Educare contro il melanoma: adolescenti informati (in vista di sole e neve)

Educare contro il melanoma: adolescenti informati (in vista di sole e neve)

Educare contro il melanoma: duecentomila ragazzi sono stati coinvolti direttamente, grazie all’intervento quotidiano di 13 influencer professionisti. Sono stati caricati più di 80 post, 200 instagram stories e sono state poste in essere centinaia di condivisioni (al 27 ottobre). Si aggiunge a esse un’attività diretta con undicimila opuscoli distribuiti in quattro frequentatissime spiagge italiane (Rimini, Jesolo, Marina di Pietrasanta e Fregene).
Quando si parla di melanoma, si pensa al fatto di prendere il sole: è bene farlo ora, che l’autunno ci avvolge con i suoi colori e si programmano le vacanze invernali.

Educare contro il melanoma: di che cosa parliamo

Stiamo parlando della campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione del melanoma #SoleConAmore, indirizzata ai giovanissimi e realizzata da Fondazione Aiom (Associazione italiana di Oncologia medica).

Educare contro il melanoma: un sondaggio

Un sondaggio è stato posto in essere prima dell’avvio della campagna: è stato scoperto che il 40% degli adolescenti non mette mai la crema protettiva in spiaggia, per oltre laEducare contro il melanoma: adolescenti alla ribalta (mentre si programmano le vacanze invernali) metà (51%) utilizzarla è “da sfigati” perché impedirebbe di abbronzarsi.

Educare contro il melanoma: creare una cultura

Se ne evince la necessità di creare una “cultura dell’abbronzatura responsabile”. E’ stato utilizzato a tal fine un linguaggio adeguato ai giovani, “intercettandoli” sui canali da loro più frequentati.

Educare contro il melanoma: un tumore “giovanile”

Queste le parole di Fabrizio Nicolis, presidente di Fondazione Aiom: “Si tratta di prevenire una delle neoplasie con i più alti tassi di crescita nell’ultimo periodo. Ogni anno il 20% dei casi, pari a 2.460 diagnosi per il 2019, si registra tra persone con meno di 40 anni. Si tratta quindi di un tumore molto ‘giovanile’, il secondo più frequente negli uomini under 50 e il terzo nelle donne nella stessa fascia d’età. La mancata conoscenza dei fattori di rischio gioca un ruolo decisivo e le diagnosi negli adulti di oggi sono la conseguenza dell’esposizione scorretta al sole da giovani”.

Educare contro il melanoma: sopravvivenza a cinque anni

Educare contro il melanoma: adolescenti alla ribalta (mentre si programmano le vacanze invernali)Paola Queirolo, responsabile scientifico del progetto #SoleConAmore e direttore della struttura complessa di Oncologia medica dei melanomi, sarcomi e tumori rari dell’Ieo, ha aggiunto: “Oggi in Italia la sopravvivenza a cinque anni arriva all’87%. Si tratta di una delle neoplasie con più alto carico di mutazioni nel Dna delle cellule tumorali. Siamo riusciti a identificare quelle non ereditarie, che coinvolgono il gene Braf. Si riscontrano nel 50% dei casi del tumore cutaneo e risultano inoltre più frequenti nei pazienti più giovani. Una corretta determinazione dell’alterazione Braf è fondamentale per selezionare la terapia più adeguata ed efficace. La sua presenza identifica il paziente che può giovarsi del trattamento con farmaci a bersaglio molecolare come gli inibitori di Braf, in associazione a inibitori di Mek. È fortemente consigliata l’esecuzione del test molecolare in tutti i casi di melanoma in stadio avanzato, oppure nel caso di melanoma in stadio III radicalmente operato.”

Educare contro il melanoma: in troppi ignorano i danni da soleEducare contro il melanoma: adolescenti alla ribalta (mentre si programmano le vacanze invernali)

Monica Forchetta, presidente APaIM (Associazione Pazienti Italia Melanoma), ha così concluso: “Troppe persone ignorano i danni del sole e non adottano nessuna forma di protezione né al mare in estate, né in montagna d’inverno. Come rappresentanti dei malati, plaudiamo alle iniziative di Aiom e Fondazione Aiom, dedicate ad una neoplasia in così rapida crescita. I ragazzi devono essere informati anche grazie ai nuovi strumenti digitali, perché il melanoma è per fortuna evitabile grazie a poche regole di prevenzione. Inoltre, il tumore lascia i suoi ‘segni’ sulla pelle. In seguito a ogni modifica di un neo, è indispensabile rivolgersi allo specialista per approfondimenti”.

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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