
TITOLO : Mio caro serial killer
EDITORE : Sellerio
Pagg. 474, EURO : 15,00 disponibile versione eBook euro 9,99
Immagine copertina di cottonbro studio https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-camicia-a-maniche-lunghe-gialla-sdraiata-sul-divano-4866043/