Elizabeth Giulia Grey, abbattere i muri con la forza dell’amore
Decidere di raccontare la sindrome dell’autismo, come ha fatto Elizabeth Giulia Grey, significa doversi affacciare a un mondo sconosciuto, che spesso sembra correre parallelo a quello consueto, con rare interconnessioni.
La scrittrice ha operato questa scelta dopo aver affrontato per motivi familiari la lettura e lo studio di quanto pubblicato sul tema , con la consapevolezza che mai come in questo caso occorra procedere per piccoli passi, senza invadere la sfera personale delle famiglie colpite da questa difficoltà.
L’autismo, che è solito rivelarsi nei primi anni di vita di un bambino, cambia profondamente la vita di chi gli vive accanto, obbligato a fare i conti con muri di silenzio, azioni stereotipate e ripetitive fini a se stesse, una comunicazione ed una interazione sociale gravemente compromesse.
Dall’altra parte, però, capita di assistere a episodi legati, ad esempio, ad una memoria prodigiosa, associata alla difficoltà di svolgere azioni quotidiane anche molto banali.
Letteratura e cinema hanno dato ampia visibilità all’autismo, mettendone in luce gli aspetti migliori, quelli che possono trasformare una vita che appare difficile, incompleta, in un’avventura straordinaria: ne sia un esempio “Se ti abbraccio non aver paura”, romanzo di Fulvio Ervas trasformato da Gabriele Salvatores nel film “Tutto il mio folle amore”.
Elizabeth Giulia Grey, forte della certezza che i lettori sappiano leggere nelle sue pagine un percorso di vita sincero, non autobiografico ma saldato con forza alla realtà, ha deciso di raccontare la sua storia, quella del suo piccolo protagonista, in “ Ethan – L’angelo del silenzio”.
Nata a New York da madre italiana e padre americano, ha vissuto per lo più in Italia, ma qualcosa della sua infanzia ritorna nella sua scrittura, ad esempio nell’ambientazione del racconto, che si svolge a San Francisco.
Le casualità diventano occasioni di vita nelle pagine di Elizabeth Giulia Grey
Tutta la vicenda narrata può essere ricondotta ad un triangolo amoroso, i cui inconsueti protagonisti si trovano a legare all’improvviso le loro esistenze, senza neanche immaginare cosa potrà da ciò derivare.
Lui è Philip Clark, professore di Matematica presso l’Università di Berkeley, noto per il suo carattere spigoloso, per la difficoltà dei suoi corsi e il suo essere spesso duro, esigente e chiuso al dialogo con i suoi studenti. Tutto ciò lo rende un uomo molto interessante agli occhi degli altri, rispettato per la sua precoce carriera da docente e per i successi lavorativi dei suoi ex studenti.
Lei è Kate Allen, brillante studentessa di Psicologia, ventitrè anni e tanta grinta, con il desiderio di riscattare un’esistenza non facile, che le ha caricato sulle spalle un fardello di cui lei ha scelto di non liberarsi mai, in un profondo atto d’amore. Vive con una buffa nonna, deve mantenersi agli studi e così alterna il percorso verso il dottorato al lavoro serale al Temptation bar, come cameriera.
L’altro si chiama Ethan e ha soltanto cinque anni. E’ il figlio del professor Clark ed è autistico. Vive col padre, il fratello di lui William e la signora Garcia, che si prende cura di tutti, in una bellissima casa, pervasa però da una profonda tristezza. Ethan non parla e non ha mai parlato con nessuno, utilizza il pianto come strumento comunicativo e trascorre il tempo chiuso nel suo piccolo mondo, in cui possono entrare pochissime persone. La mamma è rimasta vittima di un incidente stradale, senza essere riuscita a superare il dolore per quel bambino così diverso dai figli degli amici, così speciale nella sua univocità, ma anche così difficile da comprendere.
Elizabeth Giulia Grey tratteggia passo passo la personalità dei suoi protagonisti, tutti e tre segnati da esperienze dolorose, arroccati nelle loro certezze o nel proprio piccolo universo privato.
E’ il caso a metterli in contatto, un caso che assume le sembianze di Ben Donovan, lo stimatissimo professore di Kate che la seguirà nel dottorato, amico, forse l’unico, del professor Clark.
A lui Kate ha chiesto aiuto per trovare un lavoro da svolgere, oltre a quello al bar, in attesa del dottorato, a lui Philip Clark ha confidato la sua amarezza per non essere riuscito a trovare qualcuno capace di prendersi cura in modo adeguato di suo figlio: il professor Donovan conosce molto bene entrambi e li reputa compatibili, per cui non esita a prendere i canonici due piccioni con una sola fava.
Ed è così che Kate, profondamente delusa dall’incarico propostole ma bisognosa di denaro, accetta di fare da baby-sitter a Ethan, sapendo quanta fatica le costerà seguire un bambino autistico a causa del dolore che tiene chiuso dentro di sé e non rivela mai a nessuno, scegliendo di cavarsela da sola come sempre accaduto.
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Le premesse che Elizabeth Giulia Grey pone a inizio racconto non sono tali da far pensare che le vicende possano andare per il meglio: Kate è delusa e irritata dal modo in cui il professor Clark la tratta, quest’ultimo la ritiene solo l’ennesimo inutile tentativo di affiancare qualcuno al figlio, dopo innumerevoli esperienze negative anche con titolati specialisti.
E Ethan? Il piccolo percepisce di trovarsi accanto qualcuno che in breve tempo si sente molto coinvolto da lui, lo segue nel suo quotidiano ma lo sollecita lentamente ad andare avanti, ad aprire la porta della sua stanza per uscirne, per trovare all’esterno qualche piacevolezza inusuale.
Non è certo una strada facile da percorrere per Kate: lo sapeva chiaramente sin dall’inizio, memore della sua esperienza di vita che l’ha portata a diretto contatto con la sindrome, a fare i conti con fallimenti costanti e sporadiche illusioni di miglioramento.
Da parte sua Philip si è costruito una corazza di apparente insensibilità: i problemi di Ethan e la morte della moglie lo hanno provato troppo perché possa sperare in un futuro meno grigio.
C’è come una forza centripeta, però, che li tiene costantemente legati, in un contatto che si fa più stretto e profondo ogni giorno, nonostante i tentativi fatti dal presuntuoso William per mettere Kate in cattiva luce.
Lentamente Ethan si libera del guscio domestico e accetta nuove esperienze; Philip è come stranito dai progressi compiuti dal figlio e vede la baby-sitter sotto una nuova luce; Kate smette di essere solo una giovane tata e mette a frutto i suoi studi e la sua esperienza, portando il bambino verso un traguardo inaspettato, la capacità di esprimersi attraverso il linguaggio. La sua vita prende una nuova piega grazie a Philip e i suoi più gravosi problemi vanno verso una insperata soluzione.
Elizabeth Giulia Grey ha tracciato per loro un percorso accidentato, sempre attenta a calibrare l’equilibrio tra realtà e finzione: da autrice di storie dominate dal sentimento dell’amore, quale lei è, ha voluto concludere anche questo romanzo con un lieto fine, che abbraccia tutte le questioni trattate e non solo le vicende sentimentali.
Chi sa per esperienza cosa possa significare un bambino come Ethan può ricavare supporto e speranza da queste sue pagine, capaci di ricordarci che la felicità più grande può essere racchiusa in due sole sillabe pronunciate ad alta voce: “papà”.
AUTORE : Elizabeth Giulia Grey
TITOLO : Ethan, L’angelo del silenzio
EDITORE : Independently published
PAGG. 296, EURO 10,00 ( disponibile in versione eBook euro 2,99)