Enzo Casamento: perché lo scrittore stesso è un personaggio

Enzo Casamento: perché lo scrittore stesso è un personaggio

Enzo Casamento: scrittore o personaggio di un romanzo? “Il respiro accelerò ancora, il cuore pulsò forte contro il petto. Gli mancò il coraggio di accendere la luce, come se l’oscurità potesse relegare nei brutti sogni quella situazione. Quando tastò con la mano, brividi dolorosi lo percorsero. Sembrava proprio un cadavere. Si ritrasse con un moto d’orrore”. Sono le parole di una scena agghiacciante, tale da prendere il lettore e lasciarlo incollato alla pagina. Parliamo del libro Prove Certe di Enzo Casamento: un giallo, pubblicato in modo indipendente, uscito il 14 giugno di quest’anno. Una frase concitata e originale per esporre un fatto scontato per il genere: un morto almeno, in effetti, non può mancare. Il testo conta 389 pagine, per un prezzo pari a 12,99 euro. A volte, quando si scorre un romanzo, si pensa che sia tutto sulla pagina: che l’autore abbia detto ogni cosa, che non ci sia nulla da aggiungere. A volte, non è così.

Enzo Casamento: lo scrittore stesso è un personaggio

Enzo Casamento: perché lo scrittore stesso è un personaggioL’autore è un insegnante di matematica e vive a Brescia. Come si collegano i numeri, con la loro stringente efficacia traslucida, la loro precisione senza prova d’appello e senza macchia, il loro possesso metodico della realtà, con la suspense, con il romanzo? Soprattutto, poi, quando quest’ultimo si determina nell’ambito del crimine: è vero che anche qui, nelle indagini autoptiche, nella professione dell’anatomopatologo, la precisione senza macchia ha il proprio spazio. Anche qui, in effetti, ci sono “prove certe”. Ma quando riflettiamo sull’uomo Enzo Casamento, nel suo quotidiano, siamo in un altro scenario. Abbiamo incontrato faccia a faccia il nostro autore: ci chiediamo come tutto ciò possa scaturire dalla facciata di simpatia, cortesia, loquela ben formata, equilibrio e atteggiamento compassato.

Enzo Casamento: riflettere in merito alla sua storia

Dalla storia di un romanziere deve trasparire qualche dettaglio che porti a questo percorso.

Amante dei giochi, l’autore ha vinto importanti tornei di scacchi, dama, bridge, hold’em. Ma c’è di più. Ha praticato il tennis, l’immersione con le bombole, la pesca sopra e sotto il mare, lo sci sull’acqua e sulla neve, il deltaplano. Ha vissuto “avventure rischiose correndo pericoli anche mortali”, per questa ragione tende a illustrare situazioni difficili. È l’atto stesso di scrivere ad aiutarlo “a vivere emozioni intense” e a proiettarsi nei mondi fantastici che crea. Una storia che nasce sulla carta può essere un’utile scarica di adrenalina.

Ma come è comparso lo scrittore, con il suo stile, nella personalità del professore amante dell’avventura?

Queste le sue parole: “Più che singoli autori mi è servita la lettura di molti libri di genere diverso. Tra di essi vi sono naturalmente dei classici come Cent’anni di solitudine, Ulisse e Delitto e castigo, ma per la scrittura dei romanzi mi sono serviti di più autori come Thomas Harris, Deaver, Dan Brown, Patterson, Rowling, Stieg Larsson”. Se si vuol scrivere, non resta che leggere: è un consiglio per il neofita. Il primo libro che Enzo Casamento ha letto è stato “Un libro di fiabe, da bambino. Li prendevo con la raccolta dei punti “Galbani”. Ne ho letti diversi, tutti di fiabe oppure classici per fanciulli, come il personaggio Maria di Arte perversa (altro libro dello stesso autore, ndr)”.

Ecco che nel quadro fa irruzione la volontà di creare storie, che è sopraggiunta nel soggetto ormai adulto, “per dare vita a realtà alternative e costruire personaggi per vivere avventure insieme a loro. Il mio sogno da bambino era insegnare matematica, e sono riuscito a realizzarlo”.

Enzo Casamento: lo schema dello scrittore (che non c’è)

Attenzione: lo scrittore non ha uno schema, la storia parte dall’interiorità e dal malcelato spirito avventuroso. In particolare “da un’idea base”, che gli susciti delle sensazioni. Inizia a scrivere “come viene, seguendo l’ispirazione e senza badare alla forma”. Se poi ciò “conduce a una storia” che lo convince, prosegue, altrimenti abbandona”. Ci svela di avere “diversi romanzi iniziati e tralasciati per questo motivo”. Ma c’è di più: “Anche Prove certe, iniziato a scrivere dieci anni fa, era stato scartato”. Dopo Arte Perversa uno dei suoi figli (insegna letteratura italiana in una università francese) ha detto di apprezzare le bozze del romanzo. Così conclude lo scrittore: “ci ho lavorato a tempo pieno per tre mesi e l’ho messo a posto con l’aiuto di otto beta reader (lettori qualificati, ndr)”.

Ecco, dunque, lo scrittore che ci parla delle sue creature: gli diamo la parola.

Prove certe è un giallo atipico (non rispetto mai i generi, perché imbrigliano la creatività). Mio figlio ritiene questo romanzo il migliore dei tre che ho scritto.
Posso riportare il parere di alcune persone che l’hanno letto in anteprima: una volta che lo si inizia, si ha voglia di continuare nella lettura”. Ci basta. Ora ci rivolgiamo all’autore e ai suoi sogni, che diventano progetti.
“L’idea, se riuscirò a portarla a termine, è di sistemare un romanzo che avevo scritto tempo fa e, possibilmente, pubblicarlo prima di Natale. Poi, se i lettori continueranno a seguirmi, proverò a scrivere il volume conclusivo di Acuba”. Attendiamo con ansia. Bisogna tirar fuori i sogni dal cassetto, come qualcuno ha detto.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »